LE INTERVISTE DI MONDOSPETTACOLO: GEORGE HILTON SI RACCONTA!

George Hilton, uno dei volti più simpatici del cinema popolare italiano anni 70. E’ un piacere averti come ospite qui a MondoSpettacolo, benvenuto!

Grazie a Voi,il piacere è tutto mio.

I generi cinematografici li hai bazzicati un po’ tutti. Una cosa che ho sempre apprezzato di te è la capacità di calarti con disinvoltura tanto nel ruolo di “buono” quanto in quello di “cattivo”, soprattutto nei thrilling. Curiosità, in quale situazione ti sentivi più a tuo agio? Meglio eroe o carogna?

Devo dire che ho sempre preferito interpretare eroi negativi,carogne,psicopatici ecc. perche essendo io un “buono” mi divertivo a creare questi personaggi totalmente diversi da me. Credo che per questo uno fa l’attore, per vivere nella finzione altre vite…

Tra le prime cose cui hai lavorato in Italia ci sono molti western. Il personaggio che preferisco è il pistolero alcolizzato di Tempo di massacro, di Lucio Fulci… geniale la gag che consisteva nel distrarre gli avversari con la frase tormentone “Hey, gentlemen!” prima di sparare. Che ricordi hai di questo film? Com’è stato lavorare con Fulci, regista tanto geniale quanto rigoroso, accompagnato dalla fama di essere inflessibile con gli attori sul set?

Dicono che il primo amore non si dimentica mai…e devo dire che “Tempo di massacro” è stato per me il primo grande amore, il film che mi ha dato il successo interpretando quel ruolo, sopra le righe, che tanto è piaciuto sopratutto per la gag tormentone “Hey gentleman ” prima di sparare e fare piazza pulita…É stato molto faticoso per me che venivo dal teatro sudamericano e commedie leggere nel cinema argentino. Fare questo film è stato per me un esperienza condita di polvere, sudore e sangue oltre che tante discussioni con il maestro Lucio Fulci, a cui però devo dire grazie per avermi scelto per un ruolo così impegnativo.

Nel tuo curriculum figurano anche ruoli brillanti, in particolare accanto alla coppia Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Cosa ricordi di loro?

Ho avuto la fortuna di lavorare accanto a grandi attori: Van Heflin, Ernest Borgnine vincitori di Oscar, Carrol Baker, Gigi Proietti, Enrico Maria Salerno, Salvo Randone , Franco Nero, Edwige Fenech ecc, e pure Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, li ricordo come due grandi ed indimenticabili comici ed amici.

Una componente essenziale delle tue interpretazioni, a mio avviso, è una certa capacità di sdrammatizzare con una felice vena di umorismo nero. Ricordo con piacere il tuo personaggio nel TV-movie anni 80 A cena col vampiro, di Lamberto Bava… raccontaci qualcosa di questa esperienza horror-parodistica.

“A cena col vampiro” di Lamberto Bava mi ha permesso di cimentarmi nel genere “horror” con 7 ore di trucco nelle scene finali…

Negli anni 70 hai partecipato a moltissimi gialli: Lo strano vizio della signora Wardh di Sergio Martino, Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer di Giuliano Carnimeo, Mio caro assassino di Tonino Valeri… ti piace il genere? C’è una pellicola thriller a cui ti senti più legato, un titolo che ricordi con piacere fra tutti?

Sono molto legato a questi film : Ognuno per se” di Giorgio Capitani che reputo un grande regista,”la coda dello scorpione” di Sergio Martino prodotto dal compianto Luciano Martino,”Mio caro assassino” di Tonino Valeri prodotto da Manolo Bolognini.

Hai lavorato spesso in coppia con la divina Edwige Fenech, sogno proibito di tanti spettatori italiani. Com’è stato il vostro rapporto sul piano umano e professionale? E’ vero che i fans vi scrivevano dando per scontato che formaste una coppia anche nella vita?

Con Edwige Fenech abbiamo formato una coppia molto popolare e seguita con affetto dal pubblico. È vero che molti spettatori credevano che eravamo uniti anche nel privato per le bollenti scene d’amore di tanti film insieme, ma fra noi c’è stata solo una grande amicizia!

Hai lavorato anche col regista torinese Carlo Ausino. Particolarmente di culto viene considerato il poliziesco Torino violenta, poveristico ma dotato di una certa incisività… com’è stato lavorare a questo film? Che ricordi hai della nostra città?

Con Carlo Ausino ho fatto “Torino violenta” e devo dire che mi sono trovato molto bene, tanto che ho fatto un secondo film:”Killer playlist”.Torino è una città che mi ha accolto molto bene. Sempre a Torino ho girato anche “Italian Restaurant” con il grande Gigi Proietti.

Sei ancora abbastanza attivo nel mondo dello spettacolo. Tra i tuoi lavori più recenti c’è la partecipazione a una web serie di imminente uscita, un noir… dicci di più.

Sono tornato a Torino per partecipare ad una serie Web molto interessante “la promessa del sicario” del regista Max Ferro e sempre con la stessa produzione farò un altro film sui vampiri.

Ovviamente continuiamo a seguirti con l’immutata stima e ammirazione di sempre, augurandoti (e augurandoci) tanti altri lavori cinematografici futuri. Grazie ancora per la chiacchierata, George!

Ringrazio Mondospettacolo e vi saluto affettuosamente.

Corrado Artale