Oggi, 29 giugno 2025, il mondo della fantascienza italiana piange la perdita di un’icona: Giovanni “Vanni” Mongini, scomparso all’età di 80 anni a Gaiba, Rovigo. Per me, questa non è solo la perdita di un maestro, ma di un amico, di un mentore, di una figura che ha segnato profondamente la mia passione per la fantascienza e il mio percorso personale.

Ho avuto l’immenso privilegio di conoscere Vanni di persona, quando venne a trovarmi a casa mia. Ricordo quel giorno come un momento speciale: il suo entusiasmo, il suo sorriso contagioso, la sua capacità di raccontare aneddoti che trasformavano ogni film di fantascienza in un’avventura epica. In quell’occasione, gli regalai alcuni quadri con locandine di film di fantascienza, un piccolo gesto per esprimere la mia gratitudine per tutto ciò che aveva fatto per il genere e per me, come appassionato. Vanni li accolse con una gioia sincera, e quel momento rimane scolpito nel mio cuore.

Cresciuto con la sua monumentale Storia del Cinema di Fantascienza, ho divorato ogni pagina di quei volumi, che non erano solo saggi, ma veri e propri viaggi nell’immaginario di un genere che ha definito la mia visione del mondo. Vanni non era solo uno studioso: era un narratore, un collezionista, un sognatore che ha saputo trasformare la sua passione in un’eredità immortale. La sua Cineteca Pleiadi a Ferrara, gestita con la figlia Claudia, e il Musef a Gaiba sono templi della fantascienza, scrigni di memorie che custodiscono pellicole, libri, modellini e autografi raccolti con dedizione ineguagliabile.
Vanni non si limitava a studiare il genere: lo viveva. Come produttore cinematografico, ha lasciato il suo segno in film come Il gatto nero e Godzilla il re dei mostri. Come fondatore della SFIR e del Premio Italia, ha dato vita a una comunità di appassionati che continua a crescere. I suoi romanzi, come la Trilogia delle stelle e Rosa Sapiens, e i suoi saggi, come Quando al cinema c’è Star Trek, hanno ispirato generazioni di lettori e cinefili.

Per me, Vanni era più di un’enciclopedia vivente: era un amico che condivideva il mio stesso amore per le stelle, per i mondi lontani, per il “sense of wonder” che solo la fantascienza sa regalare. La sua scomparsa è una ferita profonda, una perdita che sento non solo come direttore di Mondospettacolo, ma come un ragazzo che ha sognato grazie alle sue parole.
Grazie, Vanni, per averci portato tra le stelle. I tuoi quadri, le tue storie, il tuo spirito vivranno per sempre nei nostri cuori e nei nostri schermi.
Con affetto e gratitudine,
Alessandro Cunsolo
Direttore di Mondospettacolo
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