Nei panni dell’agente della sicurezza Mike Banning, Gerard Butler lo avevamo visto prima, nel 2013, impegnato a fronteggiare un gruppo di estremisti nord coreani presi ad assediare la Casa Bianca nell’esplosivo Attacco al potere – Olympus has fallen di Antoine Fuqua, poi, tre anni più tardi, sulle strade di Londra per proteggere ancora una volta da colossali attentati il presidente degli Stati Uniti Benjamin Asher alias Aaron Eckhart nel leggermente inferiore ma comunque divertente Attacco al potere 2, diretto da Babak Najafi.
Con Eckhart del tutto fuori dai giochi e Morgan Freeman che, dopo essere stato portavoce della Casa Bianca e vicepresidente nei due capitoli precedenti, prende il suo posto divenendo ora presidente Trumbull, in Attacco al potere 3 – Angel has fallen Banning finisce per trovarsi ricercato dalla sua stessa agenzia e dall’FBI, in quanto accusato di aver cospirato proprio per eliminare il capo dello Stato.
Una situazione che porta quindi il protagonista della serie a trasformarsi da cacciatore in preda e che appare analoga, in un certo senso, a quella in cui finiva coinvolto l’ex agente della CIA Bryan Mills interpretato da Liam Neeson in Taken 3 – L’ora della verità, ritenuto responsabile di un omicidio che non aveva commesso.
Una situazione che, di conseguenza, rendendo Banning un male necessario incastrato nel posto e nel momento giusto trascina il plot maggiormente dalle parti dell’intrigo spionistico rispetto ai due precedenti film fondati soprattutto sull’abbondanza d’azione, sebbene quest’ultima non risulti affatto assente già a partire dallo spettacolare attacco a base di droni posto soltanto qualche minuto dopo l’apertura.
Ma, mentre una fuga a bordo di un camion accompagna l’evoluzione della oltre ora e cinquanta di visione stavolta caratterizzata per lo più da un’ambientazione boschiva (probabile segno di tentativo di risparmio), a rappresentare la vera novità è in questo caso l’entrata in scena del Clay Banning incarnato dal mitico Nick Nolte, padre di Mike e veterano di guerra isolatosi da molto tempo nella foresta.
Un personaggio che contribuisce non poco a fornire l’ironia necessaria ad uno spettacolo che, dispensatore di un’esilarante sequenza a sorpresa posta nello scorrimento dei titoli di coda e caratterizzato da una lunga e coinvolgente ultima fase di assedio in ospedale risultante la migliore dell’intera operazione, potrebbe al primo impatto apparire come il meno incalzante della trilogia, rimanendo, comunque, un action movie nella media se preso come lungometraggio a sé.
Non a caso, il nuovo arrivato dietro la macchina da presa Ric Roman Waugh – autore di Snitch – L’infiltrato e La fratellanza – dichiara:“Non ho mai pensato ad Attacco al potere 3 – Angel has fallen come a un sequel. Lo vedo come un episodio inedito e innovativo della saga che può anche funzionare autonomamente, pur offrendo tutto ciò che i fan adorano di Mike Banning”.
Francesco Lomuscio
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