A TEATRO CON IL TRIO DIAGHILEV

“La bravura strumentale di tre musicisti, il virtuosismo dei pianisti, l’imponente presenza delle percussioni, il gusto raffinato, la rispettosa spregiudicatezza unita al piacere dell’invenzione e della creatività e la grande tensione emotiva offerta dall’insieme, trasformano i concerti del Trio Diaghilev in serate travolgenti e innovative”.

Così succede dovunque si esibisca il Trio Diaghilev e così é successo a Pesaro nel corso del 12° appuntamento della 55a stagione organizzata dall’Ente Concerti di Pesaro ieri 7 aprile.

Il Trio Diaghilev é una formazione strumentale pesarese, originalissima e rara (Mario Totaro e Daniela Ferrati ai pianoforti e Ivan Gambini alle percussioni) il cui repertorio è costituito da alcuni fra i maggiori capolavori musicali del ‘900 storico (Bartók, Stravinskij, Milhaud, Satie, Holst, Ravel, Bernstein, Gershwin, Weill) e da opere originali composte espressamente per questa formazione.

Tra queste Caprice fantasque di Totaro (divertimento sui temi di G. Rossini). Più che un omaggio ai “Péchés de vieillesse” rossiniani, questo lavoro volge lo sguardo all’estetica musicale neoclassica legata al nome del grande impresario Serghej Diaghilev (organizzatore e direttore artistico dei Balletti Russi) che nel 1918 commissionò a Ottorino Respighi il balletto “La Boutique Fantasque”, proprio sulle musiche qui utilizzate. I pezzi del compositore pesarese sono stati ricomposti secondo “modalità cangianti”, tanto che in alcuni casi – dove quasi tutti i parametri musicali originali vengono sovvertiti- si giunge alla quasi totale irriconoscibilità del testo di partenza.

Concisione, atteggiamento caustico, scrittura spigolosa, allusioni e citazioni musicali, impiego distorto della tonalità, tono asciutto e disimpegnato: sono alcune delle caratteristiche di questo brano,  strutturato in modo estremamente  rigoroso (a dispetto del titolo).

La serata é proseguita con la suite di  West Side Story, la commedia musicale scritta da Leonard Bernstein su libretto di A. Laurents, presentata la prima volta (26 settembre 1957) al Winter Garden Theatre di New York e resa oltremodo famosa da una felice versione cinematografica nel 1961 per la regia di J. Robbins e R. Wise.

Moderna nell’ambientazione e nel contesto, ricca di movimento e d’azione, West Side Story –versione in chiave moderna della tragedia shaskesperiana di Romeo e Giulietta,  ambientata ai giorni nostri in un quartiere popolare di New York- rappresenta il punto d’arrivo nell’evoluzione della musical comedy.

Ha concluso la serata An american in Paris, poema sinfonico di George Gershwin, eseguito per la prima volta il 13 dicembre 1928  alla Carnegie Hall dalla New York Symphony Orchestra diretta da Walter Damrosch, sulla cui base la Metro- Goldwyn- Mayer realizzò l’omonimo film musicale  (1951)  diretto da Vincente Minnelli, con Gene Kelly  e Leslie Caron,  insignito di  molti premi Oscar.

Il concerto ha entusiasmato il pubblico che ha salutato gli artisti del Trio con calorosi applausi riconoscendo loro cultura, invenzione e grande talento musicale.

Paola Cecchini