Corinna Ivaldi intervista Adriano Carboni

La storia del trucco cinematografico partendo dal nonno De Rossi per poi passare al grande Adriano Carboni

1985 Cinecittà teatro 5, mi chiamano per andare a fare la prova trucco. Entro in questa grande stanza con l’accappatoio; lui, Adriano Carboni, era davanti alla sua postazione di lavoro. Mi vide impacciata, mai mi ero spogliata, sotto avevo solo un paio di mutandine tinta carne, ma lui con molta professionalità prese una spugnetta  ed iniziò a dipingermi il corpo come fosse stato un quadro. Da quel giorno mi venne naturale avere con il mio corpo un rapporto sereno. Ricordo le nostre figure davanti a quel grande specchio, sembravamo un quadro di Edward Hopper. Serbo nel mio cuore quel momento magico. Seguirono molti altri incontri. Roma era il nostro palcoscenico e noi interpretavamo il ruolo di due ragazzi innamorati. La magia di Roma è che ha dato vita a storie come “ Vacanze Romane”. Ti accoglie e ti rapisce il cuore. Roma è come la fatina di Cenerentola, dove principi e principesse ogni sera si incontrano per baciarsi davanti a quei tramonti che illuminano la città di rosso fuoco, per poi spegnersi con l’arrivo del sole, lasciando che il sogno si insinui dentro di loro. Lui figlio d’arte, a partire dal nonno materno Camillo de’Rossi, fondatore del trucco cinematografico, perfezionato poi dai figli Fernanda, Alberto e Stefania. Stefania de’Rossi incontra Rino Carboni, i due si innamorano e insieme iniziano a lavorare su nuove tecniche di trucco (tridimensionale), dando vita ad un processo di cambiamento cinematografico in Italia, lavorando con i più grandi registi dal 1950 al 1992 (Federico Fellini, Vittorio De Sica, Liliana Cavani, Sergio Leone, Luchino Visconti etc…). Adriano Carboni inizia a lavorare con i suoi genitori dal 1980, realizzando insieme vari film. E’ sul set di Ginger e Fred che ci incontrammo, ed è così che entrai a far parte di quella grande famiglia, con Fellini, la Masina ed il signor Mannoni, grande amico e braccio destro di Federico Fellini oltre che grande uomo. Rino Carboni era un uomo discreto e dolce, oltre che un papà affettuoso. Adriano e suo padre iniziarono a produrre cosmetici professionali ed a realizzare effetti speciali di trucco che vennero acquisiti subito nell’ambito cinematografico e televisivo. Le esperienze lavorative di Adriano sono state molteplici, lavorando con personaggi come Corrado, le sorelle Guzzanti, Max Tortora, Tullio Solenghi, Neri Marcorè e moltissimi altri. L’ultimo suo lavoro è Edhel ormai uscito in tutte le sale italiane, con la regia di Marco Renda. Oggi lo presento a voi di Mondospettacolo non solo come Blogger, ma anche come ex fidanzata, amica e sorella perché lui farà parte sempre del mio mondo.

Adriano raccontaci di quel bimbo che sei e che sei stato vivendo insieme a due genitori così speciali.

Da bimbo i miei compagni di scuola e amici invidiavano il fatto che spesso mio padre mi portava sul set, seguivo le riprese cinematografiche e rimanevo affascinato dagli ambienti costruiti appositamente per il film, scenografie, la realizzazione dei costumi e dal trucco che professionisti come mio padre avevano l’abilita’ di realizzare. Tutto questo lo raccontavo ai miei coetanei che rimanevano altrettanto sbalorditi dalle mie storie. I miei amici venivano a trovarmi in laboratorio per vedere la testa mozzata o il mostro del cimitero che aveva preso forma nel film che avevo visitato e raccontato tempo prima.

Come si conobbero i tuoi genitori?

Mia madre Stefania De Rossi si appassiona anche lei a questa professione e comincia a seguire mio nonno sul set di molti film, pur non tralasciando gli studi ed e’ proprio al liceo che incontra mio padre anche lui già appassionato di cinema.

Tuo nonno Camillo De’ Rossi come iniziò a realizzare i trucchi per il cinema?

Mio nonno Camillo De Rossi inizia la carriera di truccatore negli anni 20 durante la crisi nel cinema di quel periodo. Lui regista e attore di film muti si trova a doversi rinnovare e comincia ad appassionarsi al trucco inventando così una nuova professione “il truccatore cinematografico”, infatti fino ad allora gli attori si truccavano da soli.

Quanto hanno influenzato le tue scelte di vita stando a contatto ogni giorno con dei mostri sacri? 

Lavorare con dei mostri sacri mi ha insegnato a considerare al massimo il mio lavoro. Vedendo loro, muoversi sul set in maniera cosi scrupolosa attenti a tutti particolari. Ho capito che quello era il modo con cui avrei affrontato la mia arte.

Parlami di una giornata tipo passata con i tuoi genitori.

I miei ricordi sono legati al nostro primo laboratorio, dove vedevo mio padre creare effetti speciali, trucco completamente innovativo. Essendo lui il creatore per il cinema italiano del trucco tridimensionale,  protesi applicate per simulare cambiamenti del volto e ferite fino ad allora disegnate da grandissimi truccatori come mio zio Alberto. Mentre mia madre creava una nuova linea di prodotti che poteva soddisfare truccatori come mio padre con colori innovativi per gli effetti speciali con piu’ di 55 colori di pelle. Tradizioni che io ancora oggi porto avanti tanto che sono usati dai piu ‘grandi truccatori in tutto il mondo.

Com’è cambiato il cinema?

Rispetto ai miei primi film accanto a mio padre la maggiore differenza è l’evoluzione del mezzo cinematografico: le nuove tecnologie ci permettono di realizzare immagini prime impensabili.

Quali sono le difficoltà maggiori che incontri quando realizzi un trucco, e che regole esistono per il trucco cinematografico?

La difficolta’è capire il tipo di caratterizzazione che il regista vuol dare all’attore e far si che tutto avvenga nella maniera piu’ naturale. Le regole principali dipendono sempre dal tipo di personaggio che stai creando. Possiamo attenuare le imperfezioni ed esaltare i pregi oppure caratterizzare i difetti facendoli risultare a gli occhi sempre naturali.

Come si protegge la pelle prima di esporla ad un trucco o ad una maschera?

Adesso nuovi prodotti ci permettono di agire sul volto senza danneggiare la pelle da collanti e da nostri prodotti idratanti che lasciano dopo lo strucco la pelle pronta per la vita quotidiane.

In questa società dove tutto è approssimativo com’è cambiata la figura del truccatore?

Bisogna sapere distinguere il tipo di truccatore che uno vuole essere. Il mondo del lavoro richiede figure versatili. Oggi esistono truccatori di moda ,truccatori di face painting, truccatori per la sposa, truccatori da book fotografico, truccatori di effetti speciali, etc… Nella mia scuola formiamo un truccatore che riesce ad avere tutte queste qualità ma che sappia naturalmente in primo luogo come poter truccare nel mondo teatrale e cinematografico.

Oggi tutti si truccano, nel web i tutorial la fanno da padroni, tu che consiglio daresti per migliorare i piccoli e grandi difetti che tutti noi abbiamo?

La mia esperienza mi insegna che non si può generalizzare il trucco su ogni volto, ma saper cogliere i pregi esaltandoli e attenuare i difetti di quel volto, senza rifarsi agli stereotipi che la moda ci propone.

In questi ultimi tempi ti ho visto impegnato su vari set cinematografici, come ha inizio il tuo lavoro?

La prima cosa da fare per la realizzazione di un film e dei suoi personaggi è leggere il copione,  capire la trama e il contesto storico, luogo , immaginare come potrebbero essere truccati i personaggi della storia  più realisticamente possibile .Tutto questo viene discusso insieme al regista, costumista e parrucchiere.

Il tuo ultimo lavoro è Edhel che è uscito in tutte le sale cinematografiche italiane il 25 gennaio, com’è avvenuta la realizzazione del personaggio?

Con Edhel ho dovuto realizzare un effetto speciale, delle orecchie da elfo che caratterizzavano il personaggio e facevano da filo conduttore per tutto il film.

So che da sempre tieni corsi di trucco, se qualcuno fosse interessato ad entrare in questo mondo magico, come ti può contattare?

Il modo piu’ veloce è scrivere alla mia email: adrianocarbonimakeup@pec.libero

Come vuoi salutare i lettori di Mondospettacolo e dove ti possono seguire?

Sono contento di aver fatto questa intervista con Voi. Ora i vostri lettori potranno  capire che quello che si vede in pellicola è un mondo fantastico, magico che da vita ai sogni, ma che niente è reale. Potete intanto seguirmi su face book e instagram(adrycarboni_makup).

Corinna Ivaldi