Malati di sesso: quando la coppia scop(pi)a

Lontano anni luce dalle mirabolanti apoteosi filosofiche del Lars Von Trier di Nymphomaniac, ben distante dalle atmosfere morbose di un qualsivoglia film erotico memore del torbido Basci Instinct, arriva un lungometraggio che fa dell’erotomania uno spunto da cui trarre ispirazione, creando dal nulla un qualcosa di ironico che possa far bene all’argomento.

Con un titolo che, ovviamente, non lascia nulla al caso, Malati di sesso è interpretato dal duo costituito da Francesco Apolloni e Gaia Bermani Amaral, i quali incarnano rispettivamente Giacomo e Giovanna, persone affette dalla morbosa voglia di dover andare a letto con chiunque li aggradi.

Diretto dall’esordiente Claudio Cicconetti, il film segue le gesta di questa coppia incontratasi per caso dall’analista (interpretato da Augusto Zucchi) e convinta che, forse, il metodo per poter uscire da tale ossessione sessuale consiste nel frequentare i posti giusti e ricorrere alle terapie adeguate, che potrebbero indirizzarli verso la normale vita di una persona non affetta da erotomania.

Ma, dovendosi vedere molto spesso, Giacomo e Giovanna arrivano anche a capire che, per superare certi ostacoli, basta stare perennemente insieme.

E, costruito su una trama così poco articolata e priva di alcuna capacità di rendersi originale, Malati di sesso si presenta al vasto pubblico con risultati a dir poco disastrosi, portando sullo schermo una sorta di commedia sofisticata (?) mal scritta (da Apolloni stesso al fianco di Manuela Jael Procaccia), mal girata, mal raccontata e, a tratti, anche mal recitata.

Cosa si può dire di un film che sente di poter divertire narrando la vicenda di due incalliti seduttori, altolocati e appartenenti al mondo upper class, il cui problema è quello di non riuscire ad avere una vita soddisfacente perché sempre a letto con qualcuno?

Storie del genere hanno fatto il loro corso già in passato (basta vedere un film come l’irritante 40 giorni & 40 notti), figuriamoci riproposte oggi, gestite in modo molto più stanco e prive di qualsiasi enfasi narrativa (addirittura, si arriva a citare Harry ti presento Sally, scena dell’orgasmo a tavola compresa).

Inoltre, il regista Cicconetti introduce una sottotrama con protagonisti i migliori amici di Giacomo e Giovanna, rispettivamente il Livio di Fabio Troiano e la Eleonora di Elettra Capuano, la cui (inutile) vicenda d’amore dovrebbe fare da contraltare a quella sentimentalmente instabile tra i due personaggi principali; oltre ad aggiungere inutilmente paesaggi magnifici appartenenti al Monte Bianco e alla Puglia.

Colpo di grazia di Malati di sesso, infine, il lato sentimentale del tutto, che sente di non dover mancare in questo caso e che, inesorabilmente, si presenta verso l’epilogo, gettando la visione nel patetismo più assoluto e facendo rimpiangere addirittura il brutto lato ironico dell’operazione.

 

 

Mirko Lomuscio