PIEMONTE. LEGA NORD: ATTUALI CRITERI DI ASSEGNAZIONE CASE POPOLARI FAVORISCONO EXTRACOMUNITARI. PROPOSTA LEGHISTA RIEQUILIBRA DISPARITA’

“La proposta della Lega è di per sé piuttosto semplice: chiediamo di introdurre, come criterio per l’assegnazione delle case popolari, una cittadinanza italiana o comunitaria di almeno dieci anni e di innalzare a cinque il numero di anni di residenza o lavoro nel Comune che dovrà procedere all’assegnazione. Inoltre, chiediamo che le persone ultrasessantacinquenni che percepiscono una pensione minima abbiano punteggi più alti nelle graduatorie”: così Alessandro Benvenuto, consigliere regionale della Lega Nord, a margine della conferenza stampa di questa mattina, convocata per presentare le modifiche leghiste alla legge regionale del febbraio 2010.

“Allo stato attuale – spiega Benvenuto -, la legge per l’assegnazione degli alloggi popolari dà a chiunque abiti o lavori da tre anni in un Comune il diritto di fare domanda. Vale a dire che ogni extracomunitario può entrare nelle liste, ed essere oltretutto agevolato perché per l’assegnazione si tengono in considerazione anche altri fattori, come ad esempio il numero dei figli di ogni nucleo familiare. La nostra proposta di legge regionale vuole riequilibrare una situazione che, soprattutto negli ultimi anni, non ha fatto altro che favorire gli stranieri e penalizzare gli italiani”.

“E a Torino – sottolinea Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega in Sala Rossa – questa situazione pesa più che dalle altre parti. Nell’ultimo anno, le richieste di alloggi popolari sono raddoppiate, ma i Torinesi, coloro che qui vivono, lavorano e pagano le tasse da anni se non da sempre, scivolano sempre più giù nelle liste, scavalcati dagli stranieri. E’ davvero arrivata l’ora di cambiare le cose. Presenteremo un odg che chiederà al consiglio comunale di esprimersi sulla necessità di accelerare l’iter di queste modifiche, di cui i Torinesi hanno bisogno”.

“Quella di Torino – rimarca Roberto Carbonero, consigliere del Carroccio in Sala Rossa – è un’amministrazione allo sbando, che si preoccupa tanto dei sondaggi, ma che non tutela i suoi Cittadini. Ormai, qui, sono i Torinesi ad esser diventati la fascia debole e nessuno, tranne la Lega, se ne interessa”.

“In qualità di coordinatore dei Giovani Padani di Torino – conclude Carlo Emanuele Morando – penso che questa proposta di legge sia necessaria, anche e soprattutto per i ragazzi che vorrebbero essere indipendenti, ma che non se lo possono permettere perché in questa Città si presta maggiore attenzione agli immigrati. Poter mettere su casa è un passo fondamentale nella vita di ognuno di noi e credo che i giovani in difficoltà, al pari di pensionati e altre categorie più deboli, meritino di avere questa opportunità”.

Giorgia Rapello