Io sono Tempesta, la ricchezza ai tempi dei social

Ispirandosi al noto caso Berlusconi e sulla falsa riga dell’opera lirica del Don Giovanni di Mozart , il regista romano Daniele Luchetti fotografa un’Italia contemporanea molto sterile e misera con Io sono Tempesta.

Un facoltoso uomo d’affari, Numa Tempesta (Marco Giallini), gestisce ed imbroglia i fondi azionari, vive nello sfarzo più eccentrico circondato da “olgettine” – “radiose”. Condannato per evasione fiscale, il miliardario è costretto a scontare un anno di pena ai servizi sociali presso un centro di accoglienza. Tra il pulire le latrine e gestire i suoi loschi affari, Tempesta cercherà di simpatizzare con gli ospiti del centro, una banda variegata di senzatetto capeggiati da Bruno (Elio Germano).

Io sono Tempesta è una commedia dolce amara che trae spunto dai fatti di cronaca, ma che preferisce soffermarsi sull’aspetto “social” dei nostri tempi. Ricchezza e povertà, differenza di ceti o di culture poco importano se a dispetto delle ideologie del passato, in primis il socialismo, tutti si sentono sullo stesso piano nel momento in cui sono interconnessi e possono raccontarsi su Facebook in egual modo.

Nonostante i toni da commedia all’italiana, la morale della pellicola è molto profonda ed arguta: non ci sono buoni, ma solo persone disoneste. Il protagonista viene sviscerato in tutte le sue fragilità, traumi infantili ed ambizioni, così come il suo alter ego povero. È soltanto, però, un parabola negativa, poiché, senza troppi moralismi o buonismi, entrambi si rivelano essere corrotti e corruttibili nel profondo dell’animo.

Per Luchetti, infatti, poco importa da dove vieni o dove dormi, perché la carità o il rispetto per il prossimo sono valori che possono essere facilmente sacrificabili a favore dell’empatia. L’essenziale diventa, così, solo arricchirsi, il denaro vince sempre su qualsiasi morale, semplicemente imbrogliando i più deboli.

Ottima è l’interpretazione di Marco Giallini, attore sempre istrionico che ben s’identifica con il suo personaggio complesso e che ben sorregge l’intera struttura narrativa.

Io sono Tempesta è una commedia profonda e intelligente, che ben fotografa la triste e sterile realtà sociale e politica del nostro Paese.

 

Anastasia Mazzia