Un cuore randagio per la musica: intervista al cantautore Enzo Isaia

Mondospettacolo ha incontrato il cantautore siciliano Enzo Isaia, per una bellissima chiacchierata in cui l’artista ci ha svelato dei lati inediti di sè.

Ciao Enzo, quali sono i tuoi gusti musicali?

“Mi piacciono i provocatori, i cantautori magnetici e trasgressivi, afferma Enzo, quelli che definisco dei veri poeti metropolitani, e gli unici che provocano oggi sono Vasco, Gianluca Grignani, Fabrizio Moro, Giana Nannini, Patty Pravo.

La tua opinione personale sui talent…

“I talent sono un modo per farsi conoscere, ritengo che però riguardano più i cantanti e non i cantautori, spesso molti autori rimangono all’ombra.

 Oggi a 40 anni puoi dire di avere un lungo iter?

“Ho percorso tutto quell’iter che anche oggi dovrebbe essere l’unico lasciapassare per una promessa: cantare dal vivo di fronte alle varie case discografiche”. C’è stato un periodo dove il live per me era tutto, oggi devo giocarmi tutto il possibile, scommettendo nella discografia.“Desidero organizzare una festosa giornata di musica a Mantova. Sarei felice di mettermi a disposizione anche con l’Ovox studio e le grandi iniziative di un grandissimo uomo e amico Omar Caciluppi.

Cosa ci dici del tuo nuovo cd in uscita nei prossimi giorni “CUORE RANDAGIO”?

Ascoltatelo. Potete richiederlo on line da www.enzoisaia.it oppure ascoltare on line tutti i brani. Sono entusiasta di presentare il nuovo album, spero di piacere. Di essere ascoltato, capito e di essere una voce amica, un aiuto.

C’è anche tanta vita – la tua – nel disco…

“‘Tu che ne sai” l’ho scritta dopo un momento difficile della mia vita. Lavorare a questo disco mi ha dato la possibilità di affrontare il dolore, il mal di vivere. Stavo male. Ne parlo anche in “”Troppe Domande”. Durante la registrazione delle voci di Vedrai Vedrai di L. Tenco Che ho reinterpretato mi veniva anche da piangere.

Come è stato incidere questo disco?

Mi piace il sound. Non volevo sonorità particolarmente tradizionali,come spesso si sente nel pop italiano. Anche dal punto di vista delle atmosfere – un rock italiano puro diretto e semplice. Io amo definirmi un ‘cantautore elettrico non elettronico’. La provocazione e la rabbia è sempre stata una mia cifra distintiva”. Eppure in “Dimmelo te” eravamo tentati di lavorare un po’ sull’elettronico, ma poi l’abbiamo tenuta così, cruda, e molto più ‘davanti’ rispetto alle altre.  Un “impatto”, quello proprio del disco, che mi porta ad essere sempre più determinato. Per il momento sto già pensando al teatro ariston sperando in Sanremo Senior, previsto a dicembre. Beh per ora non posso anticipare niente, ma entro un paio di settimane daremo notizia di due grandi eventi.