Recensione: Chi m’ha visto, la sparizione di Beppe Fiorello

“La musica può rendere gli uomini liberi”.

Apre con questa frase di Bob Marley la oltre ora e quaranta di visione che cala Beppe Fiorello nei panni del bravissimo chitarrista Martino Piccione, il quale, nonostante collabori con i più grandi divi della musica leggera italiana, non viene mai notato perché sul palco sta dietro; e, di conseguenza, tornato nel suo paesino in Puglia decide di organizzare la propria sparizione nel tentativo di attirare l’attenzione su di sé.

Impresa in cui si fa supportare dall’amico Peppino interpretato da Pierfrancesco Favino e che non può fare a meno di suscitare l’interesse della Simonetta Sabelli De Santis conduttrice della trasmissione televisiva Scomparsi, la quale, incarnata dalla mai disprezzabile Sabrina Impacciatore, si catapulta immediatamente sul posto come l’analogo personaggio incarnato da Sabrina Ferilli in Omicidio all’italiana di Maccio Capatonda.

Similitudine, quest’ultima, che accomuna la maniera in cui entrambi i lungometraggi tendano a denunciare l’attrazione che i media manifestano nei confronti delle tragedie; sebbene, in questo caso, la riflessione di fondo spinga a chiedersi se oggi sia più importante essere o apparire.

Come pure a domandarsi se, in una società fortemente condizionata dai social network e dalla televisione, chi è dotato di un particolare talento sia destinato al successo o questo sia legato ad altri fattori.

Tutti interrogativi che, aggiunti all’affermazione secondo cui l’artista è un mestiere per ricchi o soltanto per chi ha conoscenze, vengono però filtrati dal debuttante dietro la macchina da presa Alessandro Pondi – sceneggiatore, tra l’altro, dei pessimi Natale a Beverly Hills e Poli opposti – in una commedia in fotogrammi narrativamente fiacca e non priva di falle di script.

Perché, mentre l’accento pugliese domina il tutto e il bravo Dino Abbrescia appare piuttosto sprecato nel marginale ruolo dell’impresario Tony Pettinato, ci si chiede per quale motivo il protagonista si metta a suonare rumorosamente la chitarra elettrica in mezzo ad una vallata se il suo obiettivo è rimanere nascosto per far credere alla popolazione locale di essere scomparso.

E, se il già citato Favino risulta meno convincente in chiave comica di quanto lo sia, invece, nelle performance drammatiche, piuttosto forzata sembra la presenza della prostituta Sally dalle fattezze della Mariela Garriga di Miami beach.

Al servizio di un insieme che riesce a strappare risate soltanto tramite l’esilarante video realizzato dalla redazione di Scomparsi per ricostruire la vita di Martino e nella sequenza in cui vediamo coinvolte star nostrane delle note, da Jovanotti a J-Ax, passando per Elisa e Gigi D’Alessio. Gag che, però, viene oltretutto ripetuta più volte, perdendo poi la sua efficacia.

Francesco Lomuscio