Recensione: La legge della notte di Ben Affleck, onesto gangster movie

La legge della notte

Ben Affleck dirige e interpreta La legge della notte, un onesto gangster movie dal grande cast, ma ben lontano dai fasti di Argo.

Crimine e amore

Ne La legge della notte, dopo aver servito in Europa durante la Grande Guerra, Joe Coughlin (Ben Affleck) torna disilluso nella sua Boston. Nonostante sia figlio del vice commissario di polizia Thomas Coughlin (Brendan Gleeson), Joe non fa tesoro dei consigli paterni, diventando un piccolo criminale locale. Lui stesso si definisce un “fuorilegge anticonvenzionale” e si rifiuta di lavorare per i gangster locali, preferendo seguire un suo personale codice etico, che lo porta ad avere un alto senso di giustizia e ad evitare di spargere sangue se non strettamente necessario. Ha una relazione segreta con Emma Gould (Sienna Miller), fidanzata del boss irlandese Albert White (Robert Glenister) e per questo viene quasi ucciso. Finito in prigione e desideroso di vendetta, Joe decide quindi di lavorare con il mafioso italiano Maso Pescatore (Remo Girone) per il quale si trasferisce a Tampa, in Florida, dove cura il contrabbando di rum con il suo braccio destro Dion Bartolo (Chris Messina) e dove conosce la bella Graciela (Zoe Saldana). Le sue mire espansionistici, compresa la costruzione di un casinò, saranno però contrastate sia dalla malavita locale, sia dai cattolici e moralisti guidati dall’eterea ex tossica Loretta Figgis (Elle Fanning), intoccabile figlia del capo della polizia di Tampa (Chris Cooper). Tra diplomazia e doppi giochi, si rischierà di scatenare una guerra senza esclusione di colpi.

Ben Affleck in La legge della notte
Ben Affleck (Joe)

Un omaggio ai classici

La legge della notte è l’adattamento dall’omonimo romanzo di Dennis Lehane, i cui diritti erano stati acquistati dalla Appian Way di Leonardo DiCaprio, che figura tra i produttori del film. Ben Affleck racconta: «Come regista, questa era un’ottima opportunità per rendere omaggio ai film classici di gangster, dagli anni ’30 agli anni ’70, della Warner Bros. Sono cresciuto guardandoli, in loro c’era una sensazione epica che sembrava portarti veramente in un’altra epoca, in un mondo diverso». Effettivamente nella sua pellicola ritroviamo tutte quelle tipiche ambientazioni e i “codici” del gangster movie classico, con i vari inseguimenti a bordo delle auto, le sparatorie sanguinose, il contrabbando di alcolici, i feroci boss, le femmes fatales, i doppi giochi e quant’altro. Il punto debole è la mancanza di coinvolgimento: non si riesce proprio ad affezionare a Joe, né tantomeno ad immedesimarsi in lui. Lo spettatore assiste con un certo distacco alla sua ascesa e alle sue vicende, sia criminali che amorose.

Ben Affleck e Chris Messina in La legge della notte
Ben Affleck con Chris Messina (Dion)

Un fuorilegge anticonvenzionale

Sul suo personaggio lo stesso Affleck aggiunge: «Le cose vissute da Joe sotto le armi lo hanno portato a decidere che le regole seguite nella vita non avevano più senso. Vede persino la naturale gerarchia dei gangster alla stessa stregua di quella militare. Lui non vuole farne parte, non vuole prendere ordini da nessuno. Ha deciso che vivrà secondo le sue stesse regole». La chiave del film è indubbiamente questa, puntare su un criminale anticonvenzionale, con una propria etica e decisamente fuori dagli schemi. Ma l’effetto novità svanisce quasi subito e il tutto si trasforma nella classica vicenda del gangster ambizioso che parte dal basso per costruirsi un impero, ma che per colpa dell’amore rischia di perdere tutto. Insomma, niente di nuovo sotto al sole. Notevole lo sforzo produttivo, ben 65 milioni di dollari di budget, con ottimi risultati per scenografie (notevole la ricostruzione della Boston anni ’20) e costumi (ispirati a quelli dei film degli anni ’30). Registicamente Ben Affleck regala un paio di interessanti piani sequenza e qualche buono scontro a fuoco. Buono il ritmo, ma per il resto non si eleva più di tanto dalla sufficienza.

Ben Affleck e Zoe Saldana in La legge della notte
Ben Affleck con Zoe Saldana (Graciela)

Elle Fanning e l’ottimo cast

A restare maggiormente impresso ne La legge della notte è sicuramente il personaggio di Loretta, la giovane e vivace figlia del capo della polizia di Tampa, che presto finisce in un vortice di sesso e droga, dopo essere partita per Los Angeles. Sarà Joe a farla disintossicare, utilizzandola anche come forma di ricatto nei confronti del padre, ma ben presto la cosa gli si ritorcerà contro e la ragazza diventerà una specie di santona moralista, capace di smuovere le masse con i suoi discorsi religioso-moralistici, andando a cozzare frontalmente con gli interessi economici di Joe. L’intensa Elle Fanning conferisce a Loretta un’aura eterea e quasi misteriosa, che contrasta con la sua innocenza perduta. Il suo personaggio resta fortemente impresso, nonostante tutto il grande cast offra delle ottime interpretazioni e sia uno dei punti di forza del film. In primis il rude Brendan Gleeson, negli scomodi panni del padre poliziotto di Joe, seguito Robert Glenister in quelli del crudele boss Albert White, e da Chris Cooper in quelli dolorosi di padre di Loretta. Tra le due bellone che si contendono il cuore di Joe, sicuramente meglio la cazzuta Zoe Saldana rispetto ad una non indimenticabile Sienna Miller. Fa invece molto piacere rivedere il grande Remo Girone, perfettamente a suo agio nel ruolo del boss italiano Maso Pescatore, elegante e apparentemente poco feroce, ma in realtà sanguinario come ogni gangster che si rispetti.

Chris Cooper ed Elle Fanning in La legge della notte
Elle Fanning (Loretta) e Chris Cooper (Figgis)

La legge della notte è quindi un gangster movie abbastanza convenzionale, seppure con un protagonista non convenzionale. Potrà forse appassionare particolarmente gli amanti del genere, ultimamente non molto frequentato da Hollywood, mentre il pubblico generico potrebbe trovarlo passabile e nulla più. Questa la Pagina Ufficiale Facebok del film.

[yasr_overall_rating]

 

Ivan Zingariello