Antebellum: ai confini della… Guerra Civile

Sarà disponibile su Amazon Prime Video, a partire dal 14 Dicembre 2020, Antebellum, scritto e diretto dagli esordienti Gerard Bush e Christopher Renz e introdotto dal monito “Il passato non muore mai. Non è neanche passato”, appartenente allo scrittore, poeta e drammaturgo statunitense William Faulkner.

Ne è protagonista la Janelle Monáe di Moonlight e Il diritto di contare che, nel corso dei primi trentasette minuti di visione, vediamo nei panni della giovane schiava Eden, lavorante nei campi di cotone nel periodo della Guerra Civile.

Perché poi, ai giorni nostri, la troviamo invece impegnata ad incarnare Veronica, autrice di libri di successo ed esperta di diritti civili dei neri, pronta a trascorrere una serata fuori casa insieme a due amiche piuttosto emancipate (Gabourey”Precious”Sidibe e la televisiva Lily Cowles), ma che non immagina minimamente essere destinata a prendere una piega imprevista.

È infatti soltanto qualche più o meno inquietante segnale sparso (si pensi all’incontro con la misteriosa bambina bionda) ad essere disseminato durante la prima ora di Antebellum, dopo la quale veniamo progressivamente a scoprire che le esistenze di Eden e Veronica nascondono un inimmaginabile legame.

Del resto, con alla produzione lo Sean McKittrick che è stato tra i finanziatori di Scappa – Get out e Noi di Jordan Peele, è alla tendenza dell’horror antirazzista caratterizzato da cast quasi all black che va ad allacciarsi l’insieme.

Sebbene di horror, in verità, manifesti soltanto le cattiverie inflitte dai bianchi; in quanto, con risvolti violenti annessi, il plot – tra cortocircuiti spazio-temporali e vite parallele – sembra improvvisamente prendere una piega non distante da quelli che caratterizzarono i telefilm Ai confini della realtà, per poi rivelarne tutt’altra.

Finendo per scoprirsi semplicemente l’ennesima variante del The village di M. Night Shyamalan (che già non trasudava di certo originalità) con aggiunta di feroce critica all’epoca trumpiana.

Una variante tirata decisamente per le lunghe (siamo sull’ora e quaranta circa) se teniamo in considerazione la tanto esile quanto banale idea di base e che, di conseguenza, rende Antebellum probabilmente appetibile in maniera esclusiva agli occhi dei profani del genere.

 

 

Francesco Lomuscio