“Che ci amino gli altri”: Mondospettacolo incontra il cantautore Alessio Creatura

Mondospettacolo ha incontrato il cantautore Alessio Creatura, che ci ha parlato di sè, del suo nuovo album, dal titolo “Che ci amino gli altri”, e dei suoi progetti per il futuro prossimo in musica.

Ben trovato, Alessio, grazie per aver accettato quest’intervista, parliamo del tuo nuovo album, si intitola “Che ci amino gli altri”, un album introspetttivo, molto intimistico….

Ciao, grazie a te per la possibilità datami di potermi raccontare. Si, questo nuovo lavoro discografico si intitola “Che ci amino gli altri”. Un album fortemente voluto, che ha avuto una gestazione lunga più di tre anni e mezzo. Dici bene, un album introspettivo, intimistico, come la maggior parte delle mie canzoni. Sono canzoni nate da emozioni ed esperienze personali poi riversate in musica, quindi canzoni autobiografiche. Il mio intento è sempre quello di avvicinare le composizioni il più possibile alla verità del momento in cui si è provocata la scintilla di una sincera ed immediata emozione. Credo che questo approccio renda poi tutto il lavoro più credibile, ecco..una parola a me cara, credibilità.

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L’uscita dell’album è stata anticipata dal singolo “Cerco trasparenza” ed ora è la volta di “Che ci amino gli altri”, una ballad velata di malinconia: di quanta più trasparenza, avremmo bisogno, oggi, nell’epoca dell’apparire, come rivelano soprattutto i social?

Ho scelto di puntare sull’uscita di questi due singoli per la promozione dell’album perchè amo andare controcorrente. Due canzoni scomode, che inducono alla riflessione, all’autocritica, ad un esame di coscienza e così poi ad una proposta di catarsi. Tematiche scomode certo al giorno d’oggi. I nostri animi si sono impigriti, le nostre coscienze si sono sopite dinanzi agli orrori che viviamo, coscienze che giustificano ogni forma di possesso, egoismo senza nulla dare in cambio. Da qui la scelta delle due canzoni che nei loro titoli anticipano già tutto quello che andrò a dire..a cantare. “Cerco trasparenza” (https://www.youtube.com/watch?v=9YEK_gtWHks),rappresenta una ricerca spasmodica della verità verso se stessi e verso il prossimo, “Che ci amino gli altri”, brano che dà titolo al disco, (https://www.youtube.com/watch?v=1u596J2E7ns) invece, racconta dell’incapacità di amare a fronte delle continue pretese di essere amati, riconosciuti, desiderati, adorati. Oggi i social non sono nient’altro che lo specchio di questa società dell’apparire. Stupidamente si pensa che essere amati sia di gran lunga più importante che amare.

Nel tuo album 10 brani inediti, molto differenti tra loro (si pensi, ad esempio, agli ammiccamenti della protagonista della canzone “Lolita”), ma uniti dal sottile filo della riflessione e dell’introspezione, con prestigiose collaborazioni artistiche….

E’ vero, tutti i brani sono uniti da un unico filo conduttore, quello della riflessione e dell’introspezione, ma anche della provocazione e della proposizione.

Ci sono alcuni brani che solo apparentemente si prestano alla leggerezza ma che in realtà portano con sè messaggi molto più profondi…

“I tempi sono cambiati” come dico in Lolita. I ragazzi non hanno più la sana possibilità di fare le loro esperienze a tempo debito, crescono in fretta, senza avere modo di metabolizzare, riflettere, scegliere. Ad aggiungere valore e credibilità artistica ci sono anche collaborazione illustri, piene di cuore e di anima quali, solo per citarne alcuni: Pasquale Canzi (Paki), leader del gruppo “I Nuovi Angeli” e arrangiatore del cantautore Roberto Vecchioni (suo l’arrangiamento, tra gli altri, dell’album “Samarcanda”); Marco Bonino, cantante, autore e polistrumentista, supporter di artisti quali John Martyn, David Bromberg, Bruce Cockburn, Mike Bloomfield e collaboratore di numerosi artisti (Stadio, Ron, Dalla e del gurppo I Nuovi Angeli). Ai cori, l’inconfondibile voce di Emanuela Cortesi, una delle voci più calde del panorama musicale italiano, nota al pubblico per aver accompagnato artisti quali: Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Lucio Dalla, Francesco De Gregori. Il missaggio è frutto del lavoro di Loris Ceroni produttore molto apprezzato in America Latina e in ambito nazionale (portano la sua firma le produzioni degli Stadio, di Anna Oxa, dei Quinto Rigo, dei Sud Sound System, di Francesco Renga e del gruppo Marta sui Tubi ecc). La masterizzazione invece è stata effettuata dalle sapienti mani di Stefano Cappelli del Creative Mastering di Forlì.

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Quanto è importante che a chi ascolta la tua musica arrivi come sei dentro?

E’ tutto. La musica mi aiuta a mettermi a nudo di fronte ad una società malata e piena di sè. Ho bisogno di gridare come sono, nel bene e nel male, con tutti i miei pregi e difetti, ma sempre in nome dell’autenticità. Non voglio nascondermi dietro maschere. In “Cerco trasparenza” canto “uscirò dal labirinto che c’è in me, uscirò da quella strada”. Il labirinto che ci fa sentire persi tra le apparenze, le illusioni, le falsità che ogni giorno usiamo per “raccontarci” che tutto va bene.

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Progetti artistici per il futuro che verrà…

Beh, sto impiegando le energie nella promozione di questo disco uscito a maggio che ha tanto da dire e che spero mi porti ulteriori soddisfazioni, come già sta facendo. Non ti nascondo però che in dicembre, mi piacerebbe far uscire una nuova canzone, che inizialmente doveva far parte dell’album ma che ho volutamente lasciato fuori per utilizzarla come una sorta di “bonus track” o sorpresa natalizia. Staremo a vedere. Mi vedrete in giro in festival e concerti per proporre questo nuovo lavoro anche live, perchè questo in fondo è il più bel progetto di ogni artista, portare in giro la propria musica nelle piazze, tra le genti e gli animi ancora “vivi”.

Come facciamo a seguirti, ad essere sempre aggiornati sulla tua musica?

Potrete seguirmi sul mio profilo ufficiale facebook: https://www.facebook.com/ALESSIO-CREATURA-UFFICIALE-139704166104792/?fref=ts o sul sito www.alessiocreatura.com, che sto aggiornando proprio in questo periodo. Ho anche un canale youtube : https://www.youtube.com/user/alessiocreatura , sono su twitter e su istagram. C’è l’imbarazzo della scelta. Occorre solo la curiosità di andare ad ascoltare questo Alessio Creatura, cos’ha da dire.

Abruzzese di origine (come me) ma ravennate di adozione: cosa ti manca della tua terra d’origine e cosa hai imparato ad amare della tua terra adottiva?

Mi manca la terra. Il richiamo è forte, l’aria, il suo mare. Sono nato a Vasto, una ridente cittadina che si affaccia su uno splendido golfo. Una vecchia canzone dice “Vasto è bella, è terra d’oro”. Ci torno per rigenerarmi. In ogni modo, non riesco esattamente ad elencare tutto ciò che mi manca.. Mi manca e basta. E’ un legame viscerale dell’anima, che sà da dove proviene. L’Emilia Romagna è una terra forte sanguigna, reattiva, capace anche di sdrammatizzare i problemi di tutti i giorni, attraverso momenti conviviali e di condivisione. Così anche io ho imparato un pò a prendermi meno sul serio.

Siamo in chiusura, carissimo Alessio: a questo punto ti chiedo di lasciare un messaggio ai lettori di Mondospettacolo…

Mando a te e tutti i lettori di Mondospettacolo un forte abbraccio e il messaggio che mi sento di lasciarvi è una citazione di una canzone cantata da Celentano dal titolo “L’arcobaleno”: “Ascolta sempre e solo musica vera, e cerca sempre, se puoi, di capire”… già, ascoltate sempre e solo musica vera e cercate sempre, se potete di capire.

ILARIA GRASSO