Care lettrici e cari lettori,
in questi giorni ha colto la mia attenzione un rapporto europeo sull’infibulazione in Europa.
Rammentando a grandi linee l’atrocità del fenomeno, decido di fare qualche ricerca più approfondita su quanto accade nel nostro Paese, restando sbalordito dagli sconvolgenti dati che emergono. Se siete persone dall’animo particolarmente sensibile fermatevi nella lettura: per quanto cerchi di riportare una semplice casistica di quanto accade è facile restare profondamente turbati e sconvolti nell’apprendere come la Donna sia purtroppo considerata in certi Paesi meno di un animale, un trastullo sessuale nelle mani di sadici maschi.
Mi perdonino i lettori se parlo di Donne con la D maiuscola e mi rivolgo alla loro controparte semplicemente come “maschi”; non me la sento davvero di accomunare alla parola “Uomini” chi si macchia di simili crimini contro l’infanzia e l’esistenza intera delle donne.
In Italia 40.000 bambine sono già state vittime della Mutilazione Genitale Femminile (MGF).
Atroce. Mi documento ed emerge che nel nostro Paese, nonostante vi sia una severa legge (la n.7-01-2006) che colpisce duramente questa barbarie, vi sono medici compiacenti ed altri loschi personaggi appartenenti alle comunità immigrate e che compiono, qui in Italia, l’infibulazione su BAMBINE.
Ma in cosa consiste l’infibulazione? E’ la mutilazione con mezzi di fortuna (quali coltelli, forbici, pezzi di vetro e lamette) del clitoride, delle piccole e grandi labbra della vagina e la cucitura della vulva, con solo un piccolo orifizio per la fuoriuscita di urina e sangue mestruale. Spesso eseguita senza anestesia, in condizione igieniche atroci che favoriscono l’insorgere di infezioni cheloidi, tetano, infertilità e che causano sovente la morte della madre e del nascituro durante il parto.
Qual è il significato di compiere un atto tanto sadico, perverso e contro natura? Serve a conservare intatta la verginità della donna ed a trasformare i suoi rapporti sessuali (la cosa più naturale del mondo) in un’atroce tortura estremamente dolorosa che serva solo a gratificare l’insano ego pervertito del maschio ed il suo delirio di potenza, controllo e sottomissione della donna.
Molti, io per primo, associano la MGF ad alcuni Paesi dell’Africa, quali la Somalia, complice la pubblicità mediatica resa ad una famosa indossatrice e modella somala (Waris Dirie) che raccontò il suo dramma personale condiviso da molte donne e fece conoscere al grande pubblico l’esistenza di questa pratica, venendo anche nominata ambasciatrice delle Nazioni Unite per la lotta contro le mutilazioni genitali femminili.
Purtroppo indagando più a fondo si scopre che anche la MGF pur essendo nata in Africa molto prima delle religioni monoteiste, ha trovato terreno fertile di diffusione (insieme ad innumerevoli violazioni dei diritti umani e delle libertà) in Paesi governati dall’ignoranza e dal fondamentalismo islamico. Per esempio in Indonesia (Paese islamico), una fondazione islamica ha finanziato una campagna per infibulare le bambine nelle scuole, ottenendo l’infame primato di aver sottoposto a questo orrore il 96% delle bambine, con conseguente scherno, bullismo ed esclusione dalla vita sociale delle poche bambine che non vengono sottoposte alla MGF.
Nello Yemen (altro Paese islamico della penisola arabica) si va anche oltre: oltre a sottoporre le bambine alla tortura della MGF c’è anche l’usanza di introdurre sale nella vagina dopo il parto allo scopo di provocare stenosi, cioè restringimento dei tessuti. Perché le donne non sono considerate esseri umani dall’islam, ma solo oggetti, schiave sessuali per le perversioni dei maschi.
Curioso che alcuni islamici sostengano (giustamente) che l’infibulazione non è scritta da nessuna parte sul Corano. Curioso perché, pur non essendo scritta, è stata introdotta in Asia nei soli Paesi islamici e viene quotidianamente praticata in molti altri Paesi islamici senza ricevere censura decisa e forte da parte degli imam, che con la loro parola potrebbero fermare la barbarie. Certo, difficile aspettarsi una presa di posizione simile da individui che giustificano il matrimonio tra maschi adulti e bambine di 9-10 anni, il picchiare la moglie per educarla, etc.
A parte vuote e vaghe parole di condanna, che ricordano le promesse dei politici in campagna elettorale, nulla viene fatto per stroncare questo fenomeno. Addirittura viene favorito e finanziato, come in Indonesia. Ed è curiosa la disinformazione in Italia, dove nei siti italiani si annuncia genericamente che il governo in Indonesia ha proibito l’infibulazione nel 2006, salvo scoprire sui siti internazionali di associazioni umanitarie che nel 2010 il governo indonesiano ha autorizzato i medici a praticare la MGF, decreto ritirato solo nel 2014 dopo pressioni internazionali. Legittimo è il dubbio di quanto continuerà ad essere applicata la MGF.
Proseguiamo con la carrellata di alcuni tra i principali Paesi dove la MGF viene praticata ed incoraggiata: Malaysia (ma solo da parte della popolazione musulmana), tutta la parte meridionale della penisola arabica, Aden e Hadramout, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Sierra Leone, Kenia, Etiopia, sud dell’Egitto, Senegal (con l’eccezione di Dakar), Mali (tranne l’etnia Sonrai), Nigeria, Sudan, Somalia, Oman.
E l’Italia? Come raccontavo all’inizio di questo articolo ben quarantamila bambine hanno già subito la MGF, in parte nel nostro Paese, clandestinamente, in parte durante le vacanze estive, in cui i genitori le riportano nel Paese d’origine per subire la mutilazione. Abbiamo il triste primato del numero più elevato a livello europeo di vittime della MGF.
Sia chiaro: l’Italia ha approvato una legge specifica contro la MGF, non solo punitiva ma anche preventiva, destinando fondi all’educazione ed alle campagne informative, l’istituzione di un numero verde e la formazione del personale sanitario. In allegato troverete il link al testo di legge.
Le pene consistono nella reclusione da 4 a 12 anni, aumentata di un terzo se la MGF avviene su minori (la quasi totalità dei casi), per il personale medico è anche prevista l’interdizione dalla professione da 3 a 10 anni.
Sapete che cos’è che mi fa veramente schifo? Sentire femmine italiane che, anziché condannare senza “se” e senza “ma” queste atrocità mi scrivono “chi siamo noi per parlare di cultura, che dovremmo essere noi a comportarci secondo la loro cultura”, giustificando quindi la MGF, gli stupri ai danni delle donne, l’omicidio di chi non si piega alla religione dell’odio, la pedofilia, la schiavitù, le botte contro le mogli per puro sadismo.
L’ignoranza posso comprendere che esista, fa parte della natura umana, ognuno di noi nasce ignorante e poi cerca di colmare quotidianamente le sue lacune; la giustificazione dei carnefici sputando in faccia alle vittime, quella no, non la comprendo e non la giustifico, è una vigliaccata infame. L’infanzia va sempre tutelata SE davvero vogliamo una società libera dall’odio. Non si può in nome del “multiculturalismo” accettare la dottrina dell’odio, del razzismo, della schiavitù, del sadismo.
Chi ritiene che “i bambini abbiano il diritto di fare esperienze sessuali tra loro e con gli adulti” o chi attacca con metodi fascisti coloro che denunciano orrori e crimini definendo i loro pensieri “atti di persecuzione razziale degli immigrati”, va censurato, isolato socialmente. Non possiamo e non dobbiamo MAI scendere a compromessi sulla tutela dell’infanzia, sulla libertà, sull’integrità della persona umana.
Ciò che è preoccupante è come, dopo dieci anni di meeting nei palazzi dorati delle istituzioni internazionali, nulla sia cambiato nella quotidianità di questi Paesi, dove le donne continuano ad essere sottoposte alla MGF.
Dunque questo è il risultato del tanto propagandato “multiculturalismo” e della ”integrazione”?
Sull’enciclopedia Treccani, così viene spiegato il significato di cultura:
“1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza, rielaborandole peraltro con un personale e profondo ripensamento così da convertire le nozioni da semplice erudizione in elemento costitutivo della sua personalità morale, della sua spiritualità e del suo gusto estetico, e, in breve, nella consapevolezza di sé e del proprio mondo: formarsi una c.; avere, possedere una discreta c.; uomo di grande, di media, di scarsa c.; gli uomini di cultura. In senso più concr., e collettivo, l’alta c., quella che si acquisisce attraverso gli studî universitarî, e le persone stesse (laureati o docenti) che ne sono gli esponenti; analogam., il mondo della c., gli ambienti culturalmente più elevati. “
Tutte voi avete la vostra morale, i vostri valori, la vostra spiritualità.
Il mio quesito è semplice: in nome del buonismo siete disposte a piegare i vostri valori ed accettare l’infibulazione, lo stupro, l’omicidio di chi non ha la vostra fede, di chi è omosessuale, di chi parla contro i governi (come accade in Arabia Saudita, con una preoccupante impennata di decapitazioni di chi osa parlare contro il re), la pedofilia, la violenza contro le mogli, il divieto di studio, il divieto di ricevere adeguata assistenza medica?
Siete disposte a subire voi ed a fare subire alle vostre figlie questa violenza?
Vanno integrate le culture, non le barbarie.
Va promossa l’integrazione e la tolleranza da ENTRAMBE le parti, mai a senso unico. In quel caso si chiama genocidio, sottomissione, essere conquistati, assimilati, annientati nella propria storia, cultura, tradizioni, valori.
Voi donne siete disposte ad accettare questa violenza e violazione dell’infanzia? Io no.
http://notizie.tiscali.it/feeds/14/07/23/t_01_04_2014-07-23_1231124732.html?ultimora
https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_normativa_660_allegato.pdf
http://www.edurete.org/pd/sele_art.asp?ida=1642
http://www.equalitynow.org/take_action/fgm_action431
E se le parole non sono sufficienti, questo video dovrebbe farvi gridare dal dolore e dalla rabbia.
http://vimeo.com/23883704
Thor Asaheimr
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