Arriva in dvd la fantasia storica di Vidocq – La maschera senza volto con Gerard Depardieu

Figura leggendaria della Francia rivoluzionaria, Eugène-François Vidocq è stato una figura dall’andamento ambiguo, la cui storia ha sempre fatto discutere per come avesse passato l’esistenza tra piccoli crimini e un senso della giustizia che poi lo mise al servizio del suo paese; una linea temporale, la sua, terminata nel 1857 (anno della morte) e che ha ispirato la settima arte più di una volta, a partire dal 1909, anno di realizzazione del cortometraggio muto Le jeunesse de Vidocq ou Comment on devient polizie di Gérard Bourgeois.

Tra queste escursioni cinematografiche, una delle più famose è la pellicola transalpina del 2001 diretta dal visionario Pitof, nome che veniva dal mondo degli effetti visivi militando al cospetto di Jean-Pierre Jeunet (La città perduta, Alien – La clonazione) e che esordì alla regia tramite Vidocq – La maschera senza volto (una seconda prova dietro la macchina da presa fu il criticato Catwoman).

La storia alla base del film viene direttamente dalle memorie del noto investigatore cui presta in questo caso il volto il grande Gerard Depardieu e prende avvio dal momento in cui l’uomo rimane vittima di un losco figuro mascherato, perendo dopo un lungo combattimento.

Da qui, la notizia della sua morte fa il giro del paese, e ciò spinge il giornalista Etienne Boisset (Gulliaume Canet) a ricostruire gli eventi accaduti, intervistando chiunque lo abbia incontrato negli ultimi anni. Una lunga indagine tra misteriosi individui e strani intrecci si snoda durante questo racconto, approdando ad esiti spiazzanti.

Nei primi anni del 2000 il cinema francese stava vivendo una rinascita nel puro intrattenimento di genere che avrebbe fatto scuola al resto del globo, e, tra i titoli sfornati, si differenziò proprio Vidocq – La maschera senza volto, rivelando fin dalle prime immagini la potenza visuale di Pitof, il quale giostra la sua esperienza nel settore della CGI sfruttando una trama che aleggia tra il fantasy e la ricostruzione storica.

Scelte narrative che danno i loro frutti in questo frangente, coadiuvate anche dalla resa digitale della macchina da presa (fotografia a cura del duo Jean-Pierre Sauvarie e Jean-Claude Thibaut), la quale consente di entrare in una visione totale appartenente ad un mondo passato e, parzialmente, mai esistito, come fosse una sorta di sceneggiato anni Settanta aggiornato XXI secolo.

Non c’è assolutamente da escludere che Vidocq – La maschera senza volto affascini per la sua completezza, arricchendo la propria riuscita con fastose scenografie (di Jean Rabasse) e vistosi costumi (di Carine Sarfati), perfetti elementi nella minuziosa ricostruzione ottocentesca, elevata dalla scrittura accattivante ed intricata del copione, steso da Pitof stesso assieme a Jean-Christophe Grangé.

Il buon Depardieu ci mette del suo grazie a quella sua mitica (e “ingombrante”) presenza, facendosi spalleggiare bene dal bravo Canet (poi visto in pellicole come Joyeux Noel – Una verità dimenticata dalla storia e Mio figlio) e dalla bellezza dell’allora lanciata Ines Sastre (lavorò anche in Italia, tra gli altri, per Pupi Avati ne Il testimone dello sposo e in La cena per farli conoscere).

Edito in dvd da Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it).

 

Mirko Lomuscio