Recensione: Il colore nascosto delle cose, un buon Soldini minore

Il colore nascosto delle cose

Il colore nascosto delle cose

Un amore imprevedibile tra un pubblicitario superficiale e una donna non vedente molto decisa nel nuovo film di Silvio Soldini con Valeria Golino e Adriano Giannini.

Ne Il colore nascosto delle cose, lui si chiama Teo (Adriano Giannini, più convincente del solito ma un po’ statico), è un quarantenne che vive la sua vita in modo superficiale e si potrebbe aggiungere sregolato. Ha una donna con cui non vuole convivere, una serie di altre relazioni casuali e sembra che l’unica cosa a cui tenga veramente sia il suo lavoro di creativo in un’importante agenzia. Lei si chiama Emma (Valeria Golino, come al solito assai brava), lavora come osteopata, ha un matrimonio fallito alle spalle e ha perso la vista da adolescente. Ma tra i due è naturalmente lei a vedere le cose della vita, ad apprezzarle e a dargli la giusta importanza. Si conoscono casualmente (bella l’idea del primo incontro, trovarsi in un buio totale nell’esperienza reale di “Dialogo nel buio” in cui si viene guidati in un percorso privo di qualsiasi fonte luminosa e chi accompagna spinge l’esperienza attraverso gli altri 4 sensi). I due si rincontrano dopo qualche giorno e lui, apparentemente anaffettivo (distaccato da tutto emotivamente, al punto che quando la sorella gli comunica che il suo patrigno è morto, lui continua la vita normalmente senza dirlo a nessuno né vuole parlare a telefono con la madre) inizia ad incuriosirsi a questa donna che vive invece intensamente le emozioni che la vita nonostante tutto le offre. Ed è un lento avvicinarsi e allontanarsi e riavvicinarsi più per le insicurezze di lui che quelle di lei che risulta la più forte e la più decisa. Lui in fondo è un buono ma è anche un fragile Peter Pan, dallo slancio iniziale che lui ha (come per tutto nella vita) alle prime difficoltà e alle scelte della vita cui non riesce ad adattarsi e a decidere…

Buon film, ma minore nella filmografia di Soldini

Silvio Soldini è uno dei registi più interessanti del Cinema italiano, apprezzato per il suo percorso originale e a volte in controtendenza (da Giulia in Ottobre a L’aria serena dell’Ovest, da Pane e Tulipani a Brucio nel vento) e per il suo stile narrativo sobrio, sensibile e attento a personaggi che appartengono alla realtà dei nostri giorni. Ed anche con Il colore nascosto delle cose, percorre questa strada fatta anche di dettagli delicati (un esempio, come lei accarezza le foglie delle piante) fuori dagli standard. Il personaggio di lei è raccontato da un punto di vista poco frequentato e con obiettivi diversi che non sfiorano mai la pietas. Tuttavia la buona sceneggiatura (di Soldini con Doriana Leondeff e Davide Lantieri) a una riflessione ulteriore ci appare troppo finalizzata allo scopo, neanche fosse un bel compito in classe corretto e puntuale, mentre la cifra stilistica dell’autore sembra planare (senza fermentazione alcuna) su una storia semplice, in parte prevedibile e senza alcun colpo di teatro (il ruolo di lui è fin troppo convenzionale per questi tempi, e anche la sua anaffettività ha una spiegazione logica che giunge al momento giusto).

Un buon cast degno degli altri film dell’autore

Il cast si potrebbe definire sobrio e ben scelto, in cui oltre ai due bravi protagonisti (una Golino, forse miglior attrice italiana negli ultimi tempi e un Giannini credibile ma ancora senza una sua personalità d’attore) c’è da segnalare la brava attrice di teatro Arianna Scommegna (l’amica ipovedente e fracassona di Emma) in un ruolo che la rende coprotagonista nella prima parte del film; peccato invece per il ruolo di Greta, la compagna di Teo (Anna Ferzetti) relegata in un ruolo piccolo e di cui avremmo voluto sapere qualcosa di più.

Abbiamo visto Il colore nascosto delle cose, regia di Silvio Soldini. Con Valeria Golino, Adriano Giannini, Anna Ferzetti, Arianna Scommegna. Genere Drammatico – Italia/Francia/Svizzera, 2017, durata 115 minuti. Uscita cinema venerdì 8 settembre 2017 distribuito da Videa-CDE. Questa la Pagina Ufficiale Facebook.

Voto 7

di Domenico Astuti