Arriva in blu-ray la commedia in costume Moschettieri del re – La penultima missione

Come gli spettatori meno giovani ricordano di sicuro, nel sempre più lontano 1963 approdò nelle sale cinematografiche italiane una commedia in costume che si rifaceva agli scritti di Alexander Dumas e che calò quattro mattatori della nostra risata nei panni del poker di spadaccini più famosi del mondo: I quattro moschettieri di Carlo Ludovico Bragaglia, con Aldo Fabrizi, Nino Taranto, Erminio Macario e Carlo Croccolo in un divertissement fine a se stesso, mirato a prendersi gioco della letteratura di cappa e spada e della Settima arte che ispirava, a suon di battute dialettali nella Francia del Seicento.

Operazione analoga è stata messa in piedi nel 2018 dal toscano Giovanni Veronesi, autore di Manuale d’amore e L’ultima ruota del carro, il quale, partendo da un vecchio progetto tenuto nel cassetto per decenni (Francesco Nuti, Roberto Benigni, Massimo Troisi e Carlo Verdone erano i primi attori che avrebbe voluto coinvolgere a suo tempo) è riuscito a concretizzare Moschettieri del re – La penultima missione, lungometraggio ambizioso e singolare, trovando l’appoggio di quattro nomi forti del nostro panorama.

Infatti, sono rispettivamente Pierfrancesco Favino, Rocco Papaleo, Sergio Rubini, Valerio Mastandrea ad incarnare D’Artagnan, Athos, Aramis e Porthos in quasi un’ora e cinquanta di visione che si svolge dopo gli eventi che fecero acclamare i quattro spadaccini della Regina Anna alias Margherita Buy, tanto che si sono ormai ritirati, esiliati a vita solitaria.

Almeno fino al giorno in cui vengono richiamati in servizio dalla sovrana per un’operazione delicata che vede in gioco il destino del giovane Re Luigi XIV interpretato da Marco Todisco, minacciato dalle malvagie trame del Cardinale Mazzarino e della sua adepta Milady, ovvero Alessandro Haber e Giulia Bevilacqua.

Un’operazione che li riporta sul campo di battaglia intraprendendo un lungo viaggio supportati da un possente servo dal volto di Lele Vannoli e da una splendida ancella cui concede anima e corpo Matilde Gioli; arrivando a dimostrare che, nonostante si siano un po’ arrugginiti con il trascorrere degli anni, non hanno affatto perso il desiderio di combattere per il proprio paese.

Quindi, tenendo conto del fatto che, già di suo, l’opera di Dumas fosse pregna di una certa ironia di fondo (del resto, fu fonte di partenza per le trasposizioni I tre moschettieri e Milady – I quattro moschettieri, entrambi firmate da Richard Lester negli anni Settanta), Veronesi rincara la dose e decide di miscelare la nostra comicità odierna con l’avventura guascona del noto romanzo.

Con la risultante di un film rischioso, ma dimensionato a dovere nel far interagire in ambientazione cavalleresca Favino (con accento italo francese per giunta), Papaleo, Rubini e Mastandrea, i quali riescono ad accattivarsi il volere di un pubblico in cerca di divertimento grazie al loro repertorio dialettale.

Fino all’inaspettato colpo di coda, ma soltanto dopo che il tutto è stato ulteriormente infarcito di caratterizzazioni simpatiche e battute ad effetto, regalando qualche momento di gloria anche a facce secondarie (il citato Vannoli in primis).

Edito in blu-ray grazie a Twentieth Century Fox, con dieci minuti di backstage nella sezione riservata ai contenuti speciali.

 

 

Mirko Lomuscio