Nuova edizione a doppio dvd per Le finte bionde di Carlo Vanzina

I titoli di testa scorrono su immagini di Marlene Dietrich, Doris Day, Britt Ekland e altri miti biondi della Settima arte.

Perché, tratto nel 1989 dall’omonimo libro scritto da Enrico Vanzina e co-sceneggiato e diretto dal fratello Carlo, Le finte bionde intende offrire una critica su celluloide alla borghesia romana attraverso le vicende di più o meno esilaranti figure femminili pronte a fare della capigliatura ossigenata e platinata uno status-symbol.

Figure femminili che vanno da una Cinzia Leone allora in ascesa alla Paola Quattrini che non fa mai parlare il marito avvocato, incarnato dall’infallibile Guido Nicheli che, in questo caso ossessionato dal fenomeno della videoregistrazione esploso negli anni Ottanta, non manca di strappare risate ogni volta che sfodera le sue classiche osservazioni da industriale milanese, tanto più che affiancato dall’Isaac George che gli fece da domestico anche nel popolare telefilm I ragazzi della 3ª C.

Figure femminili atte a popolare un racconto per immagini che, come di consueto, i figli di Steno sfruttano al fine di porre in ridicolo i cafoni arricchiti, lasciando anche emergere la già all’epoca dilagante e disprezzabile cultura dettata dal gossip nel corso della sequenza in cui i protagonisti si cimentano in un gioco dei nomi.

Protagonisti che, al di là di una Francesca Reggiani presente in minima parte e di una Claudia Cavalcanti che regala un grottesco siparietto sexy insieme a Pino Insegno, includono una coppia separata formata da Paola Casella e Massimo Wertmüller, il Sergio Vastano estratto dalla trasmissione televisiva Drive in e un Maurizio Mattioli ristoratore e perennemente affiancato da Lucia Stara.

Senza contare tanto fugaci quanto comiche apparizioni per un Sergio Di Pinto ridicolo macellaio e un Antonello Fassari che, in coppia con Emanuela Rossi, si trova anche al centro di un momento a teatro in evidente omaggio ad uno dei mitici episodi dello storico capolavoro della risata I mostri, firmato nel 1963 da Dino Risi.

Perché, tra gioie, amori, tradimenti, vacanze e culto del corpo e dell’apparenza, Le finte bionde si costruisce a sketch per riallacciarsi, ovviamente, alla tradizione della Commedia italiana, come quasi sempre avviene nei lavori vanziniani.

Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it) lo rende nuovamente disponibile su supporto dvd in una edizione a doppio disco che, dispensatrice del film nel primo, riserva nel secondo una serie di contenuti speciali: dodici minuti di introduzione a cura del docente di storia del cinema alla Università IULM Rocco Moccagatta e due diverse interviste ai fratelli Vanzina (una di sedici minuti, l’altra di diciassette) curate dallo stesso, oltre che volte a rivelare interessanti e divertenti aneddoti.

 

Francesco Lomuscio