Recensione: Sleepless – Il giustiziere, Jamie Foxx e il figlio rapito dai boss

Jamie Foxx sbarca nei cinema italiani con il thriller Sleepless – Il giustiziere, storia di poliziotti corrotti, droga e vendicativi boss criminali.

In Sleepless – Il giustiziere, Jamie Foxx è Vincent Downs, tenente della polizia di Las Vegas che, approfittando del suo ruolo, partecipa al furto di 20 kg di cocaina che sarebbero dovuti arrivare a Stan Rubino (Dermot Mulroney), padrone di uno dei tanti casinò della città del peccato. Il destinatario finale del carino è però il feroce giovane boss Rob Novak (Scoot McNairy), il quale è disposto a tutto per recuperare il maltolto. Per questo Rubino rapisce Thomas (Octavius ​​J. Johnson), il figlio adolescente di Vincent, costringendolo ad accettare uno scambio tra droga e ragazzo. L’intuito della poliziotta Jennifer Bryant (Michelle Monaghan), che ha notato l’insolito comportamento di Downs, farà però saltare l’accordo e Vincent sarà costretto ad una dura lotta per la liberazione del figlio, avendo inoltre alle calcagna sia i boss che la polizia, in un’adrenalinica nottata dove tutto potrà accadere.

Remake del film francese Notte bianca (2011) di Frédéric Jardin, Sleepless – Il giustiziere è un onesto action thriller che, seppur a tratti abbastanza prevedibile e con alcune banalità e forzature, riesce ad intrattenere lo spettatore per un’ora e mezza senza eccessive pretese. Jamie Foxx è l’ennesimo poliziotto indistruttibile (alla Bruce Willis) che lotta per la salvezza del figlio, avendo la meglio sui cattivi anche quando ferito e claudicante. Dermot Mulroney e Scoot McNairy sono tagliati per i loro ruoli, anche se a volte un po’ troppo sopra le righe, mentre anche Michelle Monaghan se la cava nel suo ruolo di integerrima poliziotta. Ottime le scene d’azione, dirette con mano sicura dal promettente Baran bo Odar, anche se l’intreccio lascia un po’ a desiderare.

I produttori, dopo aver ingaggiato lo sceneggiatore Andrea Berloff (Straight Outta Compton), si rivolsero subito a Jamie Foxx per prendere parte al progetto. Racconta Alex Foster: «Abbiamo pensato che Jamie sarebbe stato perfetto per il film. Ha apportato tantissime idee e cambiamenti alla sceneggiatura per renderla il più vicino possibile alla sua idea di perfezione, per questo abbiamo lavorato con lui per circa dieci mesi prima di cominciare a pensare a chi potesse essere il regista». E stato quindi scelto lo svizzero Baran bo Odar, regista dei thriller acclamati dalla critica Who Am I e Il silenzio. Racconta Jamie Foxx: «Bo sicuramente aveva una sua visione per questo film. Questo ragazzo ha come un terzo occhio quando si tratta di regia. Ogni volta che ho l’opportunità di lavorare con persone che sanno davvero come fare bene le cose da un punto di vista cinematografico, colgo al volo l’occasione».

Riguardo il suo personaggio, l’attore premio Oscar per Ray aggiunge: «Come Vincent, Foxx ha cercato di creare un personaggio in cui è facile immedesimarsi, molto ben strutturato. Volevo far sembrare Vincent un uomo del tutto comune, come quelli che si incontrano quotidianamente per strada. Vive in un luogo dove tutto sembra disperato. Vorrebbe tornare con la sua donna. Vorrebbe fare il bene di suo figlio. Allo stesso tempo è messo alle strette, e c’è questo tipo che lo insegue, una specie di Terminator, che non si fermerà davanti a niente. Vincent cerca di prendere tempo e affronta anche qualche rischio, e a volte esplode in faccia alla gente… Perché il lavoro come poliziotto è una cosa, ma quando qualcuno rapisce tuo figlio, diventa personale. Fai di tutto per assicurarti che tuo figlio stia bene. ‘Prendi me al posto di mio figlio’: è questo il mood che ho usato per interpretare questo personaggio».

Un film dedicato ai fan degli action thriller e del puro intrattenimento, distribuito da Notorious Picture dal 2 febbraio. Questa la Pagina Ufficiale Facebook della pellicola.

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Ivan Zingariello