BEGGAR TOWN:UN CARICO DI RABBIA ED ENERGIA FIRMATO CHEAP WINE

Qualcosa di buono dobbiamo pure avere fatto in Italia per meritarci i Cheap Wine. In un paese dove la parola “meritocrazia” riempie solo le bocche di chi vuole suggestionare i più deboli di mente che vada tutto bene e che il “sogno Italiano” è ancora possibile, io sto con le parole, la musica e la coerenza di una band che col passare del tempo continua a stupirmi, a sorprendermi ed emozionarmi”– così si é espresso  Lele Guerra, conduttore da tempo immemorabile della trasmissione radiofonica Backstreets, le strade secondarie della musica.

E’ uno dei tanti consensi espressi dalla critica specializzata (tra cui Americana UK, Rock Times, Hooked on Music,  Roots Highway, Topic…), oltre che dal pubblico, al nuovo album della band pesarese (Marco Diamantini, voce e  chitarra ritmica, Michele Diamantini alla chitarra solista, Alan Giannini alla batteria, Andrea Giaro al basso ed Alessio Raffaelli al piano e tastiere) che  festeggia il 10° disco ufficiale e i 18 anni di attività: probabilmente la più longeva storia di autoproduzione mai realizzata in Italia.

Beggar town” (distribuzione IRD) arriva a due anni di distanza da “Based on lies”, uscito nel 2012 i cui personaggi apparivano sconvolti dal peggioramento catastrofico delle loro condizioni di vita, determinato dalla crisi economica: intrappolati in un mondo fondato sulla finzione, dominato da mass media che manipolano la realtà, apparivano frastornati e increduli, sorpresi da qualcosa di inatteso e devastante.

Quelli di “Beggar Town” devono fare i conti con quelle macerie, con il nulla che è rimasto sotto i loro piedi, con luoghi pieni di desolazione e smarrimento e con una prospettiva che prevede una dura e sfibrante lotta per la sopravvivenza. La sorpresa ha lasciato posto ad una presa d’atto che genera sensazioni e reazioni contrapposte e solo apparentemente contraddittorie.

Rabbia, cinismo, frustrazione, disperazione sono gli stati d’animo dominanti, ma non si escludono potenti squarci di luce, momenti di speranza, slanci di grande forza interiore, sogni di riscatto, attimi di tenerezza. E la constatazione del “disastro” non lascia mai spazio alla rassegnazione: la voglia di lottare, di rialzare la testa, di ritrovare dignità, orgoglio ed energia, rappresentano i tratti nobili dei personaggi del disco e, in sostanza, incarnano lo spirito dell’intera opera, che si pone come decisa esortazione a non arrendersi.

Dallo sconforto iniziale si passa alla speranza più accesa. Un carico di rabbia ed energia firmato Cheap Wine. Si esce gasati dal teatro, posso assicuralo.

L’ appuntamento musicale dei Cheap Wine, tenutosi allo Sperimentale di Pesaro giovedì 30 aprile, è inserito nel cartellone di TeatrOltre, la rassegna multidisciplinare promossa dai Comuni di Pesaro, Urbino, Fano, San Costanzo, San Lorenzo in Campo, Urbania e dall’AMAT, con il contributo della Regione Marche e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

Paola Cecchini