E’ morto il grande Robert Loggia. Da “Scarface” a “Big” a “Independence day”

Un altro storico caratterista di Hollywood se ne va. Il grande Robert Loggia, attore veterano la cui carriera ha attraversato sei decadi e che ha ricevuto nel 1986 una nomination all’Oscar come attore non protagonista in “Doppio taglio“, è morto venerdì nella sua casa di Los Angeles. La moglie Audrey ne ha confermato il decesso a “Variety“. Loggia, che fra un mese avrebbe compiuto 86 anni, lottava da 5 contro l’alzheimer, che però non gli ha impedito di continuare a lavorare fino a pochi mesi fa. Nella sua sterminata carriera ha partecipato all’incredibile numero di ben 230 tra film, tv movie e serie tv.

Con Glenn Close in “Doppio taglio”

Nato a Staten Island (New York) il 3 gennaio del 1930 da genitori italiani (padre siciliano e madre calabrese), Loggia frequenta l’Università del Missouri e serve nell’esercito degli Stati Uniti prima di intraprendere la sua carriera nel mondo dello spettacolo. Inizialmente lavora come presentatore radiofonico e televisivo nella zona del canale di Panama, poi ottiene grande fama grazie all’interpretazione dell’uomo di legge del west Elfego Baca in una serie di show televisivi per la Disney tra il 1958 e il 1960, ed è protagonista della serie della NBC “Il ladro” (T.H.E. Cat, 1966-67), in cui interpreta Thomas Hewitt Edward, alias. T. H. E. Cat, una guardia del corpo ex ladro di gioielli e acrobata.

Loggia - Il ladro

Loggia nella serie tv “Il ladro”

Nei decenni successivi Loggia appare in decine e decine di serie tv americane: negli anni ’60 da “Alfred Hitchcock presenta” a “Gli intoccabili“, da “Gli uomini della prateria” a “Gunsmoke“, da “Combat!” a “La grande vallata“; negli anni ’70 da “Ai confini dell’Arizona” a “Il tenente Kojak“, da “Mannix” a “Ellery Queen“, da “Colombo” a “Wonder woman“, da “La donna bionica” a “L’uomo da sei milioni di dollari“, da “Agenzia Rockford” a “Starsky e Hutch“, da “Hawaii Squadra Cinque Zero” a “Quincy“, da “Vega$” a “Charlie’s Angels“; negli anni ’80 da “Fantasilandia” a “La casa nella prateria“, da “Falcon Crest” a “Navy“, da “La signora in giallo” a “Magnum P.I.“; nel nuovo millennio da “Frasier” a “Oltre i limiti“, da “Il tocco di un angelo” a “Dharma & Greg“, da “Malcolm” a “I Soprano“, da “Monk” a “Hawai Five-0” fino addirittura a “I Griffin“.


Con Peter nella gustosa scena de “I Griffin”

Vasta anche la carriera cinematografica, iniziata nel 1954 con una comparsata in “Lassù qualcuno mi ama” di Robert Wise. Più avanti ci soffermeremo su tre ruoli che hanno reso indimenticabile Robert Loggia, mentre tra gli altri citiamo “La più grande storia mai raccontata” (1965) di George Stevens, in cui interpreta Giuseppe, padre di Gesù; “Porgi l’altra guancia” (1974) di Franco Rossi, accanto a Bud Spencer e Terence Hill; “La vendetta della pantera rosa” (1978), ultimo film di Peter Sellers nei panni dell’ispettore Clouseau, per la regia di Blake Edwards, che lo dirigerà in altri 4 film: “S.O.B.” (1981), “Sulle orme della pantera rosa” (1982) e “Pantera rosa – Il mistero Clouseau” (1983) e “Così è la vita!” (1986). E ancora “La nona configurazione” (1980) di William Peter Blatty; nuovamente con Bud Spencer in “Piedone d’Egitto” (1980) di Steno; “Ufficiale e gentiluomo” (1982) con Richard Gere; “Psycho II” (1983) con Anthony Perkins; “L’onore dei Prizzi” (1985), penultimo film di John Huston; il già citato “Doppio taglio” (1985) nei panni del detective privato Sam Ransom, ruolo che gli vale la nomination all’Oscar e poi  il mitico “Over the top” (1987) di Menahem Golan, in cui è Jason Cutler, suocero di Sylvester Stallone.

Con David Mendenhall in “Over the top”

Anche negli anni ’90 è diretto da grandi registi: da John Landis in “Amore all’ultimo morso” (1992) a David Lynch in “Strade perdute” (1997); da Bille August in “Il senso di Smilla per la neve” (1997) a M. Night Shyamalan in “Ad occhi aperti” (1998). Diversi i film post 2000, quasi tutti di serie B e per la maggior parte inediti in Italia. Negli ultimi 5 anni Loggia, ormai malato, diventa l’attore feticcio di due filmmakers italoamericani, il produttore/sceneggiatore Ken Del Vecchio, con cui gira ben dieci film e il regista Frank D’Angelo, che lo dirige in cinque.

Loggia - Strade Perdute

Loggia in “Strade perdute”

Tre ruoli indimenticabili, dicevamo. Il più importante è sicuramente quello del signore della droga Frank Lopez nel capolavoro di Brian De Palma “Scarface” (1983), dove è il mentore dello spietato Tony Montana (Al Pacino), che poi gli ruberà la donna e lo farà anche uccidere. Il film è stato di grande influenza nello sviluppo dell’hip hop, con frasi spesso citate da alcune delle più grandi stelle del genere.

Nel 1988, interpreta il signor MacMillan, il capo della potente società di giocattoli nella quale lavora il bambino/adulto Josh Baskin (Tom Hanks) in “Big” di Penny Marshall. Loggia e Hanks appaiono insieme nella scena più famosa del film, quando i due saltellano insieme su una tastiera di pianoforte gigante stesa sul pavimento di un negozio di giocattoli.

Loggia è poi il generale William Grey nel blockbuster fantascientifico di Roland Emmerich “Independence Day“. Grey è il capo di stato maggiore, consigliere del presidente Whitmore (Bill Pullman) dopo che alieni hanno invaso le principali città del mondo.

Robert Loggia ha avuto due mogli, Marjorie Sloan dal 1954 al 1981 e Audrey O’Brien, (insieme nell’ultima clip, a fine articolo, girata pochi mesi fa) che ha sposato nel 1982 e che lascia insieme a tre figli e una figliastra. Loggia raccontava di come la sua rinascita fosse dovuta anche alla nuova compagna: “Ho sempre vissuto a New York, e stavo passando un periodo in cui non avevo voglia di lavorare. Cercavo risposte ad un mucchio di domande. Stavo attraversando un divorzio e decisi di trasferirmi a Los Angeles per ritrovare me stesso e per fare la vita da scapolo. Durò due settimane. Incontrai mia moglie Audrey e questo è quanto. Poi non ho più smesso di lavorare“.

 

Ivan Zingariello

 

Robert Loggia: http://www.imdb.com/name/nm0005162/