Deadpool 2: torna il cinepanettone Marvel

Deadpool, ovvero come fare i soldi a mani basse con la commedia. Già, perche’ il personaggio antieroe che provoca tutti e che si mostra politicamente scorretto è inutile nasconderlo: è il cinepanettone della Marvel e, di conseguenza, Ryan Reynolds non può che essere il suo Christian De Sica.

Tutto funziona nella pellicola, Con citazioni infinite, dai titoli di testa alla Maurice Binder di James Bond fino ad arrivare a quasi tutto l’universo Marvel che solo il piu’ nerd dei fumettari può essere in grado di riuscire a comprendere, tutto sembra funzionare in Deadpool 2 di David Leitch, regista di Atomica bionda che sostituisce il Tim Miller autore del capostipite. Morale: un film troppo divertente, seppur non quanto il precedente che, appuntò, godette dell’effetto sorpresa da cinepanettone.

Perché, senza tirare in ballo paroloni, ribadiamo che “il cinepanettone Marvel” è la definizione più giusta per un’operazione di questo tipo.

Nulla o quasi possiamo anticipare, soprattutto al fine di non rivelare troppo sulla visione, ma una cosa è certa: il vero finale del film si trova in mezzo ai titoli di coda, quindi rimanete seduti in sala fino al loro termine.

Per il resto, nella parte di Cable un solidissimo Josh Brolin cerca di limitare l’esuberanza comica di Deadpool/Reynolds, dominando il tempo con ironia e trovandosi in parte come una perfetta spalla.

Divertenti gag, scene assurde e ritmo elevato arrivano quasi a sostituire la trama di un film cinematograficamente perfetto che, a proposito di citazioni, comincia addirittura dai titoli di testa con un esilarante “dagli stessi autori che hanno ucciso il cane di John Wick”, in quanto Leitch fu co-regista non accreditato (al fianco di Chad Stahelski) proprio dell’action movie interpretato da Keanu Reeves.

Insomma, i fan del capostipite non potranno fare altro che amare anche questo Deadpool 2, oltre ad aspetterete con ansia il controfinale e l’atteso terzo episodio, già confermato dalla Marvel.

 

 

Roberto Leofrigio