C’è qualcosa di profondamente autentico in Ceiling, il nuovo singolo di Gio Ui. Non è solo una bella canzone — è un piccolo atto di verità, che parla di un’esperienza spesso trascurata: quella di chi si trasferisce in una nuova città, magari per inseguire un sogno o semplicemente per cambiare aria, e si ritrova a fare i conti con una solitudine nuova, più silenziosa ma intensa.

Ceiling – Gio Ui

Gio Ui ha scelto di raccontare questo momento di spaesamento con una delicatezza rara. Il brano è cantato in inglese — una scelta che già di per sé sottolinea quel sentirsi “altrove”, quel bisogno di trovare nuove parole per dire chi si è. Le strofe sono piene di malinconia, ma mai vittimistiche. Raccontano con onestà quel tempo sospeso in cui ci si cerca senza sapere bene dove guardare.

“I haven’t chosen this life / I don’t want that my mind takes me”, dice in uno dei versi più toccanti. È la voce di chi si trova in una città nuova, con persone nuove, ma si sente ancora intrappolato nei propri pensieri, nei soliti loop mentali. Eppure, tra le righe del brano, si sente che qualcosa cambia. La musica cresce, il ritornello esplode, e anche se il dolore resta, arriva anche una nuova forza, una nuova consapevolezza.

Ceiling colpisce perché parla a chi sta cercando se stesso lontano da casa. A chi ha fatto una scelta coraggiosa e ora si trova a convivere con le proprie fragilità. Ma lo fa con una grazia e una profondità che emozionano. È una canzone che non pretende di dare risposte, ma che riesce a far sentire meno soli. E a volte, questo è tutto ciò di cui abbiamo bisogno.


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