Lo si è atteso per tantissimo tempo e, alla fine, nell’Agosto 2019 è approdato nelle sale cinematografiche C’era una volta a… Hollywood, nono lungometraggio diretto dall’ex enfant terrible della mecca del cinema Quentin Tarantino.
Lungometraggio che Sony pictures Home Entertainment rende ora anche disponibile su supporto blu-ray, in modo da poter godere anche tra le pareti domestiche delle circa due ore e quaranta di visione immerse nel 1969 per rievocare in maniera non poco nostalgica la variopinta atmosfera della magica Hollywood di fine anni Sessanta.
Atmosfera al cui interno viene oltretutto concessa grande importanza all’allora gettonatissimo filone western, dal quale proviene il protagonista attore sul viale de tramonto interpretato da Leonardo DiCaprio, il quale se ne va in giro insieme alla propria controfigura incarnata da un Brad Pitt che, qui in una delle migliori performance della sua carriera, non manca neppure di cimentarsi in un esilarante scontro con un Bruce Lee dalle fattezze di Mike Moh.
Soltanto alcuni dei nomi atti a costituire un ricco e valido cast che, al di là di Kurt Russell, Zoë Bell, Al Pacino e il compianto Luke Perry del telefilm Beverly Hills 90210 coinvolti in brevi apparizioni, include il Timothy Olyphant di Hitman – L’assassino nel ruolo di James Stacy e, soprattutto, Margot Robbie ed Emile Hirsch rispettivamente in quello dell’attrice Sharon Tate e del parrucchiere Jay Sebring, suo ex fidanzato.
Perché, man mano che viene osservato come molte persone perdano la vita in Vietnam mentre gli attori sono falsi e uccidono per finta, è proprio nel periodo in cui si consumò il massacro attuato dalla setta capitanata dal folle Charles Manson ai danni della allora compagna di Roman Polanski e di alcuni suoi amici che si colloca C’era una volta a… Hollywood.
Un’operazione che, insieme a Bastardi senza gloria e Django unchained, costituisce una ideale trilogia costruita sulla fantasiosa rivisitazione di reali avvenimenti storici.
Infatti, con un’overdose di violenza finale tirata in ballo, quella che viene proposta è tutt’altro che la fedele ricostruzione dell’accaduto, posta quasi a contrastare il fascino trasudante da tutto il resto, in mezzo a splendide vetture e sfarzose scenografie.
Una ricostruzione che, complice una onnipresente radio di sottofondo che sembra direttamente derivata da quella dell’esordio tarantiniano Le iene, viene accompagnata da una nutrita colonna sonora di evergreen spaziante da Mrs Robinson di Samuel & Garfunkel a Out of time dei Rolling stones.
Un monumentale e lodevolissimo atto d’amore nei confronti della Settima arte da parte di un cinefilo con la “c” maiuscola che, senza dimenticare neppure omaggi a La grande fuga di John Sturges e ai nostri cineasti Sergio Corbucci, Giorgio Ferroni e Antonio Margheriti citati verbalmente, tira in ballo anche fake poster di pellicole italiane mai esistite.
Un divertente corredo che contribuisce di sicuro a rendere C’era una volta a… Hollywood un già classico, accompagnato nella sezione extra del disco in alta definizione da sette scene inedite, cinque minuti di dietro le quinte, quattro riguardanti il lavoro svolto dal direttore della fotografia Robert Richardson, nove di sguardo alle scenografie, sei relativi ai costumi e altrettanti sulle auto d’epoca utilizzate nel film.
Francesco Lomuscio
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