Bruno Caruso: la bellezza della terra lontana

Ha sempre un grande fascino la terra promessa, quell’America che abbiamo inseguito e narrato in lungo e in largo e che sempre, anche oggi, continua ad avere un ascendente forse più per un concetto di futuro che di opportunità. Bruno Caruso trasporta in “America” il suo rock decisamente italiano: italiano nella lingua, italiano nel modo di fare, italiano nei suoni rotondi anche dentro le decisioni più severe. “Asssolutamente” – scritto così, nessun errore di battitura – è un disco d’amore, di romanticismo, di concessione alla vita. Un disco pop che ha i chiodi lungo le mani… ma sono solo chiodi di arredamento estetico. Non fa male, non ne sarebbe capace, per fortuna…

Noi iniziamo sempre col parlare di bellezza. Non solo di quella bellezza estetica da mostrare in fotografia. Nello specifico: per te cosa significa la bellezza?
Per me la bellezza nel senso più ampio non ha forme ne colori, ma ha l’espressione dell’insieme di molteplici sensazioni, per esempio nelle cose la vedo nella loro utilità, nelle persone nel loro modo di essere, e nella natura in tutto.

La tua canzone che prende tanto dalla letteratura americana, come gestisce questo concetto di bellezza? Quanto ne tieni conto perché una canzone funzioni o addirittura si possa considerare conclusa?
Ma in verità non so quanto ci sia di americano in quello che scrivo, c’è senz’altro tanto di Bruno, e ovviamente la bellezza essendo puramente soggettiva dovremmo chiederlo a chi ascolta cosa ci vede.

Il tuo immaginario, dicevamo, è decisamente americano. Posso chiederti perché?
Questo immaginario accomunato ad oltre oceano probabilmente deriva dal concetto di libertà che a quel mondo si associa e che probabilmente da questo progetto affiora, ma credo fermamente che tale desiderio possa risiedere in ogni luogo geografico e non solo li.

La moto, anzi un certo tipo di moto è indispensabile per la tua musica. Ma se pensassimo ad una macchina? Che tipo ti verrebbe in mente?
Quella moto l’ho sempre sognata fin da bambino per quella voglia di libertà, come dicevo prima, sempre ricercata, e ovviamente la macchia non può essere altro che un fuoristrada.

Che poi alla fine l’amore vince su tutto… ispirazione e grande musica inclusi… non se ne può prescindere vero?
Non credo se ne possa fare a meno, per quanto si voglia far finta di nulla tutto è mosso dall’amore, per una persona, per uno stile di vita, per la musica stessa… tutto ruota attorno ad esso.