Mirko Alivernini racconta il suo action movie Il ribelle e la nuova piattaforma Shout Distribution

“Questo per me è un film importante, perché mi ha permesso di poter raccontare un personaggio che avevo dentro da un po’ di tempo. Mi fa piacere vedervi così numerosi qui, stasera, perché questa sala è importante, è stata quella del grande maestro Federico Fellini. Qui dentro c’è stata una storia che noi, con la massima umiltà, vorremmo poter continuare a scrivere, perché si parla tanto del cinema del passato, ma sarebbe bello parlare anche di quello del presente, fatto da chi lo ama, dagli attori bravi. Tra l’altro, abbiamo lavorato un anno a questa piattaforma di distribuzione, che si chiama Shout Distribution e offre la possibilità di poter aggregare tutti gli indipendenti di valore per creare un settore parallelo al cinema tradizionale”.

In occasione della presentazione al pubblico del suo mediometraggio action a tematica bellica Il ribelle, di cui è anche protagonista, dichiarato omaggio a pellicole quali lo stalloniano Rambo e il Commando con Arnold Schwarzenegger, parla all’interno della Sala Fellini di Cinecittà Studios Mirko Alivernini, il quale, terminata la proiezione, s’intrattiene con noi di Mondospettacolo.com per fornirci altre notizie relative a questa interessante iniziativa distributiva: “È un qualcosa che in Italia può essere all’avanguardia. Si tratta di tutti formati da cinquanta minuti, film della durata di un episodio di una serie tv, ma che devono possedere caratteristiche tecniche di qualità e di narrazione da rispettare per poter entrare in questa piattaforma, altrimenti chiunque potrebbe farlo. È libera a tutti, tanto è vero che quest’anno stiamo lavorando con la Francia, l’Olanda e la Spagna per realizzare dei prodotti ed inserirli in questo contenitore, in modo che diventi una sorta di Netflix gratuito. Ogni click e like è un guadagno, perché le sponsorizzazioni mettono a disposizione un loro marchio offrendoci, di conseguenza, la possibilità di produrre. Quindi, noi produciamo, continuiamo a sopravvivere, le persone aumentano nella pagina e sopravviviamo”.

Per quanto riguarda il film, nel cui cast sono inclusi Giulio Dicorato, Sandro Torella, Eva Moore, Luciana Frazzetto, Philippe Guastella, Vincenzo Della Corte, Roberto Bonaccorsi e Dely Di Marcantonio, aggiunge: “Mi sono rifatto più a Rambo che a Commando, però, se ci pensi bene, c’è anche Top gun nel momento in cui il mio amico parla con me nel pub. Ci ho messo un po’ di cose che ricordano quel cinema degli anni Ottanta, perché per me è molto importante; il film d’azione, poi, è il genere che sento più vicino alle mie corde. Prima di questo ne avevo diretto uno totalmente diverso, L’ultimo pescatore, dramma che è stato finalista al Festival di Berlino”.

E non mancano curiosi aneddoti riguardanti la lavorazione: “Dirigevo in canottiera, nove ore al giorno, in alta montagna, infatti, nelle tre o quattro settimane di riprese, effettuate nella zona dei Castelli romani, vi sono stati momenti in cui tornavo a casa la sera e davo di stomaco a causa del freddo preso. Tra l’altro, ho dovuto prendere lezioni di pilota d’aereo, perché nel film lo guido io e non vorrei mai stunt. Ora sto scrivendo il sequel, nel quale vi sono scene d’azione molto forti che, appunto, vorrei interpretare direttamente io”.

Francesco Lomuscio