Riscoprendo in dvd Casanova ’70, Il fischio al naso e Storia di Piera

Triplo appuntamento col cinema di qualità italiano che fu, grazie a CG Entertainment e Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it), che rispolverano su supporto dvd tre titoli di qualità all’insegna dei grandi nomi: Casanova ’70 di Mario Monicelli, Il fischio al naso di Ugo Tognazzi e Storia di Piera di Marco Ferreri.

 

Casanova ’70 (1965)

Lungometraggio graffiante e provocatorio che il buon Monicelli – nel pieno della sua gloria di fautore della Commedia all’Italiana – pensò di realizzare aggiornando all’epoca del boom economico le gesta di un novello seduttore dai metodi strambi, memore del ben più noto Giacomo. Seduttore che, ovviamente, non poteva essere interpretato altro che dal bello per eccellenza della nostra grande commedia: Marcello Mastroianni, reduce dalle esperienze felliniane (La dolce vita e 8 e ½ in primis) e che si mostra qui capace di delineare alla perfezione la figura di un uomo dalla forte indole di attira-donne ma, allo stesso tempo, pregno di pesanti problematiche.

Lui è il maggiore Andrea Rossi-Colombotti, un ufficiale della NATO che trascorre buona parte del proprio tempo corteggiando e adescando le donne più belle che incontra, coinvolgendole in brevi avventure che al contempo, divengono piuttosto rischiose.

Raccontando tutto al suo psicanalista di fiducia (Enrico Maria Salerno), Andrea si vede consigliare una vacanza in montagna, lontano da qualsiasi cosa che possa complicargli l’esistenza; ma anche lì non farà altro che pensare al sesso femminile.

Con un occhio che non manca di virare verso lo scandaloso, Monicelli apre la propria mentalità divertente verso una trama che rivela un lato sessualmente pruriginoso e vicino a quella misoginia che tutti hanno saputo conoscere tramite le sue innumerevoli opere.

E Mastroianni è mattatore, lasciato a briglia sciolta nei panni del disastroso seduttore Andrea, affiancato da volti garanzia del cinema italiano (oltre al citato Salerno, abbiamo un non accreditato Bernard Blier e un Marco Ferreri in vesti di attore), più una vasta galleria di bellezze dell’epoca quali Virna Lisi, Marisa Mell, Liana Orfei, Moira Orfei, Michele Mercier, Beba Loncar, Rosemary Dexter e Margaret Lee.

Uno stuolo di belle donne che accentuano il lato provocatorio di Casanova ’70, tanto che il film, candidato all’Oscar per la migliore sceneggiatura (scritta da Monicelli stesso più Age, Scarpelli, Suso Cecchi D’Amico, Tonino Guerra e Giorgio Salvioni), finì all’epoca per procurarsi un divieto ai minori di diciotto anni.

Bio-filmografia di Monicelli e Mastroianni, più locandine d’epoca e una galleria fotografica fanno da extra al disco.

 

Il fischio al naso (1967)

Seconda regia del Tognazzi nazionale, un’opera che rivela come l’occhio del noto attore sia stato molto versatile anche dietro la macchina da presa, mostrando anche in queste vesti la sua impronta sarcastica, desiderosa di affondare gli artigli nel sociale dell’epoca.

La storia è quella dell’industriale Inzerna (Tognazzi), uomo di potere che si sente sano come un pesce, salvo avere un continuo sibilo al naso che lo sconcerta.

Spinto dalla paura di avere chissà quale male, si ricovera in una clinica rinomata per poter scoprire cosa è questa anomalia nasale; una volta dentro, però, si presenta una serie di altri problemi, portandolo ad essere trasferito di piano in piano, con l’atroce consapevolezza che, forse, la morte è sempre più vicina.

Tratto dal racconto Sette piani di Dino Buzzati, Il fischio al naso porta il Tognazzi’s touch ad un livello avanzato, sfoggiando lo sguardo futuristico del noto mattatore italiano della risata, sempre affascinato dall’idea di parlare dell’Italia che sarebbe potuta essere in seguito (basti pensare ad un’altra sua regia: I viaggiatori della sera).

Immerso nel mondo della malasanità e delle sue conseguenze, un lungometraggio che è pura avanguardia per quanto riguarda l’aspetto sociale.

Un prodotto che solo nell’Italia degli anni Sessanta era consentito concepire, gettando pura cattiveria sugli esiti del boom economico dell’epoca.

Affiancato da comprimari noti come l’allora futura moglie Franca Bettoia, Gigi Ballista, Riccardo Garrone e il regista Marco Ferreri (è il dottor Salamoia), un brizzolato Tognazzi guida la presenza scenica, mentre il suo vero padre Gildo Tognazzi gli fa da genitore anche nel film.

Trailer, quindici minuti di intervista a Ricky e Gianmarco Tognazzi, una galleria fotografica, una bio-filmografia del regista-protagonista e articoli di giornale dell’epoca riguardanti il lungometraggio sono i contenuti speciali del disco.

 

Storia di Piera (1983)

Diretto dal Marco Ferreri che abbiamo visto in vesti di attore nei due precedenti titoli qui recensiti, un racconto di crescita ambientato tra le mura di una famiglia allo sbando, tratto da un libro scritto a due mani dall’attrice Piera Degli Esposti e da Dacia Maraini.

La giovane protagonista, il cui nome è riportato nel titolo, attraversa anni e periodi nella sua instabile famiglia, tra la difficile madre Eugenia (Hanna Schygulla), presa dalle storie occasionali che vive, e il sempre meno presente padre Lorenzo (Marcello Mastroianni), che, nonostante tutto, è sempre innamorato della sua complicata moglie.

In seguito Piera cresce (con le fattezze della bellissima Isabelle Huppert), andando incontro sempre più alle amarezze della vita e di un’esistenza fatta di problemi mentali, tra manicomi e familiari allo sbando totale.

Imprevedibile e sempre lucido quando c’è da raccontare uno spaccato tutto amaro, il genio Ferreri in questa occasione si prende la briga di narrare le vere vicende della Degli Esposti, che con Storia di Piera mise a nudo la sua tragica vicenda di famiglia, tra una madre impossibile e un padre combattivo.

E l’autore de La grande abbuffata volge il proprio sguardo con fare incisivo, seguendo i tragici protagonisti alla volta di un’esistenza votata alla speranza, magari grazie a quel successo che, come sappiamo, la protagonista ha poi ottenuto con la sua attività artistica.

E altrettanto successo ebbe la performance della Schygulla in questo film, conquistando a Cannes 1983 una Palma d’oro come miglior interprete femminile.

Una filmografia di Ferreri e gli estratti A proposito di…Storia di Piera – Intervista a Piera Degli Esposti (ventiquattro minuti) e Intervista a Vieri Razzini (tredici minuti) occupano la sezione extra del dvd.

 

Mirko Lomuscio