Baby boss 2 – Affari di famiglia: in missione tra i banchi di scuola

A seguito del successo ottenuto nel 2017 da Baby boss di Tom McGrath, Dreamworks Animation rimette mano all’opera per bambini scritta nel 2010 da Marla Frazee e realizza un apposito sequel per il cinema con Baby boss 2 – Affari di famiglia, dietro la cui macchina da presa ritroviamo lo stesso regista (anche autore della trilogia Madagascar).

Con le voci di Alec Baldwin, James Mardsen e la new entry Jeff Goldblum nella versione originale, un secondo capitolo rivede insieme i fratelli Tim e Ted ormai adulti: il primo felice padre di famiglia, marito di Carol e padre delle due bambine Tina e Tabitha; il secondo uomo d’affari perennemente assente e che dà parecchia importanza ai soli valori materiali.

Presto i due vengono chiamati di nuovo al rapporto dalla Baby Corp, che chiede il loro aiuto per intrufolarsi in una scuola d’infanzia gestita dal misterioso Dr. Armstrong. Tornati bambini, Tim e Ted vengono quindi reclutati da Tina stessa, che li indirizza verso questa delicata missione, tra banchi di scuola e nuove tecnologie al servizio della cultura per i più piccoli. Un luogo all’avanguardia, dunque, quello gestito da Armstrong, dove il benessere primario è la cura per il mondo degli infanti; ma qualcosa non quadra e gli agenti in incognito escogitano un modo per poter scoprire ciò che si nasconde dietro quel sistema così sofisticato.

Con un ritmo coinvolgente, caro al cinema d’animazione odierno, Baby boss 2 – Affari di famiglia non perde tempo in chiacchiere e catapulta in una visione al fulmicotone una serie di gag a sfondo infantile che faranno la gioia di tutti, scatenando l’ilarità più assurda del caso.

Tra neonati che si comportano come adulti e situazioni tipiche delle spy story più disparate, McGrath si sbizzarrisce realizzando un sequel certo confusionario nella trama e nell’avvio (tanto che molti aspetti non riescono ad essere chiariti nei primi venti minuti), ma poi ben assestato e divertito nel resto, tra risate e action che si mescolano in una vicenda per famiglie.

Tutto l’immaginario creato dalle menti di Ted e Tim del primo capitolo viene lasciato da parte a vantaggio di un racconto totalmente nuovo, tra follie infantili e la presenza di alcune new entry come la piccola Tina, terza protagonista di questo Baby boss 2 – Affari di famiglia. A conti fatti, poi, stavolta Dreamoworks concepisce quella che potrebbe sembrare la più disneyana delle sue opere, incentrando lo sguardo sui rapporti genitori/figli con tanto di sfondo a tema natalizio. E lo fa prendendosi molte libertà narrative riguardo alla coerenza mostrata nel primo film (lì si trattava di un racconto narrato fuori campo e ricco di fantasia, qui di un’avventura assurda vissuta in prima persona).

Tutto questo non può che giovare ad un lungometraggio che consente di tornare bambini come avviene ai due protagonisti Ted e Tim, adulti trasformati in infanti per una divertente continuazione che, divertente quanto il capostipite, spinge a desiderare arrivi presto anche una terza avventura.

 

 

Mirko Lomuscio