Cinema e drink: 1976, ispirato a Rush di Ron Howard

La creatività nel mondo dei drink travalica qualsiasi confine geografico, mentale e tematico. Drink ispirati a un amore, a un’emozione, ma anche a un oggetto, ai luoghi del cuore e a un film amato.

Abbiamo chiesto ad alcuni dei migliori barman e barlady romani di individuare un proprio, personale, film del cuore cui ispirarsi. Ne sono scaturite decine e decine di drink, ispirati a filmografie delle più disparate, dai classici Via col vento ai neo-classici firmati Quentin Tarantino.

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Con tanti registi anche italiani al centro dell’ispirazione, da Giuseppe Tornatore a Gabriele Mainetti, passando per David Lynch e il suo Mulholland drive, dai film romantici a Mad Max, passando per i cinecomic e il recente Avengers: Endgame.

Film che hanno ispirato l’uso di tutti gli ingredienti presenti nel mercato, ricette coniugate con cognac, tequila, whisky scozzese, irlandese, bourbon americani del Kentucky, vermouth piemontese, gin inglesi, romani e toscani, amari e bitter, ma anche vodka, ginger beer e liquore Strega, per una nuova ‘geografia cinematografica del bere di qualità’. Preparazioni semplici e meno semplici, da gustare nei loro ingredienti di qualità, ricette create ad hoc da barman e barlady cinefili per sperimentare sé stessi dietro il bancone con un occhio al Grande Cinema.

Oggi è la volta di 1976, ispirato a Rush, diretto nel 2013 da Ron Howard.

BARMAN: Alessio Ciucci, bartender del Borgo La Chiaracia Resort & SPA, di Castel Giorgio(Terni)

INGREDIENTI:

4,5 cl Fifty Pounds Gin
1,5 cl Amaro Formidabile
1 ts Assenzio Versinthe
1 cl sciroppo cannella
2 cl succo di arancia
1 cucchiaino di thè sencha
3 spruzzi profumo al cioccolato
1 spruzzo profumo al caffè

Bicchiere: coppetta cocktail

Garnish:  scorza di arancia

PREPARAZIONE:
Affumicare il ghiaccio e inserirlo nello shaker, versare gli ingredienti e creare il drink con la tecnica dello shake and strain.

ISPIRAZIONE:
Il film oggetto di ispirazione racconta la storica rivalità di Niki Lauda e James Hunt nel campionato di Formula 1 del 1976. Il profumo al caffè rappresenta Niki Lauda, che veniva considerato un robot, un computer, mentre il profumo al cioccolato vuole ricordare James Hunt, uomo che viveva la giornata, con belle donne, una immagine legata a sigarette e alcol, insomma, una vita sregolata.  Prevale proprio il profumo al cioccolato, in quanto il campionato del mondo fu vinto allora dal pilota inglese, ricordato dall’uso del Fifty Pounds, gin London Dry. L’assenzio francese Versinthe e il tè sencha rappresentano i prati che si trovano a bordo pista. Due caratteri e due piloti formidabili, abbracciati dall’Amaro Formidabile. Anche l’affumicatura rappresenta entrambi i protagonisti: Lauda ebbe il famoso incidente al Nurborgring, dove la vettura si incendiò, mentre Hunt era un accanito fumatore.

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