Saremo a Sanremo (il concerto più lungo del mondo)

Conosco Carlo Denei una sera a Genova durante la registrazione di un programma dei Trilli. L’impressione che ne ebbi fu di una persona forte e semplice nello stesso tempo e di un uomo che ama il suo lavoro . Oggi è qua con noi per raccontarci il suo progetto.

È una scommessa, una provocazione. È il viaggio della trasmutazione di un comico verso la canzone d’autore. Sabato 3 febbraio 2018 alle ore 11.00 al museo Via del Campo 29 rosso detto anche la “Casa dei cantautori genovesi”, Carlo Denei, comico dello storico gruppo Cavalli Marci e oggi autore a Striscia la Notizia, presenterà il suo secondo CD musicale dal titolo L’ora di te. Alle ore 14,30 ci sarà la partenza ufficiale da Piazza De Ferrari, a Genova.

Nel Cd ci sono canzoni serie, anche se in una di queste cantano pure Greggio e Iacchetti.

La decisione di presentare questo disco proprio il sabato precedente il Festival di Sanremo ha un suo perché ed è presto spiegato: nel pomeriggio dello stesso giorno, con Nicola Ursino, l’arrangiatore dei dieci pezzi, Denei partirà per la città dei fiori che raggiungerà con la forza delle sole gambe. Sì, andrà a Sanremo a piedi. In tutto saranno 146 i chilometri da percorrere in 8 giorni di cammino.

Le tappe stabilite saranno: Sestri Ponente, Cogoleto, Celle, Spotorno, Pietra Ligure, Albenga e Diano Marina. L’arrivo a Sanremo è previsto nella giornata di sabato pomeriggio, prima della finale. L’evento sarà seguito dai social e, si spera vivamente, dal maggior numero di tv mondiali.

La spedizione appiedata verso Sanremo ha anche lo scopo di regalare un nuovo record al Guinnes dei Primati che potrebbe incoronare Denei e il suo arrangiatore Nicola Ursino come “GLI ARTISTI CHE HANNO ESEGUITO IL CONCERTO PIÙ LUNGO DEL MONDO”. Lungo temporalmente, ma anche e soprattutto geograficamente, perché Denei si fermerà a cantare una canzone del Cd in ogni bar, trattoria, tabaccheria, polleria e in tutti i locali che sulla strada lo richiederanno preventivamente.

Anche se prevarrà l’improvvisazione, si parlerà molto di musica e non si esclude la partecipazione di cantanti, attori o cabarettisti (e perché no, atleti conosciuti) che per qualche tratto accompagneranno il Denei chiacchierando con lui o tentando di persuaderlo a lasciar perdere.

La domanda che tutti si fanno è una sola: ce la farà? Molti dei suoi illustri colleghi non hanno ancora azzardato un pronostico, mentre Greggio e Iacchetti, che hanno gentilmente offerto la loro ugola in uno dei pezzi, l’hanno già detto sui social: “Non ce la fa, non ce la fa”. Speriamo si sbaglino

Tappe per Sanremo “Saremo a Sanremo”

Sabato 3 febbraio ore 11.00

presentazione del Cd Via del Campo 29 rosso (Museo De Andrè)

GIORNO PARTENZA ARRIVO KM ORE SOSTA NOTTE

Sabato 3 Ore 14:30 partenza De Ferrari Genova arrivo Sestri Ponente Km 11.0  ore 2.30 sosta notte CASA  4 negozi

Domenica 4

Ore 09:00 partenza Sestri Ponente arrivo Cogoleto km 22.0 ore 7.00 + negozi e concerto ad Arenzano e Cogoleto

Lunedì 5 partenza Cogoleto arrivo Celle km 15.3  ore 4.00  sosta notte HOTEL SAN MICHELE +negozi

Martedì 6 partenza  Celle  arrivo Spotorno km 15.5 ore  4.00

Mercoledì 7 partenza  Spotorno arrivo Pietra Ligure km  18.0 ore 5.00

Giovedì 8 partenza Pietra Ligure arrivo Albenga km 13.5 ore 4.00  sosta notte CASA DI AMICI Concerto al auditorium San Carlo

Venerdì 9 partenza Albenga arrivo Diano Marina km 23.0 ore 7.00 sosta notte HOTEL VIRGINIA

Sabato 10 partenza Diano Marina arrivo Sanremo km 29.0 ore 9.00 sosta notte HOTEL CASA DI EMA

Domenica

11 Sanremo  sosta notte HOTEL CASA DI EMA Concerto pomeridiano da concordare

Carlo, com’è nato questo progetto?

Questo progetto nasce da un’idea che m’è venuta leggendo un libro, “L’imprevedibile viaggio di Harold Fry” scritto dalla brava Rachel Joyce.

È la storia di un uomo che riceve la lettera di una sua ex collega di lavoro che sta morendo di cancro, così lui decide di scriverle una lettera che, invece che imbucarla, la porta alla sua amica a mano percorrendo più di mille chilometri. Una storia che mi ha commosso e ispirato.

Ad un certo punto mi sono detto: “Devo e voglio fare qualcosa di eclatante per far sì che il mio Cd venga ricordato”.

Quando ha iniziato a prendere forma l’idea del viaggio?

L’idea del viaggio ha preso forma dopo una partita del Genoa di cui sono tifosissimo. Nel mese di maggio c’era una partita importantissima che non potevamo perdere, così, un po’ per gioco u po’ per scaramanzia, ho cominciato a camminare con mia moglie percorrendo i 14 chilometri che mi separano dallo stadio. Pubblicando sui social l’evento mi sono accorto dal numero dei “like” che la cosa di andare a piedi piaceva. Così l’idea prese corpo. A giugno io e Nicole Ursino, arrangiatore di tutti e dieci i pezzi del cd, avevamo già deciso che saremmo partiti per Sanremo col solo uso delle scarpe.

Questa è la tua prima opera musicale come musicista e cantante?

No, questa che s’intitola “L’Ora di te” è la mia seconda opera. Nel luglio del 2016 era uscito un disco intitolato “Secolo e focaccia” allegato ad un libro, sempre mio, intitolato “Secolo, focaccia e fantasia”. Fu edito da De Ferrari e distribuito dal Secolo XIX in vendita col quotidiano ligure.

La copertina del CD mi piace molto, tu che cammini sui tetti di Genova e come sfondo le gru del porto. La domanda è: vuoi lasciare le tue orme nelle case dei liguri?

Sì, mi piacerebbe lasciare delle orme soprattutto sui cuori della gente, ma questo è ciò che si augura chiunque faccia qualcosa di artistico. Le mie canzoni parlano d’amore. Per la mia compagna, per la mia città. Poi parlano anche di fame causata dalla guerra. Una storia di ieri ma che si ripete all’infinito.

Oltre che a Sanremo vuoi emigrare col tuo CD in altre regioni?

No, non credo che farò mai più una cosa simile. La Liguria poi è piccola, mi è andata bene così!

Greggio e Iacchetti si sono divertiti e ti hanno spalleggiato in questo tuo progetto?

Sì, Greggio e Iacchetti non li ringrazierò mai abbastanza, sono stati gentilissimi. Ed io li ho ricompensati portandogli un vasetto di pesto fatto da mia moglie.

Di cosa parla l’album?

È una raccolta di canzoni pop cantautorali, dieci pezzi che mettono al centro della scena, come dicevo prima, l’amore. Amore per la donna che ho sposato, per altre che mi hanno o che ho lasciato, per la mia città e anche amore per il pianeta, così poco amato e sofferente. Un lavoro concepito più di un anno fa, svezzato e cresciuto dalla sapiente vena del mio amico Nicola Ursino, un arrangiatore che spesso trasforma le cose che gli porto in canzoni vere. Io, ci tengo a dirlo, non sono un musicista, solo mi diverto con la chitarra a mettere la musica a certe mie parole. Credo sia legale.

Una domando che a me piace sempre fare: quanto è rimasto del Carlo bambino  dentro il Carlo adulto?

Tantissimo. La cosa che so fare meglio è il comico e il comico è un bambino sempre. Mi piace esprimermi anche emozionando la gente, ma alla fine quello che preferisco è che finisca tutto in una grossa risata. Tutto, perché la vita è una cosa seria ed è per questo che non va presa troppo seriamente. Sembra un controsenso ma, almeno per me, non lo è.

Come vuoi salutare i lettori di Mondospettacolo?

Con un sorriso. Una battuta del mio repertorio se è possibile. Io sono ipocondriaco, mi ammalo facilmente e mi spaventano le malattie. Così una volta ho detto a mia moglie: “Cara, se io dovessi morire, tu risposami”

Lei mi ha preso in parola: ogni volta che mi ammalo si fidanza.

Ciao a tutti!!

Corinna Ivaldi