Il Criticone n.13 – Massimo Boldi in “Matrimonio al sud” e il veggente Anthony Hopkins in “Premonitions”

Il criticone

Nuova puntata de “Il Criticone“. Chiudiamo i “recuperi” della scorsa settimana con i due film “Matrimonio al sud” e “Premonitions“.

 

MATRIMONIO AL SUD

Lorenzo Colombo (Massimo Boldi) è un industriale milanese di salumi (“Beretta” per la precisione..) ed è il classico padano che non sopporta il sud. Sua moglie Giulia (Debora Villa) e suo figlio Teo (Luca Peracino), che sta facendo un master in Trentino (…), la pensano invece in modo diverso. Pasquale Caprioli (Biagio Izzo) è un pizzaiolo napoletano che ovviamente odia il nord. Sua moglie Anna (Barbara Tabita) e sua figlia Sofia (Fatima Trotta), che casualmente sta facendo un master nella stessa università in Trentino (…), la pensano invece in modo diverso. Cosa potrà mai succedere? Ovviamente Teo e Sofia si fidanzano e vogliono sposarsi, ma il problema è: come dirlo ai due papà? Grazie ad una videochiamata lasciata aperta, le due mamme (che sapevano della storia, ma non della provenienza) scoprono la verità e decidono di aiutare i due giovani nella “missione”. Ovviamente i padri non la prendono bene, ma alla fine non possono che arrendersi alla realtà.

Matrimonio 1

Lorenzo Colombo (Massimo Boldi) e Pasquale Caprioli (Biagio Izzo)

Il problema vero arriva quando c’è da organizzare il matrimonio, visto che la tradizione vuole che le nozze siano celebrate nella città di origine della sposa. E così Lorenzo è costretto ad arrivare fino al paesino campano di San Valentino a Mare (che in realtà è la pugliese Polignano a mare..), costretto a mentire all’amico/rivale Busacca (Ugo Conti) sulla destinazione, di cui si vergogna. Nel paesino trova un chiassosissimo ambiente e scopre che il matrimonio sarà anche ripreso da una tv locale, nella trasmissione condotta dal fascinoso Gegé (Paolo Conticini), che non perde occasione per provarci con le consuocere di turno, e con le riprese effettuate con millantate microcamere da Maurizietto (Gabriele Cirilli). Ci sono anche Don Gaetano (Beppe Barra), il sacerdote semicieco che dovrà officiare la messa nuziale e il suo sagrestano semisordo Santino (Salvatore Misticone). Inoltre da Roma arriva anche un trucidissimo amico di Lorenzo, Lello (Enzo Salvi), che contribuisce ad aumentare la confusione. Ma questo è solo l’inizio, perché i due padri scoprono le inattese intenzioni degli sposini per il dopo nozze.. (e non siamo neanche a metà film!).

Matrimonio 2

Le mogli, Anna (Barbara Tabita) e Giulia (Debora Villa)

Come commentare il film di Paolo Costella? Ennesimo cinepanettone matrimoniale boldiano, dopo la cui visione scatta la domanda “Perché?“. La storia è trita e ritrita, le gag anche, dei personaggi non ne parliamo. Anzi, parliamone: l’ormai 70enne Massimo Boldi sembra imbalsamato e recita “da fermo” per il 97% del film. Biagio Izzo fa il suo solito napoletano stereotipato e macchiettistico oltre l’inverosimile. Conticini e Cirilli sono inutili e l’idea di presunte microcamere che dovrebbero riprendere il matrimonio è allucinante. Peracino, figlio di Boldi nel film, non si può sentire e Ugo Conti è altrettanto superfluo. Le mogli, Villa e Tabita, si salvano dalla débâcle e gli unici spunti che strappano qualche risata vengono dall’accoppiata Beppe Barra / Salvatore Misticone (comunque in ruoli stereotipatissimi). Per il resto il film non fa ridere. Qualche accennato guizzo “storico” di Boldi (ma davvero poca roba e da fermo) e qualche battutaccia di Enzo Salvi, poi il nulla. Trionfa invece il product placement più sfacciato della storia, con i salumi Beretta e la dieta Tisanoreica più volte incensati (e mostrati) da Boldi durante il film.

Matrimonio 3

Don Gaetano (Beppe Barra) e Santino (Salvatore Misticone)

E’ anche il trionfo delle “Film Commission”, dalla Trentino (perché i due ragazzi, lui milanese e lei campana, arrivano fino lassù per fare un master? Ecco la risposta..) alla solita Apulia, con Polignano a mare (dove quest’anno hanno girato mille film, ultimo dei quali “Io che amo solo te“) spacciata per la campana San Valentino a Mare (!), come se la gente non avesse gli occhi per riconoscere il suo caratteristico e unico scorcio. Ma le braccia (e non solo quelle) cadono definitivamente quando ci fanno vedere l’esterno della casa di Biagio Izzo. E’ la stessa in cui abita Maria Pia Calzone in “Io che amo solo te“, quella con accanto il balconcino della vicina impicciona, che vediamo 50 volte nel corso del film di Marco Ponti. Allucinante! (non perché sia un crimine usare le stesse locations, ma non a distanza di un mese!). E nel film i momenti imbarazzanti sono davvero tanti, dispiace dirlo. Onestamente Massimo Boldi è molto più bravo di ciò che si vede qui (ricordate “Festival” di Pupi Avati?), quindi perché si ostina ad affidarsi all’accoppiata di sceneggiatori Gianluca Bomprezzi e Paolo Costella (pure regista), se poi il risultato è di sfornare film ogni anno più inguardabili? Nonostante ciò, il pubblico continua a vederlo, con un 2° e un 3° posto nei primi due week-end di programmazione, battuto solo dai blockbuster “Spectre” e “Hunger Games“. Fidatevi, se volete davvero ridere con una bella commedia italiana, andate a vedere “Dobbiamo parlare” di Sergio Rubini o “Belli di papà” con Diego Abatantuono o anche “Gli ultimi saranno ultimi” di Massimiliano Bruno. I vostri soldi non andranno sprecati. Se poi siete masochisti, non dite che non eravate stati avvertiti!

Matrimonio 4

Gegé (Paolo Conticini) e Maurizietto (Gabriele Cirilli)

VOTO: 3.5


Matrimonio al sud e Premonitions


 

PREMONITIONS

Gli agenti dell’FBI Joe Merriwether (Jeffrey Dean Morgan) e Katherine Cowles (Abbie Cornish) indagano su degli omicidi atipici, in cui l’assassino trafigge le sue vittime in un punto preciso dietro al collo, provocandone una morte istantanea ma anche indolore. Dal momento che questo insolito serial killer colpisce senza un apparente criterio e soprattutto senza lasciare tracce, Merriwether chiede aiuto allo psicologo forense John Clancy (Anthony Hopkins), un anziano sensitivo ritiratosi dopo la prematura morte della figlia e il conseguente divorzio dalla moglie. A John basta toccare una persona per vederne il futuro (e il passato) e nonostante sia restio ad accettare, decide di partecipare all’indagine dopo aver avuto visioni insanguinate su Katherine.

Premonitions 3

Joe Merriwether (Jeffrey Dean Morgan) e Katherine Cowles (Abbie Cornish)

Gli omicidi intanto aumentano e il killer sembra riuscire ogni volta ad anticipare le mosse dell’FBI, lasciando anche criptici messaggi da decifrare. E nonostante gli sforzi della squadra per capire il legame tra le vittime, tra le quali una donna colpita nella sua vasca da bagno ed un bambino ucciso sull’altalena, tutto sembra portare ad un vicolo cieco. John, tra una visione e l’altra, inizia finalmente ad intuire qualcosa; ma sarà un sospettato, Charles Ambrose (Colin Farrell) a fargli capire di non essere l’unico ad avere poteri speciali e che il killer che stanno cercando è molto diverso da quello che inizialmente immaginavano…

Premonitions 4

Charles Ambrose (Colin Farrell) e John Clancy (Anthony Hopkins)

Il film del 35enne Afonso Poyart doveva, nelle intenzioni, essere un ipotetico sequel del “Seven” di David Fincher, idea poi accantonata. Personalmente è proprio la sua regia a non essermi piaciuta. Troppe inquadrature mosse (anche quando non ce n’è affatto bisogno, tipo il primo dialogo a casa di Clancy), visioni oniriche che sono praticamente videoarte anziché cinema, e altre scelte che lasciano perplessi. Così come il fatto che a metà film esca fuori un altro assassino, che genera una ventina di minuti totalmente avulsi dal contesto generale e che restano fini a se stessi (a parte una spiegazione di comodo).

Premonitions 1

Joe e John durante una perquisizione

Gli attori se la cavano, buona prova anche di Colin Farrell, mentre Anthony Hopkins è sempre una garanzia. Il pubblico sembra apprezzare il film, con un buon 6° posto nel primo week-end di programmazione e un 8° nel secondo, e un incasso che si avvia a raggiungere il milione e mezzo di euro (nonostante il numero relativamente basso di sale). Troppi cliché e pipponi, l’eccessiva retorica di alcuni momenti e un finale che si intuisce già dal trailer, rendono la pellicola del regista brasiliano consigliata agli appassionati di serial killer e indagini dell’FBI. Per gli altri ci sono titoli sicuramente più interessanti anche se, alla fine, il film si lascia vedere.

Premonitions 2

Emma Clancy (Autumn Dial) e il padre John

VOTO: 6+


 

Nella prossima puntata de “Il Criticone” parleremo della commedia italiana “Loro chi?” e del giallo “Mr. Holmes – Il mistero del caso irrisolto“.

 

Ivan Zingariello

 

Matrimonio al sud e Premonitions