Amici di Mondospettacolo, recentemente mi è capitato di vedere (in occasione dell’’Optical Theatre Film Festival tenutosi Roma 2 settimane fa) “The Dark Dawn (Il Male)”, un bellissimo corto horror diretto da Alessandro Spada, sono andato ad intervistarlo per parlare del suo cortometraggio.
Ciao Alessandro, come, quando e perché nasce l’idea di girare il tuo corto horror?
Intanto ciao Alex a te e ai tuoi lettori, “Il male” è stato girato a cavallo tra il 2012 e in 2013 (nelle vacanze di Natale diciamo) poi voi lo vedete nel 2019 perché la vita è complicata (sto usando questa frasetta per riassumere tutte le brighe della sopravvivenza che rallentano o ritardano le cose che uno dovrebbe fare e che, bene e male, tutti conosciamo). Era già allora una vecchia idea, io me le annoto e poi aspetto lo strano momento in cui mi decido a produrle; vantaggi e svantaggi dell’autoproduzione.
Il tuo corto è un omaggio ai classici horror degli anni 70/80 guardando un po’ a Fulci un po’ a Friedkin e un po’ a Carpenter e direi che l’esperimento è riuscito, cosa mi dici al riguardo?
In realtà non è un omaggio voluto o intenzionale (nel senso, non ho pensato “quell’inquadratura la faccio come…”) piuttosto è un omaggio di chi ha probabilmente metabolizzato un certo tipo di cinema (che è quello della nostra adolescenza)(parlo anche per te) è il cinema che vedevamo e che ci emozionava quando eravamo ragazzini; Anche se era in VHS e si vedeva malissimo…ma era bellissimo. E’ più una celebrazione di una stagione dell’horror (poi non solo horror in realtà) e di una estetica che sta scomparendo. (Ora che ci penso c’è un’unica inquadratura che è un link voluto ad un altro film più recente ma che non dico altrimenti è già spoiler).
Ovviamente non voglio spoilerare nulla, ma anzi per far venire ancora di più la curiosità ai nostri lettori nel tuo film c’è una particolarità della quale nemmeno io mi sono accorto, ma come ti è venuta in mente questa genialata?
Difficile rispondere non inciampando in qualche indiscrezione; Quello che posso dire è che non è esattamente un horror; o meglio, ha più di una chiave di lettura; alla fine i film (anche quelli di intrattenimento) possono indurre a riflettere o differire un senso. E poi si dice che un regista fa sempre lo stesso film, e anche questo se vuoi è un argomento, perché sono temi che ritornano nei miei progetti; alle scuole medie si chiamava la “poetica dell’autore”. (Cinque righe in cui praticamente ho detto tutto e nulla, missione riuscita!)(Se vuoi metto anche una riga di lorem ipsum che fa volume).
Parlami del cast artistico e tecnico, come hai trovato gli attori?
Periodicamente faccio dei casting e quindi attingo ad un buon database; poi per alcuni ruoli specifici vado dritto per dritto e contatto direttamente le figure che ritengo aderenti alla mia visione. Internet ovviamente è una risorsa preziosa per questo (un consiglio agli attori/attrici: mettete il vostro showreel su youtube!)(voi non lo sapete ma i registi sanno che esistete e vi curano). I protagonisti del “Male” sono un bel mix di talenti: C’è Janet Fischietto in questa inedita veste di “mostro”, c’è Marco Foresti, sinistro esorcista che ho voluto fortemente; E poi Jacqueline Flous (che magari avete visto in certe cose di Maccio Capatonda) qui in un ruolo drammatico e inquietante. E c’è Milvia Marigliano (che avete visto recentemente nei film di Sorrentino e in “Sulla mia pelle”) anche lei calata in un personaggio meravigliosamente “detestabile”. Per quanto riguarda la crew tecnica li è più facile, lavoro sempre con le stesse persone, sono amici (e fortunosamente lavorano tutti nel settore).
Le musiche sono davvero belle, di chi sono?
Ho faticato un po’ per metterle insieme, non disponendo di un budget, non potevo permettermi di far lavorare dei musicisti (che pure conoscevo) e allora ho usato le varie library disponibili online (sempre a pagamento certo, ma parliamo di pochi euro); Ovviamente questo significa ascoltare decine di migliaia di brani per individuare quelli giusti…
Dove è stato girato il tuo film?
Gli interni in provincia di Milano (nella casa, disabitata, dei miei bisnonni) e gli esterni in Liguria (dalle parti del passo del Faiallo).
Il tuo corto è già stato visto in qualche festival, come è andata?
Il film è stato rilasciato il giugno scorso in anteprima al Fantafestival di Roma, che per noi vecchi è sempre una bella cosa; e siamo già stati in molti festival in giro per il mondo (anche a Sitges… cosa che non capita molte volte nella vita) Ma è ancora in giro, in questi giorni siamo ad Asti (per l’ Asti Film Festival) a Varsavia, per lo Splat International Fantastic Film Festival e a Bogotà per il Sci-Fi, Terror and Fantasy Film Festival; L’accoglienza è decisamente buona. Vi vedo divertiti e questo è quello che volevo.
Prima di terminare la nostra intervista una domanda è d’obbligo: a quando il prossimo horror?
Nella mia testa c’è una lunga lista d’attesa, come per certi esami alla Asl. Però ti rispondo come vorrei sentirmi rispondere: Presto.
Alex Napoleone Wilson
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