“A Xanadu, Kubla Khan un imponente palazzo di piaceri volle: dove Alph, il sacro fiume, scorreva attraverso caverne smisurate per l’uomo, giù, verso un mare senza sole”. Samuel Coleridge, Kubla Khan, 1816

Nel 2009 il regista australiano Alister Grierson viene invitato da James Cameron sul set del suo Avatar. Tra i due nasce subito una stima reciproca, tanto che Cameron lo seleziona per dirigere un dramma basato su un gruppo di speleologi che si immerge in una grotta, utilizzando il Fusion Camera System, sviluppato da Cameron stesso, Sanctum 3D, di cui il regista di Titanic sarà il produttore esecutivo. Il film vede la luce nel 2011 e la sceneggiatura è ispirata alla storia vera di uno degli sceneggiatori, Andrew Wight, che anni prima era rimasto intrappolato nel crollo di una grotta sotterranea nella Nullarbor Plain, una regione arida dell’Australia centro meridionale. L’uso del Fusion Camera System, un sistema di ripresa digitale sviluppato da Cameron e Vince Pace, consente di riprendere le immagini in 3D stereoscopico, rendendo la visione del film totalmente immersiva. Oltre allo stesso Avatar ed a Sanctum, molti altri film sono stati girati usando questa tecnologia, come Viaggio al Centro della Terra (Eric Brevig, 2008), The Final Destination 3D (David R. Ellis, 2009), Resident Evil: Afterlife (Paul W. S. Anderson, 2010), Tron: Legacy (Joseph Kosinski, 2010) etc.

Frank e Josh McGuire, padre e figlio, sono due speleologi che stanno indagando una grotta sottomarina le cui profondità più remote non sono mai state esplorate da essere umano, la Esa’ala, in Papua Nuova Guinea, chiamata “la madre di tutte le grotte”. Arrivano sul posto anche il giovane finanziatore della spedizione, il miliardario Carl, e la sua fidanzata Victoria, i quali raggiungono gli speleologi che già da 34 giorni sono rintanati nelle viscere della grotta. Al campo base dentro la grotta, oltre ai quattro, si trovano anche altri sei esploratori, mentre all’esterno, in superficie, è stato posizionato il campo generale della spedizione. Una tempesta particolarmente forte ed inattesa inizia a riempire la grotta d’acqua e gli speleologi sono costretti ad una fuga d’emergenza, ma, ovviamente, non tutto andrà come avrebbero sperato.

Già l’arrivo in elicottero alla grotta di Carl, Victoria e Josh è suggestivo, e fa presagire qualcosa di drammatico in mezzo a quelle immensità naturali incontaminate. Carl, euforico, così descriverà alla fidanzata il panorama mozzafiato che si estende sotto di loro “L’ultima area selvaggia primordiale; se precipitiamo qui neanche Dio riuscirà a trovarci. Qualche indigeno infangato userà i nostri teschi come ciotole!”. Ma non è questa l’unica volta in cui i protagonisti sembrano tirarsi addosso la sciagura che di lì a poco si imbatterà su di loro. Sempre Carl affermerà, con il sorriso strafottente che lo contraddistingue, “Questa grotta non può battermi!”, mentre Victoria, personaggio anch’esso un po’ troppo convinto per risultare simpatico, rincarerà la dose con “Cosa può andare storto facendo sub in grotta?”. Ma questi due avventurieri improvvisati, che canticchiano sorridendo il motivetto di Indiana Jones, non sanno che ciò a cui vanno incontro sarà tutto tranne che una passeggiata di salute. Lo stesso Josh, che non stima il padre Frank ritenendolo un nazista interessato solo all’esplorazione, avrà modo di ricredersi sulle richieste di prudenza e sicurezza che egli continua a ripetere alla sua squadra. Il diciassettenne Josh è il vero protagonista del film, probabile alter ego dello sceneggiatore e produttore Andrew Wight, che vivrà questa avventura tra la vita e la morte come un vero coming of age, che non solo lo farà entrare nella grotta ragazzo ed uscire uomo, ma lo aiuterà a recuperare il travagliato rapporto col padre, a cui non aveva mai perdonato di essersi separato dalla madre e di non essersi preso abbastanza cura di lui. Un po’ The Descent di Neil Marshall (2005), un po’ Il Nascondiglio del Diavolo di Bruce Hunt (2005), Sanctum3D riesce a creare una buona tensione, ed anche se non vedremo mai terrificanti creature sbucare dai bui ed umidi cunicoli della grotta, tuttavia l’adrenalina si farà sentire, tenendoci col fiato sospeso per tutti i 109 minuti di durata, entrando in empatia con la sorte dei protagonisti, anche se non di tutti, a dire il vero. Grierson prepara bene il suo finale, caratterizza i personaggi a tal punto che spesso si sa già dove si andrà a parare, rendendo la pellicola, in alcuni momenti, piuttosto prevedibile, ma comunque decisamente godibile.

Nel ruolo dell’impertinente Carl troviamo Ioan “Mr. Fantastic” Gruffudd, reso noto proprio dalle pellicole de I Fantastici 4, e che aveva già lavorato con Cameron sul set del kolossal Titanic del 1997. È perfetto nei panni del figlio di papà abituato ad avere tutto con uno schiocco di dita, che male si adatta quindi agli imprevisti ed al dover sottostare a un’altra persona che ne sa più di lui in fatto di grotte. Per lui tutto è un gioco, e prende ogni cosa come un’avventura da diffondere sui social per farsi bello, rendendosi per lo più odioso agli occhi di tutti. Convincente nel ruolo di Josh, il biondo e muscoloso attore australiano Rhys Wakefield, che ricoprirà successivamente la parte del leader dei purificatori nell’iconico horror La Notte del Giudizio di James DeMonaco del 2013, al fianco di Ethan Hawke e Lena Headey. Infine, ad interpretare il padre del ribelle Josh, Carl, speleologo provetto che solo nelle grotte riesce a sentirsi se stesso, troviamo il bravo ed espressivo attore australiano Richard Roxburgh, la cui recitazione mi ha ricordato a tratti quella dello svedese Stellan Skarsgård, e che ricordiamo in titoli quali Mission: Impossible 2 di John Woo (2000), Moulin Rouge! di Baz Luhrman (2001), Van Helsing di Stephen Sommers (2004), Fragile – A Ghost Story di Jaume Balagueró (2005). Le riprese si sono svolte nella città australiana di Gold Coast, nel Queensland.

Sanctum 3D è davvero un bel film d’avventura, una sorta di thriller, con ottime riprese al cardiopalma, soprattutto subacquee, impreziosite dalla brillante fotografia di Jules O’Loughlin, e dalle musiche d’atmosfera del compositore australiano David Hirschfelder, due volte nominato all’Oscar per le sue colonne sonore. La grotta, come in The Descent, è di nuovo il luogo in cui, attraverso prove estreme, i protagonisti riescono a ritrovare se stessi ed i loro rapporti con gli altri, ed è proprio in scenari di questo tipo che appare, in maniera oltremodo evidente, la caducità dell’essere umano, un piccolo granello di senape lasciato alle intemperie ed alla furia distruttiva di Madre Natura, che non riuscirà mai a domare o ammansire del tutto. Assolutamente da vedere.

Il film è attualmente disponibile sulle piattaforme Amazon Prime Video, Google Play Film, YouTube ed Apple Tv e in dvd e blu-ray Eagle Pictures.

https://www.imdb.com/it/title/tt0881320


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Plugin WordPress Cookie di Real Cookie Banner
Verificato da MonsterInsights