Alice in Wonderland: una rilettura in chiave circense

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Dall’8 al 13 Febbraio 2022, dopo il grande successo con tre settimane di tutto esaurito, al Brancaccio di Roma è tornato in scena  il Circus – Theatre Elysium di Kiev per Alice in Wonderland.

Il Circus-Theatre Elysium è stato fondato nel 2012 in Ucraina ed è un progetto artistico collettivo che nasce dall’ispirazione di Oleg Apelfed, il quale, assieme a Maria Remneva, direttrice del Circo Nazionale dell’Ucraina, è riuscito a riunire un gruppo di professionisti in grado di realizzare un circo “moderno” che strizza molto l’occhio al noto Cirque du Soleil.

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La forza dello spettacolo, oltre che l’impatto visivo e la grande bravura e tecnica degli interpreti, è il ritmo: un continuo alternarsi di momenti di alta tensione con altri meno “impegnativi”, riflessivi addirittura, ma regole e puntuali come lancette di un orologio (oggetto molto caro all’iconico Bianconglio). L’impatto più “pop”, paradossalmente, è invece dato dalla colonna sonora: un mix che unisce brani tratti da opere mainstream come Batman e il Trono di Spade, per non parlare poi del Tango che accompagna il duello finale… C’è qualcosa di più maintream del Tango?

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Certamente uno spettacolo, sotto molti punti di vista, unico. Trenta, tra atleti, acrobati e ballerini internazionali raccontano attraverso le arti circensi ed eleganti coreografie la fiaba di Alice. Forse, uno dei soli modi per ricattare teatralmente un’opera del genere, dove la componente immaginifica poco si adeguerebbe ai più rigidi schemi della prosa. Quella proposta dal Circus – Theatre Elysium di Kiev è effettivamente una rilettura di Alice nel paese delle meraviglie che… sa meravigliare, nonostante un importante stravolgimento di trama, ossia il fatto che alla fine la nostra Alice in Wonderland finisca per innamorarsi del Cappellaio Matto. Unico neo: a volte troppo caotica e alcuni personaggi non sono immediatamente identificabili. Ma in fondo il circo non è proprio così? Un  entropico caos ordinato.

 

Dario Bettati