Icaros: A Vision, un viaggio fisico e mentale alla scoperta dell’io

Un cammino onirico. Un percorso alla riscoperta della spiritualità della Natura. Una discesa nelle profondità sconosciute e visionarie dell’Io e della mente. Icaros: A Vision di Leonor Caraballo e Matteo Norzi è tutto questo. E, insieme, è un viaggio fisico nella fitta giungla dell’Amazzonia peruviana dove arriva la protagonista Angelina (Ana Cecilia Stieglitz). Malata e senza possibilità di cura, Angelina si trasferisce nel centro terapeutico Anaconda Cosmica. Qui, alla ricerca di un miracolo, entra in contatto con sciamani e indigeni che sfruttano per i loro riti il potere delle piante e dell’antica bevanda psichedelica Ayahuasca, si avvicina all’apprendista Arturo, affetto da una malattia degenerativa della vista che lo porterà alla cecità, e si inserisce nel gruppo dei “passeggeri” stranieri di cui fa parte anche il balbuziente Leonardo (Filippo Timi).

Metà racconto realistico che delinea i contorni di usi e consumi di una comunità indigena esistente e metà finzione magica, Icaros: A Vision trova il suo punto di forza nella trasfigurazione fantastica e psichedelica del mondo esterno e nella sua perfetta fusione con l’Io. Ci si perde, così, di fronte ad un’unica combinazione dove natura tangibile e visioni mentali si fondono in modo compiuto. Svuotando l’intreccio di ogni azione marginale, riducendo la narrazione alle sole parole, gesti e immagini essenziali, Caraballo e Norzi tracciano con autenticità le linee di un percorso che, attraverso il ricongiungimento psichico e fisico con la natura, ha come obiettivo finale l’accoglimento e il superamento delle paure, la conoscenza dei meandri dell’esistenza e la serena accettazione del proprio destino.

Per novantuno minuti ci si sente trasportati in un altro mondo, quasi “allucinati” dalle stesse piante e droghe che assumono i protagonisti. Perché Icaros: A Vision chiede allo spettatore di abbandonare le convinzioni e le certezze cui la società occidentale ha abituato, per guardare e credere solo al lato sostanziale e dimenticato dell’esistenza. E in questo si rivela un film che merita di essere visto.

 

Valeria Gaetano