211 – Rapina in corso: il poliziotto Nicolas Cage

Tra esplosioni e cadaveri pronti ad essere lasciati a terra, l’apertura si svolge in Afghanistan, ma è a Los Angeles che si svolge la oltre ora e venti di visione messa in piedi dal californiano classe 1974 York Alec Shackleton, con alle spalle una carriera registica prevalentemente rappresentata da documentari.

Perché è dalla più violenta rapina in banca nella storia della polizia americana – tanto da aver cambiato per sempre il modus operandi del Los Angeles Police Department – che trae ispirazione 211 – Rapina in corso, incentrato su quattro ex militari armati che assaltano la Bank of America, trasformandone impiegati e clienti in ostaggi ad alto rischio.

Una tragica giornata in cui finisce coinvolto anche il giovane studente di colore Kenny alias Michael Rainey Jr, il quale, per evitare l’espulsione dalla scuola dopo essersi ribellato ad un atto di bullismo, viene inserito in un programma di affiancamento alla polizia, comprendente l’agente Mike Chandler e il genero Steve MacAvoy, ovvero Nicolas Cage e Dwayne Cameron.

Soltanto alcuni dei personaggi che vengono presentati in maniera progressiva parallelamente alla preparazione del colpo, attuato da individui probabilmente rientranti tra i più cattivi visti sul grande schermo, complice anche la loro facile propensione ad atti di evidente taglio terroristico.

Del resto, non pochi sono gli innocenti colpiti a morte dai colpi sparati attraverso le loro armi da fuoco; man mano che il coinvolgimento di SWAT e Interpol testimonia il tentativo di offrire un elogio in fotogrammi al duro lavoro svolto quotidianamente dalle forze dell’ordine.

Un elogio che, con indispensabile spruzzata di buoni sentimenti annessa, arriva in un certo senso a sfiorare le tematiche affrontate da Peter Berg nei suoi film (l’autore di Boston: Caccia all’uomo, per intenderci) e la tipologia di determinate produzioni di Jerry Bruckheimer.

Senza spingere a gridare al capolavoro, ma con abbondanti dosi d’azione e movimento che, in particolar modo nel vero e proprio tour de force offerto dalla seconda parte di 211 – Rapina in corso, lascia sufficientemente soddisfatto lo spettatore in cerca di facile intrattenimento a suon di pallottole volanti.

 

 

Francesco Lomuscio