1000Streets: una via glamour di elettronica e forme antiche

Forme antiche che quasi ci riportano alle meravigliose balere anni ’50. Ma in tutto questo vive anche l’elettronica del futuro in questo via dell’elettricità digitale dalle sembianze funk e swing e tantissimo altro dentro la prima produzione discografica di una delle più versatili e cosmopolite “bande” italiane. Parliamo della 1000Streets’ Orchestra e di questo lavoro di bellezza collettiva (ben 55 musicisti a coronare il nucleo portante della band) dal titolo “Electro Way” sulla cui faccia campeggia un bradipo di nome Tommy quasi a simboleggiare una contraddizione di esuberante energia e di “Good Vibes” dentro i colori accesi del suono elettroswing conscio di mille mila derive possibili. Mai dire no alla contaminazione. Parola chiave di grande bellezza

Noi iniziamo sempre parlando di bellezza. Per la 1000 Streets’ Orchestra, cos’è la bellezza?
La natura è sinonimo di bellezza. Il nostro progetto è basato su un insieme di collaborazioni e di interazioni fra persone. L’istinto di collaborare, di fare squadra ha fatto nascere e crescere la nostra orchestra. Un enorme gruppo di persone che collaborano nella realizzazione di qualcosa di nuovo, energico e stimolante; Se non è bellezza questo allora la bellezza cos’è?

E nello specifico sembrate cercarla sempre dentro i colori accesi delle vibrazioni positive o sbaglio?
“Electro Way” è carico di vibrazioni positive date sì dalle note delle nostre canzoni, sì dai testi, sì dai colori dei videoclip e all’ironia della nostra mascotte “Tommy”, ma sono tutte semplici conseguenze della magia dietro le quinte.

Eppure ci sono momenti (pochi) nel disco in cui il tiro sembra rallentare, farsi riflessivo… e sembra che siano i momenti più “distopici” di tutto l’ascolto, sbaglio?
Si tratta dei momenti più riflessivi dell’album. Con “Intermission” si entra nella “tana del coniglio” per capir meglio se stessi, passo fondamentale per la ricerca della felicità e della bellezza delle proprie azioni. Mentre il disco è chiuso da To Kolophio che rappresenta un momento di rilassamento e di riflessione idilliaca nella ricerca dell’Isola che non c’è.

E se dovessimo pensare ad un’immagine? Perché il bradipo poi?
Il bradipo è nato da un problema evidente, come rappresentare un’orchestra così grande con un’immagine unica, un simbolo univoco? Così è nato Tommy, un bradipo che suona il trombone che rappresenta simbolicamente il mood del musicista medio ma con la carica è l’energia della 1000Streets. Tommy, essendo un bradipo, si fa beatamente gli affari suoi in tutta tranquillità, ma quando qualcuno schiaccia play su Electro Way, lui si carica a molla, diventa rosa o di altri strani colori e così parte la festa!

Oggi la musica dorme in una quiete di indifferenza. Questo disco secondo voi dove punta?
Questo disco punta al cuore e al benessere delle persone. L’epoca musicale in cui ci troviamo è sicuramente difficile e piena di input, ma non per questo bisogna smettere di ricercare il benessere fisico e mentale; la nostra musica vuole passare un po’ di serenità e buone vibrazioni a chi l’ascolta.