Dopo aver conquistato il botteghino nel 2013 con Benvenuto presidente!, il Peppino Garibaldi interpretato da Claudio Bisio torna sul grande schermo in Bentornato presidente, per la regia di Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi (Metti la nonna in freezer).
Sono passati otto anni dalla sua elezione al Quirinale e Peppino Garibaldi adesso vive tra i monti con l’amata moglie Janis e la piccola Guevara. La tranquilla quotidianità, lontana dal caos politico e cittadino della capitale, viene minacciata quando Janis accetta di ritornare al Quirinale per la formazione del nuovo governo. Janis lascia Peppino e torna a Roma con la figlia. Disperato, Peppino non ha scelta: deve ritornare in politica per riconquistare la donna che ama.
Il lungometraggio s’ispira ai recenti accadimenti politici del Bel Paese. Ben riconoscibili, infatti, sono tutti i protagonisti della politica italiana: Paolo Calabresi nella parodia di un Matteo Salvini sempre dedito a slogan razzisti, Guglielmo Poggi nei panni di Luigi Di Maio, sempre sorridente e twitter-dipendente, Antonio Petrocelli in quelli dell’inespressivo e taciturno Mattarella. I registi scelgono di non giudicare né condannare, ma ironizzano su tutti e tutto.
Come nel film precedente, anche qui il fulcro narrativo non è tanto la mala politica quanto il malcostume proprio dell’italiano medio, che preferisce l’evasione e le furbizie all’onestà e alla correttezza.
La sceneggiatura presenta qualche lacuna che i registi cercano di colmare attraverso un’ironia in molti casi scontata e superficiale. La satira politica, infatti, sarebbe dovuta essere più pungente e cattiva, mentre si risolve in cliché che troppo facilmente strappano la risata.
Come ha dichiarato lo stesso Claudio Bisio durante la conferenza stampa per la presentazione del film : “È un film rivolto a quelli che si sono stufati dell’odio reciproco, in un mondo dove anche i social network non aiutano, un film che definirei anti-cattivista”.
Bentornato presidente, insomma, è una commedia leggera che ironizza sul malcostume degli italiani e della politica attuale.
Anastasia Mazzia
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