AMIGDALA, IL FILM: “ALDILA’ DEI PATTI, ALDILA’ DEI SOGNI…

Un thriller psicologico che vedrà la luce nel 2015. Il regista Vito Pagano, pugliese di nascita, romano di adozione, nasce il 4 marzo 1982. Videoperatore, regista, sceneggiatore, vanta lavori con grandi nomi del cinema italiano e straniero: da Penelope Cruz a Claudia Cardinale, Alessandro Siani, Carlo Verdone, Claudio Bisio, Emile Hirsch, Franco Nero, Paola Cortellesi, Leonardo Pieraccioni, Sergio Castellitto, Pasquale Squittieri e molti altri. Gli studi scolastici e professionali in campo artistico-architettonico prima e psicologico-pedagogico poi, lo hanno portato a sviluppare, in campo video e cinematografico, una visione dei soggetti che va oltre all’immagine da filmare. Riuscendo a capire emozioni e sentimenti, riesce a riprendere con le sue telecamere, immagini che hanno una loro vita oltre l’immagine stessa. Quasi che lui riesca a vedere ciò che di nascosto c’è dietro una persona o dietro un paesaggio. Profondamente sensibile nei rapporti umani e interpersonali mette a proprio agio chiunque si ponga di fronte alle sue videocamere riuscendo a coordinare con grande maestria le esigenze di tutta la troupe. La sua versatilità e la sua grande passione per le video riprese gli ha permesso di lavorare in ambientazioni e tematiche diverse, ne sono esempio documentari di vario genere, film commedia (Sotto una buona stella, Benvenuti al Nord, Un fantastico via vai), film d’autore (Father, Venuto al mondo , fiction nonché videoclip e video reportage e matrimoniali (PubbliEdit srl di Roma). Ha ideato, prodotto e realizzato il lungometraggio Amigdala, thriller psicologico di grande spessore in post produzione alla data attuale. Regia backstage di film quali; Acab, Benvenuti al nord, Venuto al mondo, Un fantastico via vai.  La perseveranza vince sempre su tutto.

Parlaci del tuo ultimo “progetto” …

E’ sempre difficile parlare di un qualcosa che dovrebbe parlare da sola ma ci proverò comunque. Innanzitutto vorrei esprimere un mio personale concetto che riguarda le idee; non credo che noi siamo generatori di idee ma solo strumenti. Io vedo le idee come dei flussi invisibili che già esistono e che si prendono del tempo per scegliere la mente da abitare, per poi venire al mondo. Un po come se noi, prima ancora di nascere, ci scegliessimo i nostri genitori per poi non aver alcun ricordo di questa cosa una vola nati. L’idea di Amigdala mi è stata suggerita casualmente e involontariamente da un mio amico che fece una battuta: eravamo sul set di un corto e ci prendevamo un caffè. Vicino a noi c’era la valigia delle ottiche con una combinazione. A un certo punto lui fa:” Vito, ci pensi se la combinazione della valigetta fosse 666? Il numero del Diavolo?’”

Da lì in poi la mia mente è stata letteralmente ingravidata da uno sperma invisibile che ha generato tutta una serie di immagini e concetti che mi hanno portato da lì a 8 mesi a scrivere la sceneggiatura. Ne fui completamente rapito e capii che quell’idea scelse me. E poi è arrivato il momento della scelta, ossia se fare davvero il film da solo, cioè senza produzione, o no. Ho sempre saputo che l’incoscienza è un difetto ma in quel caso non lo è stato: mi sono buttato ingenuamente in una sfida più grande di me, che andava oltre le mie possibilità, e quando mi sono trovato a girare ho dovuto fare i conti con numerose difficoltà di organizzazione, location, attori, troupe, e ho rivestito diversi ruoli. E ho interrotto più volte le riprese per riorganizzarmi ogni volta e andare avanti. Nel cammino ho perso dei pezzi della squadra che ho dovuto sostituire, fino ad arrivare a finire il film da solo, nelle vesti di regista, direttore della fotografia, operatore e macchinista.

Ma è stato anche divertente. Insomma, ho fatto un film nell’unico modo in cui un film non si dovrebbe mai girare ma era l’unico modo per farlo. Alla fine capisci che devi fidarti del tuo istinto a prescindere da quello che ti aspetta. Se devo vincere o fallire, preferisco farlo in grande. Sono cresciuto assieme a lui perciò penso che per questo motivo potrà essere speciale. Staremo a vedere.

La trama:

Giò, un cineoperatore sprovvisto della sua amigdala, cioè la ghiandola cerebrale sede dei ricordi e delle emozioni, subisce un intervento chirurgico da parte del  Diavolo, che lo trasforma in una macchina da presa vivente capace di emozionarsi e ricordare per via del reinserimento della sua amigdala nel cervello. Il Diavolo lo costringerà a guardare la sua vita sullo schermo come fosse un film e a compiere la sua vendetta, legata a una faccenda accaduta tra i due 30 anni prima. Ma Giò terrà testa al diabolico piano mettendo a repentaglio la situazione grazie suo al cuore da sognatore.

Vi terremo informati come sempre, qui su MondoSpettacolo!!

Concita Occhipinti