ALLA SCOPERTA DI CASAPOUND ITALIA: INTERVISTA A MARCO RACCA

Cari amici, oggi voglio parlarvi di uno dei movimenti politici italiani che sta facendo molto parlare di se, sto parlando di CASAPOUND e per farvi capire bene quali sono le idee e gli scopi di questo movimento politico intervisterò Marco Racca che è il coordinatore regionale di Casapound Italia (sezione Piemonte).

Ciao Marco, come e quando nasce la tua passione per la politica e perché CASAPOUND?

Ho iniziato a circa 16 anni, quest’anno ne compio 32, quindi posso dire che metà della mia vita l’ho passata, tra colla, manifesti, volantini, cortei e volontariato. Ogni giorno con una consapevolezza sempre più forte: credo che con l’impegno, la forza di volontà ed il sacrificio si possono cambiare tutte le cose che non vanno.
La politica è, o quantomeno dovrebbe essere,  mettersi a disposizione degli altri, della propria comunità, per cambiarla e migliorarla.

CasaPound rappresenta tutto questo, è una comunità di destino, un manipolo di uomini e donne libere che sentono il dovere di mettere i loro cuori e le loro menti al servizio degli italiani. Quando ho conosciuto CasaPound ho sentito che quello era il mio mondo. Abbiamo una sola vita, quindi una sola possibilità per cambiare le cose. Questa possibilità si chiama CasaPound Italia, e ciò lo dimostra ogni militante, ogni giorno, da quando difende le proprie libertà a quando tende la mano in aiuto di uno sconosciuto: CasaPound è l’anima d’acciaio di questa nazione.

La difesa dei valori della nostra nazione è diventata la bandiera di CASAPOUND che insieme alla Lega di Salvini e Fratelli d’Italia della Meloni sembra essere l’unica difesa contro il dilagare di Renzi e di quello strano asse che và da SEL a parte di Forza Italia passando naturalmente dal PD e dal Nuovo Centro Destra di Alfano, insomma cosa sta succedendo in Italia?

Siamo definitivamente entrati in un’era post-ideologica. Dopo la caduta del muro di Berlino, l’ascesa di Berlusconi e il disfacimento del Partito comunista italiano, è definitivamente venuta meno la dicotomia “destra – sinistra”, anche se va di moda nei titoli dei giornali e per recuperare qualche voto in più, io non ho paura di dire che destra e sinistra sono morte e chi vi si professa portavoce di una o dell’altra categoria non è altro che una specie di zombie.

Oggi le forse le ideologie politiche possono dividersi sostanzialmente in due aree: quelli che sono a favore della Ue, delle banche, della globalizzazione e quelli che difendono le identità nazionali, i lavoratori italiani dalla concorrenza degli stranieri e che vogliono riaffermare il primato della politica sull’economia. CasaPound Italia fa parte di questo secondo gruppo; Alfano, Renzi, Berlusconi, Boldrini, Napolitano sono gli “altri”. E poi c’è un altra fetta di persone  che non sanno quello che vogliono, infatti ogni 2 o 3 anni cambiano simbolo e parole d’ordine. E’ un teatrino che il popolo deve smettere di applaudire.

La maggioranza degli elettori di sinistra, quando sente nominare il nome di CASAPOUND si sbianca in volto, quasi come se CASAPOUND fosse un covo di NAZISKIN, in realtà CASAPOUND opera tantissimo nel sociale, con azioni di aiuto alla popolazione con problemi di vario tipo; insomma siete la dimostrazione che la solidarietà non è solo patrimonio della sinistra (n.d.r. che poi la solidarietà di gran parte della sinistra cattocomunistabuonistaradicalchic è guardacaso quasi unicamente a senso unico) che cosa mi dici a riguardo?

Elettori di sinistra? La “sinistra” attuale ha creato un sistema, una rete diabolica, una macchina di voti di scambio, ogni elettore è in realtà un illuso. L’elettore di sinistra, per lo più, vive di pregiudizi che gli sono stati confezionati ad arte.

Su di noi, rispondo con uno slogan: Noi siamo quello che facciamo. Aiutiamo le popolazioni terremotate, portiamo generi alimentari agli italiani in difficoltà economiche, offriamo assistenza legale gratuita agli sfrattati e cerchiamo di veicolare messaggi culturali che possano diventare patrimonio condiviso di tutti i cittadini.

Quando la “sinistra” si muove nell’ambito della solidarietà, abbiamo visto cosa succede. Mafia capitale docet: le Coop rosse sono uno dei tanti mali che affliggono l’Italia.

E si potrebbe andare avanti per ore. L’elettore di sinistra, invece di chiedersi cosa è CasaPound, dovrebbe chiedersi come fa a votare certa gentaglia…

Matteo Salvini sembra essere destinato ad essere il protagonista della nuova destra italiana.

In considerazione di questo a fine gennaio a Roma è nata Sovranità Nazionale, di cosa si tratta? Vuoi spiegarlo ai nostri lettori?

Sovranità è un movimento politico, a cui aderisce anche CasaPound Italia, formato da uomini liberi con un passato non necessariamente identico, che vogliono sostenere l’azione politica di Matteo Salvini, vogliono aiutare l’avanzata di Salvini ad diventare leader in alternativa a  Renzi dando il proprio contributo a 360 gradi.

Sovranità è quindi un movimento politico nazionalista, identitario e sociale che vuole costruire con Salvini un grande fronte popolare anti-Ue e a difesa degli italiani.

C’è una grande sintonia tra la nuova destra italiana di oggi e il Front National di Marine Le Pen, tanto è vero che molti analisti pensano che Salvini costruirà insieme alla Meloni e a voi  una specie di Fronte Nazionale Italiano, credi anche tu che si andrà in questa direzione?

La politica italiana e quella francese sono molto diverse. Però sono convinto che la nuova destra (chiamiamola così) Italiana potrebbe essere migliore rispetto al Front National francese!

Salvini se vuole costruire un grande fronte trasversale deve liberarsi di Forza Italia e di Berlusconi. La Le Pen cresce perché è radicalmente ostile al centro-destra di Sarzkozy.

Salvini deve capire che bisogna fare delle scelte coraggiose se si vuole veramente cambiare l’Italia. Non bisogna avere paura di perdere senza Berlusconi: Forza Italia è un partito inconsistente e Berlusconi ha 79 anni. Politicamente loro sono il passato, noi e Salvini abbiamo la possibilità e la forza di costruire il futuro.

Purtroppo stiamo assistendo alla rinascita della guerra fredda, le sanzioni alla Russia di Putin e le esercitazione Nato da una parte e Russia dall’altra, non servono certo a risolvere il problema dell’Ucraina, e chi ci và di mezzo sono gli agricoltori e gli imprenditori italiani che non possono più esportare, che cosa dovrebbe fare il nostro paese e l’unione europea per risolvere questo problema?

L’Italia e l’Unione Europea dovrebbero smetterla di prendere ordini dagli Stati Uniti. La politica estera la dobbiamo gestire noi, avendo riguardo esclusivamente ai nostri interessi. Le sanzioni contro la Russia sono una follia, che solo la classe dirigente criminale dell’Ue e l’incompetente Renzi potevano prendere. Non dobbiamo essere nemici della Russia, ma alleati. Con la Russia dobbiamo necessariamente avere rapporti commerciali ed economici, Renzi sta sbagliando tutto.

Risolvere il problema è possibile, iniziando a guardare ad est più che a ovest.

Il fondamentalismo Islamico è diventato una reale minaccia per tutto l’occidente, credi che il nostro paese si stia adoperando al meglio per fronteggiare il pericolo ISIS?

No, il nostro paese sta sbagliando tutto anche contro l’ISIS.

Abbiamo voltato le spalle a Gheddafi ed Assad abbandonando Libia e Siria nelle mani dei fondamentalisti islamici.

Assad sta caparbiamente e coraggiosamente resistendo. Dobbiamo smetterla di tentennare e dobbiamo aiutare l’Esercito siriano a sconfiggere l’ISIS. Dobbiamo farlo il prima possibile. L’Europa degli ultimi anni ha un primato incredibile: riesce a stare sempre dalla parte sbagliata.

E poi, necessariamente, dobbiamo fermare gli sbarchi. Il rischio che si infiltrino terroristi è altissimo, è un prezzo che la nostra nazione non deve pagare.

Parliamo ora di Torino, che è considerata una delle roccaforti storiche della sinistra italiana.  (N.d.r. e i risultati si vedono: cittadini massacrati dalle multe, e un comune che pensa solo a difendere gli indifendibili) Quali sono per te i principali problemi della città e che cosa fareste voi per risolverli?

Il primo problema di Torino è la mancanza di lavoro.

Il grande amico di Renzi, il Sig. Marchionne, ha aperto stabilimenti in mezzo mondo lasciando a casa migliaia di operai torinesi e dell’indotto Fiat.

Mi piacerebbe contabilizzare tutti gli aiuti diretti e indiretti che la Fiat ha ottenuto dall’Italia e presentare un bel conto ai signori di Mirafiori e del Lingotto, sbatterli in faccia a Marchionne, rilevare gli stabilimenti in Italia con un nuovo marchio di Stato “davvero” nazionale. Questa FIAT odia l’Italia, e chi l’appoggia pure!

Un altro grosso problema della Città è il degrado dilagante nelle periferie e nelle zone semi-centrali come San Salvario. E’ inaccettabile che vi siano zone franche dove la criminalità, per lo più straniera, possa dilagare indisturbata. Dobbiamo far rinascere i quartieri, smetterla di tartassare i commercianti con balzelli idioti e far rifiorire le nostre vie, riempire gli stabili sfitti di italiani in emergenza abitativa, chiudere i campi nomadi e se a qualcuno non va bene… mandarli tutti a casa loro, nelle loro proprietà, a loro spese. Tornare a pensare ai torinesi, ai piemontesi, agli italiani.

Molti italiani si sono allontanati dalla politica, sono lontanissimi gli anni di tangentopoli eppure sembrerebbe, visti gli ultimi fatti di cronaca, che più le cose cambiano e più restano le stesse. Cosa dovrebbero fare i politici per spingere gli elettori a tornare alle urne e a riavvicinarsi alla politica?

Quello che dovrebbero fare questi “politici” è andarsene. Fare spazio ad una nuova classe dirigente. La politica è oggi diventata solo malaffare. Abbiamo il parlamento invaso da cialtroni e corrotti. Dobbiamo fare piazza pulita di tutto questo, non sopporto più di sentire da ragazzi di 20/30 anni che la politica è brutta e fa schifo: sono i politici a essere brutti, a fare schifo e ad avere deluso le aspettativa. I falliti sono loro, non l’Italia, non il popolo italiano, e non sarà il popolo italiano a pagare i loro fallimenti. È una promessa.

Ultimamente si parla sempre più spesso di NUOVO ORDINE MONDIALE, in sostanza la nostra vita è sempre più controllata e gestita dai poteri dell’alta finanza, (N.d.r. guarda caso Fassino con la sua frase “Abbiamo una Banca” e Chiamparino “Intesa San paolo” ) insomma dal colpo di stato del 2011 non ci sono più stati governi eletti democraticamente, ma solo una serie di Governi fantoccio comandati dalla TROIKA! Cosa pensi a riguardo?

Penso che hai perfettamente ragione. Monti, Letta e Renzi non li ha eletti nessuno. Hanno guidato la nazione senza essere stati votati. Siamo in piena era post-democratica, ormai. Noi italiani non abbiamo più nemmeno il potere di eleggere i nostri governanti, la nostra Sovranità è stata del tutto ceduta alla Ue, alla BCE, alle grandi banche d’affari e alle multinazionali. Dobbiamo tornare ad essere padroni del nostro destino. E per farlo, come ho detto prima, ci va coraggio: nell’esporsi, nel sostenere, nel votare.

Prima di salutarci vuoi parlarci della vostra sede di Torino e di quali iniziative vi farete promotori nel prossimo futuro?

A Torino abbiamo due sedi. Una è lo storico pub Asso di Bastoni di via Cellini n. 22 e l’altra è la libreria Uscocchia in via Mombasiglio n. 22. Sono due locali non a scopo di lucro aperti ogni giorno da volontari che non percepiscono un solo euro per il duro lavoro che svolgono. Anche questa è una piccola rivoluzione in un mondo dove tutto è ridotto ad essere contabilizzato.

All’Asso di bastoni abbiamo 2 iniziative pronte: una a favore dei tassisti torinesi contro UBER, ennesima multinazionale che rischia di mettere in ginocchio centinaia di famiglie.

A fine mese terremo una conferenza sull’assedio di Torino del 1706, quando poche migliaia di Torinesi spazzarono via quello che allora era il più grande esercito del mondo: quello Francese. Ci auguriamo che in futuro, magari proprio da Torino, parta la rivolta contro l’Ue.

Marco, ti ringrazio per essere stato con noi e un grande in bocca al lupo per tutto.

Alex, grazie a te per averci dato questo spazio e un saluto a tutti i lettori di Mondospettacolo

Alessandro Cunsolo