The italian warrior: viaggio dietro le quinte del BKB

“L’attimo prima di salire sul ring tutto si ferma. C’è un gran silenzio dentro di me, è come una tempesta che si placa e, poi, tutto prende un ordine preciso, non mi resta altro che aprire gli occhi che tracciare il mio destino”.

È questa frase pronunciata dalla voce del pugile professionista riminese Luca Bergers ad aprire The italian warrior, docu-film che Joseph Nenci ha messo in piedi con il patrocinio del Comune di Rimini e della prestigiosa squadra de “I Verdi” del Calcio Storico Fiorentino, di cui l’atleta stesso fa parte.

Perché, senza alcuna finzione, senza una sceneggiatura e ricorrendo ad una fotografia priva di filtri, è proprio la sua vita che viene raccontata nel corso della oltre ora e mezza di visione, portandoci a conoscenza del primo e unico italiano ad aver avuto accesso al BKB, ovvero il circuito più ambito e pericoloso al mondo di boxe a mani nude.

Un vero e proprio dietro le quinte prima dell’atteso match sul ring e nel quale vengono coinvolti, tra gli altri, campioni veterani del calibro di Cristian”Red”Valli e Ivan”Iron”Polverini, che non manca di considerare lo sport in questione “una cosa da gladiatori”.

Campioni seguiti fin da piccolo da Bergers, che, oltre a vedere impegnato nei duri allenamenti insieme a loro, seguiamo in parte della sua vita privata, tra discorsi relativi a bollette da pagare e spese casalinghe e rapporto con la moglie, in gravidanza proprio nei mesi della preparazione all’incontro.

Un Bergers che non manca neppure di spiegare perché si sia tatuato “Love” sulle nocche e che, bisognoso delle emozioni del ring per sentirsi vivo, ribadisce che non importa quale sia il vostro sogno, bensì fare di tutto perché siate quell’unica ragione.

Man mano che la colonna sonora composta dal rapper D-Art accompagna la faticosa preparazione atta a testimoniare come non siano soltanto passione e divertimento a caratterizzare il BKB e la maniera in cui i suoi esponenti non devono essere la pietra sacrificale una volta saliti sul ring, ma si impegnano per far sì che tutti, dopo, ricordino il loro lavoro svolto in quel breve lasso di tempo.

In un viaggio intimo che la macchina da presa svolge in The italian warrior, oltretutto, al fine ricordare che, se esistono un milione di ragioni per rinunciare, ve ne è una sola per andare avanti.

 

 

Francesco Lomuscio