Andrea Tarquini: la bellezza del secolo scorso

Un secolo alle spalle, un tempo di passaggio questo, come fosse un valico di montagna. E dunque che dire, che fortuna per tutti noi che lo stiamo attraversando con consapevolezza… e che fortuna poterlo fare se hai anche la sensibilità delle parole, della musica, del sentire. Andrea Tarquini pare raccontarmi tutto questo in un disco come “In fondo al ‘900” – la title track anche in finale al prestigioso Premio Tenco di quest’anno. Cantante, cantautore, chitarrista di lungo corso, Andrea Tarquini pensa di fare un consuntivo forse… o forse di portarsi dietro, in questo futuro, quel suo luogo di bellezza che tanto salva la vita. E noi indaghiamo su questo fronte, come sempre…

Noi sempre che parliamo di bellezza prima di tutto. Oltrepassiamo il concetto estetico da copertina. Per Andrea Tarquini cos’è davvero la bellezza?
Che domanda difficile e bellissima! Complimenti!
Mi viene da dire che bellezza è tutto ciò che educa e allo stesso tempo dà godimento.

E come cercarla oggi la bellezza?
Leggendo molto, ascoltando molto, andando a vedere molte mostre e molti musei, scegliendo vini ottimi e chitarre ottime…e se possibile viaggiando il più possibile….questo è quello che faccio io.
Cerchi qualcosa che sia una forma di bellezza per gli altri o per te soltanto?
Faccio quello che faccio e cerco che sia riconosciuto come bellezza, ma non sono dogmatico…accetto critiche e consigli

Nel disco spesso c’è l’America… nel folk, nelle tinte western… anche i dialoghi di pianoforte mi portano in questo tipo di mondo… c’è un motivo preciso?
Si, è il mio naturale habitat sonoro, è dove sono nato musicalmente e dove credo che i racconti si valorizzino meglio.

Musica per adulti ma non pornografica, leggo dalle tue dichiarazioni. Oggi invece le liriche della nuova musica italiana spesso si affida a volgarità pornografiche… che ne pensi?
Libertino come sono non mi scandalizzo di nulla ma la pornografia è prima di tutto una finzione sempre uguale e quindi la volgarità se non ha dietro delle idee come per esempio le aveva negli Squallor è un esercizio inutile.

E per chiudere: se ti chiedessi di pensare ad un tempo storico per questo disco? Ho come l’impressione che per molti non sia il tempo giusto…
Proprio per questo motivo il mio nuovo disco è una provocazione non urlata, si possono usare stilemi sonori storicizzati ed essere contemporanei lo stesso. Io penso che tutti noi dovremmo sempre ricordarci che una produzione artistica ha dei grandi costi ed una grande ponderazione…ci sono decisioni prese con molta attenzione e grandissimi professionisti a prenderle. Grazie delle belle domande.