After: è amore o non è amore?

Tratto dall’omonimo romanzo di Anna Todd – vero e proprio caso letterario negli Stati Uniti – After, per la regia di Jenny Gage, è uno young adult che punta quasi esclusivamente su un pubblico adolescenziale, senza avere, di fatto, alcun appeal per chi l’adolescenza l’ha superata da un pezzo. E questo non dipende affatto dalla tematica trattata, bensì dal modo in cui essa stessa viene messa in scena. Ma andiamo per gradi.

Tess (Josephine Langford) è una giovane di paese, timida e riservata, fidanzata da sempre con un ragazzo che sembra non capirla a fondo, e che ha da poco iniziato l’università. Qui la giovane farà la conoscenza di Hardin (Hero Fiennes Tiffin), il quale, conteso da tutte le ragazze della compagnia, le farà ben presto una corte spietata, forte della passione per la letteratura che i due condividono.

Il resto è tutto prevedibile: la passione che scoppia, la precedente storia mandata a monte, la crisi personale e di coppia e un finale che si può immaginare. Uno script (fin troppo) lineare, questo di After, che, tuttavia, avrebbe potuto essere valorizzato almeno da una buona regia. Eppure, purtroppo, neanche questo è accaduto.

Jenny Gage, dal canto suo, cade in ogni possibile e immaginabile cliché, con tanto di resa finale decisamente volgare e pacchiana.

A contribuire a ciò, una musica pop commerciale onnipresente, personaggi al limite degli stereotipi, figure di belle e belli dei college americani che ormai sembrano funzionare solamente in un riuscito e gustoso slasher e, infine, il fastidioso senso di déjà vu che pare accompagnarci durante tutta la visione.

Se, dunque, il romanzo della Todd prevede anche sostanziosi sequel, assai paventabile è, dunque, la realizzazione, in futuro, di ulteriori prodotti a continuare la storia d’amore tra Tess e il suo Hardin. Ma lungometraggi di tale impronta non avevano già fatto il loro tempo tra la fine degli anni Novanta e gli inizi del decennio successivo?

 

 

Marina Pavido