Mauro Coruzzi in arte “Platinette” si racconta su Mondospettacolo

 

Sotto i riflettori del nostro portale arriva un grande artista, amato, schietto, dotato di una notevole intelligenza, un conduttore radiofonico, televisivo,  scrittore, cantante, attivo come giornalista, autore e personaggio televisivo: Mauro Coruzzi più noto con il suo nome d’arte  “PLATINETTE”, che si è concesso per una intervista.

Simpaticissimo, ironico, piacevole da ascoltare con quel timbro di voce squillante, sicuro di se, accattivante al punto giusto che  rimarresti ore ed ore a fargli domande, senza mai stancarti perché ascoltare persone artisticamente preparate, motivate come lui è davvero un piacere.

Regala così alcuni  minuti della sua giornata per i lettori di Mondospettacolo ed i suoi tanti fan rispondendo alle mie domande.

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Lei è un grande artista, apprezzato da molti, ha partecipato a tanti talent show anche come giudice. Cosa ne pensa di questi nuovi format televisivi che portano alla luce nuovi talenti della musica?

I talent sono diversi e quindi possono produrre di più dal punto di vista artistico. Non è perché un talent bello è utile oppure brutto e inutile, anche lì come in altri generi ci può essere un caro “salvagente” per l’industria della musica perché molti artisti che oggi vendono e vendere significa far funzionare il mercato della musica e quindi  l’industria discografica stessa lasciano più segni di quanti possa lasciare per esempio THE VOICE, che mi sembra non abbia prodotto belle voci. Il talent non è un’invenzione di questa epoca, il primo talent della televisione, della musica è di Pippo Baudo perché negli anni ’70 faceva una rubrica che si chiamava SETTEVOCI, dove giovani cantanti erano messi uno contro l’altro con la prova del applausometro.

Secondo Lei, intenditore di musica di grandi artisti come Patty Pravo, Lucio Battisti e tanti altri, la musica oggi è cambiata? Emoziona ancora come una volta?

Forse di più di una volta nel senso che una volta c’era una distinzione netta tra una canzonetta diciamo da musica leggera da jubox e canzoni d’autore,  per quanto riguarda la mia generazione, oggi c’è più mescolanza, se Jovanotti fa un pezzo, può essere un pezzo molto divertente da ballare o un pezzo molto intenso con cui commuoversi ed emozionarsi. La cantante Amoroso che è il caso “fenomeno” di quest’anno con tre volte platino in un album solo, ci sono nel suo disco molte canzoni allegre e altre molto coinvolgenti. E’ un confine che si è andato via via assottigliando e poi basta pensare che il passato sia sempre meglio. Patty Pravo per esempio è un grande camaleonte della musica perché questo è il suo anno migliore, credo in assoluto da molti anni a questa parte visto che ha una tournée che dura da Sanremo e finirà nel Marzo dell’anno prossimo, lei si rende conto, un anno intero di concerti uno dietro l’altro.

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In passato Lei si è sottoposto ad un intervento chirurgico, come si sente ora?

Bene, non è finita nel senso che non voglio diventare magro perché tanto non ci riuscirei, ma voglio alleggerirmi ancora un po’ per cui con un po’ di fatica perché contro la mia volontà mi sto pulendo molto e quella è la vera novità.

Penso che non sia facile, ci vuole un grande sforzo anche psicologico, vero?

Soprattutto quello e poi sa alla mia età con le mie dimensioni mettersi in una bicicletta e andare per esempio a lavorare da Milano a Cologno… sembro uno di quei poveracci degli anni ‘ 60 che non riuscivano a comprarsi la macchina, però mi fa bene, questo è ciò che conta, trovo il  mio sistema, perché ho capito che muoversi permette di fare qualche peccato in più senza doverla pagare troppo.

Come nasce il personaggio PLATINETTE?

Nasce da una visione di uno spettacolo, di un gruppo di trasformisti che suonavano a Parma e nel quale io andandoli a vedere mi innamorai subito, anche se non erano particolarmente attraenti. Oggi si parla molto di Drag queen  ma sono tutte prese alla perfezione del trucco, ad avere un’immagine molto smagliante, glamour, invece questi ragazzi e ragazze erano un po’ casarecci come piace a me. Artisticamente mi innamorai di loro, la sera dopo tornai a vederli e cominciai a lavorare con loro, semplicemente quello, quindi  un amore a prima vista.

Lei si sente più a suo agio nei panni di Mauro Coruzzi o in quelli di Platinette?

Non mi sento a mio agio in nessuno dei panni, nel senso che mi piacerebbe pensare che … guardi quando si è molto tranquilli ci si  sente a proprio agio,  ed ho l’impressione che sia un po’ finita, bisogna sentirsi sempre un po’ inquieti, per cui quando sono nei panni di uno preferirei essere nei panni dell’altro o viceversa, perché solo così con questa inquietudine spero di non annoiare il pubblico e non annoiarmi nemmeno io.

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Lei si è mai pentito per qualcosa che avrebbe potuto fare e invece non ha fatto?

No, non mi sono pentito, mi è dispiaciuto, nel senso che qualcosa avrei voluto farla ma non me l’anno lasciato fare o non si è potuto fare e come accade credo nella vita normale anche negli altri lavori. Io ho una grande fortuna invece di avere tante possibilità, certo avessi potuto fare con più continuità altre cose ad esempio l’insegnamento della musica in televisione, mi piacerebbe particolarmente, sarebbe stato poi concretizzato in termini reali, ho fatto diverse proposte ma non è andata a buon fine.

Oggi è cambiato tutto, la tecnologia avanza, ogni tanto Lei ha mai un po’ di nostalgia degli anni passati? E’ vero che ci si parla sempre di meno?

Oggi io trovo che  ci si parli molto di più invece, perché hai molti più argomenti sottomano e se hai la curiosità relativamente al mondo di qualsiasi genere, io per esempio ho una particolare attenzione per la cronaca di qualsiasi tipo sia, se io  le notizie le ho prima e ne ho di più non mi sento privato di qualcosa, sento che ho qualcosa in più, sento che quando la mia esistenza sarà finita avrò accumulato una dose di informazioni superiori a quella di un tempo e questo mi piace molto.  Non vivo di nostalgia, conosco bene il passato ma non ci parlo.

Progetti futuri?

Dopo aver fatto una dieta e continuare a fare una vita che tende a migliorare il mio peso, ho un debutto in un programma di cucina, nel senso che per la prima volta farò una trasmissione che si intitolerà: “LA MIA GROSSA GRASSA CUCINA”, ed è il primo caso almeno in Italia di sicuro di un programma comico di cucina , per cui credo ci sarà da ridere e poi non voglio rubare il mestiere alla Clerici.

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Conoscere questo intenso artista è stato un vero onore, attraverso la sua voce ho carpito di avere davanti a me una persona sensibile, con un grande coraggio e una forza interiore incredibile nell’intraprendere un nuovo percorso di vita che lo ha visto sottoporsi ad un intervento chirurgico per riuscire a dimagrire. Anche se ironizza sul suo peso, comprende di aver fatto la scelta giusta, se pur con fatica continua il suo percorso con quella grinta che non lo mai abbandonato.

E noi di Mondospettacolo facciamo tanti auguri a Mauro Coruzzi per le sfide intraprese e per i tutti i suoi progetti in atto.

Loredana Berardi