LE BELLISSIME DI MONDOSPETTACOLO: FILIPPO MAMMI’ INTERVISTA L’ATTRICE UCRAINA ALISSA HUZAR

Amici di mondospettacolo oggi sono in compagnia della bellissima attrice Alissa Huzar.

Ciao Alissa, prima di tutto, come va?

Bene, va tutto come deve andare (ride).

Il prossimo 4 aprile ti vedremo su Rai3 nell’ultima puntata di “Amore Criminale”. Raccontami un po’?

Si, ho girato questo episodio per il programma un anno fa e sono felice di vederne la replica a distanza di tempo. E’ stata un’ottima esperienza di lavoro, in cui abbiamo lavorato quasi senza copione, attraverso lo studio di fatti veramente accaduti, ed affidandoci totalmente  all’improvvisazione. Maurizio Iannelli, regista e direttore creativo in “Amore Criminale”, in questo è un vero maestro. Inoltre, sono fiera di collaborare per una giusta causa come il femminicidio, un argomento così delicato e attuale.

Andando nel dettaglio, cosa ne pensi dei casi di femminicidio, ormai molto frequenti?

Credo che, riferendoci alle relazioni, siamo diventati una società malata, in cui il rapporto d’amore si è ridotto a qualcosa di poco sano come la possessione e la gelosia, ingredienti decisamente lontani dall’idea di amore. Bisognerebbe intervenire a cominciare dalle scuole: educare a relazionarsi, perché nessuno ormai ci insegna ad amare…altrimenti sarà troppo tardi.

Il tuo curriculum racconta molto di te: danza, teatro, cinema e televisione. Ti senti più un’attrice o una ballerina?

Entrambe le cose! Sono cresciuta con la recitazione e la danza, a teatro nella mia città natale in Ucraina. Recito e ballo da quando avevo sei anni. Per me sono emozioni, è come dipingerle attraverso la creatività e materializzarle con il corpo nel caso della danza e con la voce nel caso della recitazione. L’obiettivo è contagiare chi ti sta guardando. Ma adesso mi sento più attrice che ballerina. Non so se rendo l’idea: la danza mi ha permesso di ascoltare il mio corpo, la recitazione ha aggiunto la mia voce.

Quand’è nata la tua vocazione per lo spettacolo?

Sempre a sei anni, come ho detto prima. Ho iniziato le mie tournee proprio a quell’età; una scoperta, in tutti i sensi. Ancora oggi, ogni volta che devo uscire sul palco o davanti alla macchina da presa, mi chiedo: “Ma chi me lo fa fare!”, ma, alla prima battuta, mi rendo conto che non riesco a rinunciarci. E’ stupendo scoprire aspetti di noi stessi che prima nemmeno dubitavamo che esistessero, ma è proprio questo il bello dello spettacolo: poter toccare le nostre corde interiori attraverso la creatività, senza dover andare dallo psicologo! (ride) Un’altra bellissima esperienza del mio lavoro è incontrare persone meravigliose, dalle mille origini, con un conseguente arricchimento personale.

Ci dici, in poche righe, le tappe fondamentali della tua formazione artistica, quelle che hanno inciso molto non solo sul tuo lavoro, ma anche sulla tua personalità?

La prima è stata lasciare l’Ucraina. Anzi no, direi che la prima vera tappa sia stato l’amore per la creatività artistica, trasmessomi dalla mia insegnante di teatro e danza: è stata importante per me anche a livello umano, insegnandomi lo yoga all’età di sette anni, che mi aiuta a mantenere il contatto diretto con il mio Io, importantissimo per un attore. La seconda tappa fu a sedici anni, quando mi recai a San Pietroburgo per frequentare la scuola d’arte e cultura, ma la mia vera personalità si è consolidata lavorando nella moda, un mondo estremamente creativo, grazie al quale ho potuto viaggiare per diversi anni, vivendo in paesi sconosciuti; il che significa dormire a volte in pensioni modeste o scambiare due parole con gente conosciuta direttamente sul posto. Questo tipo di esperienza ti scava in profondità e, quando lavoro su un personaggio, ho adesso abbastanza materiale nel mio bagaglio emotivo per pescare le emozioni giuste. Idem per la mia vita e la mia personalità.

Com’è Alissa tra il pubblico e il privato?

Sono estremamente riservata. Amo il mio lavoro, ma per me la vita viene prima di tutto. Mi piace rifugiarmi in uno spazio tutto mio, fatto delle cose semplici di ogni giorno, condividendolo con le persone che amo. Insomma, prima c’è l’arte di vivere e poi arriva il meglio di te nel lavoro.

Le varie esperienze della carriera possono spingerti a cambiare le tue aspettative o a migliorarle?

Certo, si migliora sempre, sia nella vita che sul set. Siamo nati per imparare e scherzo sempre dicendo che dobbiamo morire migliori di come siamo nati! Una cosa è certa: ogni scelta che faccio nel privato e nel lavoro serve solo ad arricchirmi come persona.

Parlando di cinema, quale attrice rappresenta un modello per te?

L’aspirazione a recitare mi è venuta guardando Jessica Lange in Frances. Parlando di oggi, amo molto Charlize Theron e Marion Cotillard.

Nonostante le soddisfazioni, hai ancora qualche sogno nel cassetto che vorresti realizzare?

Io stessa sono un sogno che cammina, ritengo che vivere senza sognare sia come avere il petto senza i battiti del cuore, ed il cuore deve battere sempre: per i sorrisi o le lacrime, l’importante è sentirmi viva. Viva la vita, nel bene e nel male! Scherzi a parte, mi piacerebbe recitare in un ruolo drammatico…e visitare tutte le isole greche in questa mia vita, ne ho già viste cinque, ma ne mancano ancora tante all’appello. C’è chi colleziona i francobolli, io invece le isole greche! Amo quella terra.

C’è qualche progetto nel tuo immediato futuro?

Ad aprile uscirà il film Vite in gioco per la regia di Tony Paganelli, in cui ho un ruolo da protagonista, poi ci sarebbe un progetto per luglio, ma non voglio dire nulla per scaramanzia!

Ok, Alissa! Ti auguriamo un forte in bocca al lupo!

Crepi!

Filippo Mammì