

Sulle tracce di Agnese, ultimo libro di Alex Miozzi, è un romanzo storico ambientato a Milano. Racconta di una donna misteriosa, Anna Bomard, che giunge in città decisa a conoscere la sorte di Agnese Carta, professoressa delle scuole medie misteriosamente scomparsa nel 1943. Ad aiutarla sarà il detective Pietro Missaglia, uomo dal passato altrettanto misterioso.
Cos’altro ci racconti del tuo libro, Alex?
Che in realtà i piani narrativi sono tre. Il primo è quello principale, e senza spoilerare niente, in parallelo ho raccontato della stessa Agnese, internata sei anni prima nel campo di concentramento e sterminio di Ravensbrück, e contemporaneamente delle vicende del capo partigiano Lince che con il suo gruppo sta organizzando un attentato contro la sede del comando Gestapo.
Cosa ti ha ispirato a scriverlo?
Da sempre l’ascolto e la lettura di un sacco di storie, della storia con la S maiuscola, di cui sono appassionato, fino a vicende famigliari, e non è un caso che in un flashback proprio mia nonna materna Ines, che ho scoperto essere stata partigiana, faccia un piccolo cameo. Non è un caso quindi che l’Agnese del titolo sia in realtà proprio l’italianizzazione di Ines. Mi spiace, ma L’Agnese va a morire non c’entra!
Perché scrivere proprio oggi di una vicenda ambientata nel dopoguerra con flashback durante la guerra?
Perché più che mai è necessario ricordare il passato. Come ho scritto nella dedica, oltre che agli insegnanti che con loro lavoro diffondono il sapere che migliora il mondo, il mio libro è dedicato a tutti i piccoli e grandi eroi che dal 1940 al 1945 si sono sacrificati in ogni modo per permettere a tutti noi di dire e di fare anche tutte le sciocchezze che una dittatura non permetterebbe.
Del resto, come ebbe a scrivere George Santayana “Chi non ricorda il passato è condannato a ripeterlo”.
Il tuo romanzo è ambientato a Milano. Perché questa scelta?
Non solo perché sono milanese di nascita, perché ho vissuto sempre qui, e ho due bisnonni naturalizzati milanesi, e quindi sono considerato milanese DOC (ride)! Milano, che ricordiamo è Medaglia d’oro per la Resistenza, è in realtà una dei protagonisti delle vicende raccontate.
Vuoi aggiungere qualcosa?
Mi preme indicare che questo romanzo possiede due preziose postfazioni, la prima della professoressa Giuliana Nuvoli, ex professore di Letteratura Italiana nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano, e del professor Simone Campanozzi, professore di Italiano e Storia alle scuole superiori, distaccato presso l’Istituto Lombardo di Storia Contemporanea di Milano.
Sulle tracce di Agnese è uscito nelle librerie il 30 maggio.
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