Book club – Tutto può succedere: cinquanta sfumature di sessantenni

Che la trilogia letteraria di Cinquanta sfumature di grigio di E. L. James avesse fatto già diversi danni lo sapevamo, memori della saga sfornata anche al cinema e interpretata da Dakota Johnson e Jamie Dornan.

Tra i cinquanta milioni di lettori del romanzo pseudo-erotico, ci si mettono anche le protagoniste di Book club – Tutto può succedere, un quartetto di star di razza quali Diane Keaton, Candice Bergen, Mary Steenburgen e Jane Fonda.

Diane (Keaton), Vivian (Fonda), Sharon (Bergen) e Carol (Steenburgen) sono amiche da una vita e si trovano a condividere le gioie – ma, soprattutto, le preoccupazioni – di un’età limite tra la fine dei sessanta e l’inizio dei temuti settanta anni.

Abituate a riunirsi per discutere la lettura di un libro a piacere, quando scelgono il best seller Cinquanta sfumature di grigio (e relativi seguiti), si rendono conto di essere ancora desiderose di una vita sentimentale e sessuale. Ognuna di loro scoprirà quindi a modo suo che l’età è solo un numero e ciò che conta è il fuoco che si alimenta dentro di noi.

A fare da contorno alle quattro comprimarie si aggiunge un cast di tutto rispetto che va da Andy Garcia (Mitchell) a Don Johnson (Arthur), passando per Richard Dreyfuss (George). Il che faceva ben presagire sulla possibile godibilità del film.

Senza aspettarci troppo dalla trama (il lungometraggio è un’opera prima scritta e diretta da Bill Holderman), le speranze della riuscita di Book Club – Tutto può succedere risiedevano quindi nella scontata ottima prova recitativa di tutti gli attori.

Una promessa, invece, disattesa, a partire dalla scelta iniziale di introdurre l’intera vicenda con la fastidiosissima voice over (di Diane Keaton), ormai presagio funesto di ogni film poco riuscito.

L’argomento del sesso negli anni della cosiddetta “mezza età” è ormai sdoganato e sicuramente pregno di maggior interesse in opere accattivanti, come Calendar girls (2003) e Lady Henderson presenta (2005).

Non solo, Book club – Tutto può succedere ricorda incompresibilmente una pallida copia carbone de Il club delle prime mogli (1996), sempre con la Keaton, e che, ad oggi, risulta già di per sé invecchiato male.

I siparietti tra la Keaton e Andy Garcia sono imbarazzanti (si veda la sequenza dell’aereo) e fanno rimpiangere allo spettatore le glorie passate dei due grandi attori.

L’aspirazione al Woody Allen dei tempi d’oro, con le sue tematiche davvero ardite (per l’epoca), fa solo sorridere.

Le battute di Book club – Tutto può succedere, come l’atteggiamento delle quattro protagoniste, sono infantili prove di un umorismo fintamente caustico e, in realtà, piuttosto avvilente.

 

 

Giulia Anastasi