Forza, pazienza ed equilibrio: intervista al giovane regista indipendente Francesco Olivieri

Mondospettacolo incontra il giovane regista indipendente Francesco Olivieri, per parlare del suo lavoro e dei suoi progetti per il futuro prossimo.

Ciao Francesco, ben trovato su Mondospettacolo: regista indipendente, quando hai incontrato l’amore per il cinema nella tua vita e con quali modalità?

Ciao Ilaria, innanzitutto grazie per la tua gentile intervista, il cinema per me non è una professione come le altre ma una vera e propria vocazione e religione dello spirito umano. Ho incontrato il cinema probabilmente nell’utero materno di mia madre e lei che mi ha spinto con il suo amore per l’arte a tale vocazione nella vita. Lei mi ha dato il battito del cuore per vivere e il paesaggio da seguire. Da mio padre, ho invece ereditato il coraggio di agire per i miei sogni, la grande terminazione e la creatività e una socialità quasi soprannaturale di famiglia, che mi permette di entrare empaticamente in contatto positivamente con ogni genere di persona. Il Cinema e il teatro insieme alla musica sono secondo i tre pilastri su i quali potrebbe edificarsi la rinascita del mondo del domani. Anche un mio nonno e un mio zio erano artisti, quindi possiamo dire senza peccare di superbia che ero destinato a seguire le loro illustri orme.

Citando se posso un brano del mio progetto. “L’arte ricorda il mondo che la ricorderà”. L’arte è quella fiamma sacra che non si spegne mai e che con ogni giro di valzer di morte e di rinascita, rinnova la propria corsa. L’arte è la figlia più giovane della memoria, è lei che ha bisogno di nuovi soli per continuare a brillare. L’arte è una pianta che ha bisogno di tutto il vostro amore e la vostra attenzione, per poter essere immortale. Nell’arte c’e silenzio, nell’arte c’e la solenne e rara bellezza leale della più profonda concentrazione dei cinque sensi. Nel grembo della vera arte c’è sempre spazio per il meglio dell’uomo e anche della donna. Perchè l’arte è il prezioso fiore dell’intera razza umana e le sue opere ne sono chiaramente i petali.

Cosa significa essere un regista indipendente in Italia oggi?

Non avere paura delle proprie idee, avere le palle quadrate e un forte intuito imprenditoriale, cercando di mettere l’arte dell’Italia e il suo clima di amore per il cinema nel mondo al di là dei generi e dei linguaggi visivi, cercando di raccontare la vita, i colori e i sentimenti con impeti profondi messaggi sempre diversi. Perché la vera arte deve arrivare a tutti ed essere per tutto in qualunque natura si esprima, il tuo gancio in mezzo al cielo deve poter mirare sempre in alto. Non preoccupatevi dei soldi o della fama, fatevi guidare solo dall’istinto e dalle buone idee, Walt Disney diceva sempre se puoi sognarlo puoi anche farlo e secondo me, aveva assolutamente ragione. Un regista indipendente oggi è come LUlisse di Omero, deve possedere un grande intuito ed essere uno stratega politico delle emozioni collettive, tradotte in immagini di un mondo in tumulto. Il regista è lo psichiatra della società che anticipa con le sue storie e le sue sfrontate allegorie le paure o le gioie del futuro della gente comune.

Chi consideri i tuoi maestri?

Chiunque abbia qualcosa da trasmettermi o da donarmi è un mio maestro di vita e di arte, ma se devo parlare accademicamente di dico : George Lucas, Steven Spelberg, Robert Zemekis, Francis Ford Coppola, Robert Altman, Brian De Palma, Bernardo Bertolucci, David Lynch, Martin Scorsese, Tim Burton, Lawrence Kasdan, Sidney Pollack, Robert Redford, Garry Marshall, Wes Creaven, John Hughes, Joe Dante, David Cronenberg, Guglelmo Del Toro, David O. Russell e molti,molti molti altri !!!

Dove va il cinema italiano, in questo momento storico?

Da nessuna parte purtroppo ha livello di ricerca siamo fermi all’età della pietra! Oggi il cinema italiano mette i tronisti e gli attori sullo stesso piano qualitativo. Si deve tornare a sperimentale gente nuova e non solo nota. Le agenzie di casting devono seguire gli sconosciuti di talento, non solo spedendo il loro materiale a destra e a manca, quello lo possiamo fare anche da soli, ma accompagnandoli e promuovendoli intelligentemente fino al momento del provino come degli allenatori. L’arte si deve fare prima di tutto con il cervello e con il cuore e solo dopo che arriveranno anche i soldi se si avrà fatto un buon lavoro d’insieme.

Oggi si spendono miliardi di euro per centinaia di fiction televisive edulcorate e spesso puerili nella forma e nel contenuto, che se si mettesse in campo le stesse risorse economiche per un film si tornerebbe a fare il cinema per il mondo e non solo per l’Italia. Dobbiamo tornare ad essere degli imprenditori di sogni e dei narratori di possibilità che vogliano rischiare tanto negli argomenti quanto nei dogmi visivi ed espressivi. Il vero cinema deve essere una piazza di sentimenti e azioni fatto di culture diverse che si incontrano sotto lo stesso cielo. Il cinema deve essere come una nuova vita che viene alla luce, non deve paura di osare e di esprimere se stesso fino in fondo. In conclusione a questa domanda voglio porgere un ramoscello d’ulivo al nostro cinema, apprezzo registi come Carlo Verdone, Paolo Genovese, Matteo Rovere, Sergio Rubini, Dino De Matteo, Francesca Archibugi, Paolo Virzi, Dino Risi, Mario Monicelli ed Ettore Scola.

A quale progetto stai lavorando?

Il mio progetto è una saga post moderna a lunga serialità divisa in più lungometraggi di genere diverso. Pensato come un progetto trasmediale che coinvolge più media artistici, dal cinema, alla multimedialità, dal teatro alla fotografia. Una complessa indagine tra l’uomo, il sentimento e l’arte a 360 gradi. Il Nome è Ariel Andersen l’angelo delle stagioni dell’amore,

Il rapporto con i tuoi attori…

Sono la mia famiglia, la mia ragione di vita e di arte, il mio sangue morirei per loro. L’arte deve essere prima di tutto empatia e considerazione del prossimo, delle sue idee, delle sue fragilità e delle sue emozioni. Ogni attore e attrice del mio gruppo è parte della mia vita e della mia persona dentro e fuori dal set. Il rapporto è sempre paritario, aperto, rispettoso, leale e profondo. Io credo sempre che il miglior modo per conoscere qualcuno non si vederlo con i propri occhi, ma cercare di conoscerlo con i suoi. In amore niente regole.

Cosa consiglieresti ad un giovane che volesse intraprendere la tua stessa carriera?

Di dare ascolto sempre alla propria voce ed ai propri gusti, di non smettere mai di apprendere e di chiedersi i tanti perché della vita, essere curiosi, giovani e vivi, non è una condanna bensì una virtù e se qualcuno ti crede pazzo per voler fare il regista, l’attore o l’artista, tu sorridi e guarda avanti perché la vita è una roulette Russa è nessuno sa cosa avrà successo o ragione, ma le probabilità aumentano se almeno fai domanda.

Quindi non aver paura di dire chi sei, si fiero di esserlo e basta, poiché ogniuno di noi è unico nel suo genere nel bene e nel male. E il futuro non è scritto quello di nessuno, il futuro è solo nostro è dipenda da noi, quindi come diceva il saggio Doc Emmett Brown, di “Ritorno Al Futuro”, cercate di Rendervelo buono anzi indimenticabile e avrete usato bene il vostro termpo su questo piccolo pianeta.

Come facciamo a seguirti?

Il mio progetto ha una mail è diversi link siamo in costante evoluzione e cerchiamo sempre molti giovani artisti, desiderosi di unirsi a noi Arielthemovie@gmail.com. 3892105044. Potete seguirmi anche su facebook https://www.facebook.com/francesco.olivieri.35

e nel nostro gruppo principale https://www.facebook.com/groups/arielthemoviesaga/

ed il nostro sito ufficiale http://cinemandomail.wixsite.com/arielsagamovies

Mi trovate anche su Istagram https://www.instagram.com/francesco4034/

e anche su Twitter https://twitter.com/ArielProjectMov

Lascia un messaggio ai nostri lettori…

Siate sempre coraggiosi e sempre coerenti e leali con voi stessi e con gli altri, non abbiate mai paura di rischiare il tutto per tutto in amore, nell’arte o nella vita, trovate solo in voi quell’unica cosa renda davvero felici e realizzati fin dentro il profondo del vostro essere solo assicuratevi sempre che il gioco valga la candela, e non abbiate paura della fatica, perché essa è quasi sempre sinonimo di verità e la verità è bellezza. Abbiate invece paura delle felicità troppo rapide ed effimere perché presto o tardi loro vi chiederanno di pagare un pezzo, perfino più alto di voi stessi. Cosa serve ad artista, per essere una persona felice, Jack Lemmon diceva Fortuna, Fortuna, Fortuna, io dico aggiungerei Pace, Forza, Pazienza ed Equilibrio.

ILARIA GRASSO