Chi l’avrebbe mai detto che il primo singolo di un collettivo chiamato Pramuda ci avrebbe fatto riflettere sull’ambiente, sull’apocalisse e sull’importanza delle api… e tutto questo mentre ascoltiamo musica che spazia tra tre lingue, sitar, chitarre poetiche e voci che sembrano arrivare da un sogno multietnico? No, non è un trip – è “Bee’s Dream”.

Il brano è un po’ come una lezione di educazione ambientale travestita da canzone: ti cattura con suoni affascinanti, ti ipnotizza con le voci (italiano, inglese e arabo, tanto per gradire), e poi ti lascia lì, a fissare il vuoto pensando: “Ma quindi… se spariscono le api siamo fritti?”. Esatto, sei già sulla buona strada.
L’idea è semplice quanto geniale: dopo che l’uomo ha combinato l’ennesimo disastro planetario (che novità), arriva un’ape. Una. Solitaria, testarda, quasi eroica. E da lì parte il sogno, o meglio il sogno: che tutto possa tornare in equilibrio. Tipo quando cerchi di rimettere a posto il frigorifero dopo che è esploso il contenitore della zuppa. Ma più poetico.
Il brano è firmato da una crew niente male: Claudio Poggi (quello con l’occhio lungo per la musica), Diego Spasari (che probabilmente dorme con un synth accanto al letto), e una serie di artisti che sembrano usciti da una raccolta UNESCO di talenti: la mitica M’Barka Ben Taleb, l’enigmatico Alex Benedetto, il poeta/visionario Mario Ciardo, due chitarristi da manuale (Fedele e Gesualdi) e altri musicisti che hanno messo anima e cuore. E si sente.
E il video? Diretto da Enrico Iannacone. Spoiler: non è il solito videoclip di gente che balla in spiaggia con gli occhiali da sole. È più tipo: “Ecco, guarda che casino abbiamo fatto al mondo… ma guarda anche quanto può essere bello se impariamo qualcosa.”
In sintesi:
– Hai bisogno di un brano che ti faccia riflettere senza annoiarti?
– Vuoi sentirti colto perché riconosci tre lingue in una canzone sola?
– Ti piacciono le api e non vuoi che muoiano tutte?
Bee’s Dream è la risposta.
Un sogno musicale con le ali. E stavolta non è solo una frase poetica: è una vera ape.
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