Chi scriverà la nostra storia: l’atroce verità sul ghetto di Varsavia

Per “La Giornata della Memoria” arriva sul grande schermo Chi scriverà la nostra storia, prodotto, scritto e diretto da Roberta Grossman con le voci di Joan Allen, Adrien Brody, Charlie Hofheimer e Peter Cambor.

Varsavia, 1940. Più di quattrocentocinquantamila ebrei vengono rinchiusi dai nazisti nel ghetto: la popolazione è ridotta alla fame e iniziano i primi rastrellamenti. Un gruppo di giornalisti, scrittori e ricercatori ebrei, guidati dallo storico Emanuel Ringelblum decidono di documentare quanto accade. Nasce così l’Oyneg Shabes, il cui obiettivo è raccogliere le testimonianze di milioni di ebrei per documentarne l’esistenza e l’atroce persecuzione.

Il filo conduttore di tutto il racconto è Rachel Auerbach, scrittrice ed artista sopravvissuta alla caduta del ghetto e che ha dedicato la propria vita alla conservazione della memoria.

Chi scriverà la nostra storia è un documentario che, attraverso un viaggio metacinematografico con immagini di repertorio, interviste e ricostruzioni storiche, vuole raccontare le atrocità  messe in atto dai nazisti nel ghetto di Varsavia durante la sua quotidianità.

Ben strutturato e con la giuste dose di chiari e scuri, il lungometraggio riesce ad immergere lo spettatore nel ghetto, a sentirne gli odori, i colori e gli strazianti lamenti.

La regista si sofferma sulla consapevolezza da parte degli ebrei del rischio dell’estinzione e, quindi, sulla necessità di dover tener sempre vivo il ricordo di quanto successo, con la speranza che non riaccada nuovamente. Come recita Abraham Lewin nel film in un discorso tratto dall’Archivio dell’Oyneg Shabes: “Se sotto la spessa coltre di ceneri la nostra vita non si sarà estinta, questa sarà la testimonianza del trionfo dell’umano sull’inumano, che la nostra voglia di vivere è più forte della volontà di distruzione”.

Intenso e profondo, senza mai scadere nel pietismo o nel lirismo, Chi scriverà la nostra storia è un docu-film importante, un manifesto storico e sociale per non dimenticare.

 

 

Anastasia Mazzia